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«Gli animali non sono cose»: Michela Brambilla lancia la petizione

L'onorevole lecchese invita a firmare online il documento a sostegno della sua proposta di legge che riconosce gli animali come esseri senzienti

«A molti sembrerà ovvio, ma per la politica e per il diritto non è così: gli animali sono esseri senzienti, non cose. Un'ottima occasione per ribadire il concetto e chiedere decisioni conseguenti è firmare online la petizione a sostegno della mia proposta di legge costituzionale (AC15) che riconosce gli animali come esseri senzienti».

Lo ha detto oggi, a Milano, l'onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente e del Movimento animalista, durante la manifestazione "Gli animali non sono oggetti, ma i nostri affetti", invitando i cittadini a firmare sui siti www.nelcuore.org oppure www.leidaa.info. «Il nostro sistema - spiega l'ex ministro - nega ancora qualsiasi soggettività all'animale e punisce debolmente, con pene inefficaci e troppe "scappatoie", i reati compiuti a danno degli animali. Reati estremamente diffusi: i dati del Rapporto annuale sul maltrattamento animale, limitati per forza alla punta della punta dell'iceberg, cioè i casi scoperti e registrati dalle cronache, parlano di 750 gravi episodi di violenza nel 2017. E non è tutto: si ha la netta sensazione di un generale allentarsi della tensione nei confronti della protezione animale, alimentata dallo scioglimento del Corpo forestale dello Stato, delle polizie provinciali specializzate nella vigilanza venatoria, dalla "guerra" contro gli animali selvatici, dai ricorrenti attacchi ai piani di conservazione di specie protette come l'orso e il lupo. Una tendenza che questo governo, nonostante la buona volontà del ministro dell'Ambiente, non ha saputo o voluto invertire».

Firma la petizione lanciata dalla Brambilla

«Anche per questa ragione - prosegue l'onorevole Brambilla - l'opinione pubblica deve dare un segnale. L'intervento sui codici è importante, ma non basta. Per superare di un balzo gli antichi pregiudizi e le loro conseguenze giuridiche, occorre che la nostra Costituzione riconosca gli animali come "esseri senzienti", sulla scorta dell'art.13 del Trattato di Lisbona, e, aggiungo, metta la tutela dell'ambiente e degli ecosistemi sullo stesso piano del "paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della Nazione" (art.9 Cost.). Ciò che appunto prevede la mia proposta di legge costituzionale».

«Obiettivo non più rinviabile»

«Sono fermamente convinta - continua - che adottare una soluzione più moderna nel definire lo status degli animali sia un obiettivo non più rinviabile: all'alba del XXI secolo non possono essere ancora considerati "cose". Chi resta legato a quest'idea "strumentale" (un tempo, non dimentichiamolo, applicata anche a degli uomini, gli schiavi) respinge non soltanto le argomentazioni razionali che provano il contrario, ma nega qualsiasi peso a sentimenti come la compassione o la simpatia per gli animali o l'orrore che suscitano le sofferenze loro inflitte dall'uomo. La stessa dignità umana è in pericolo quando si mette in dubbio la dignità degli animali, perché i fondamenti di entrambe sono simili, se non gli stessi. Il primo tentativo che ho fatto nella scorsa legislatura di approfittare della cosiddetta "fase costituente", con l'AC 1748, si è infranto contro il "no" del governo e della maggioranza di allora. Naturalmente ho ripresentato il progetto, ora AC 15, e non arretro, forte del sostegno di una parte consistente dell'opinione pubblica e sempre più convinta che il riconoscimento di questo principio in Costituzione sia la "chiave" per inquadrare correttamente anche le nuove norme civili e penali sugli animali».

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