Buoni pasto troppo bassi, “adesione totale“ allo sciopero dei dipendenti
Lo sciopero nazionale ha riguardato il personale dipendente degli appalti ferroviari Fsi
Soddisfazione dei sindacati. Venerdì 29 settembre si è tenuto lo sciopero nazionale del personale dipendente degli appalti ferroviari Fsi (Ferrovie dello Stato). A deciderlo sono state, unitariamente, le organizzazioni sindacali di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Salpas Orsa, per l'adeguamento economico del buono pasto con il riconoscimento dell'importo massimo defiscalizzato come previsto dalla Legge di Bilancio 2020.
“Nel territorio lecchese l’adesione allo sciopero è stata pressoché totale”, spiegano dalla Cgil. Andrea Frangiamore, segretario generale Filt Cgil Lecco-Sondrio, ha auspicato “che le controparti ci ascoltino e prendano in considerazione le nostre richieste. Diversamente, siamo pronti a proseguire con la mobilitazione”.
I buoni pasto
“La stragrande maggioranza delle oltre 60 aziende che operano negli appalti ferroviari riconoscono, a oggi, buoni pasto del valore di 5,20 euro. Alla luce della grave crisi economica, dovuta alla crescita smisurata dell'inflazione che erode inesorabilmente il potere d'acquisto di tutti i cittadini e quindi anche delle lavoratici e dei lavoratori, non è più rinviabile l'adeguamento economico del buono pasto. Le lavoratrici e i lavoratori degli appalti ferroviari, impiegati nella pulizia di treni e stazioni, nella ristorazione a bordo treno, nell'accompagnamento sui treni notte e nelle attività di piccola manutenzione, si fermeranno quindi per mezzo turno di lavoro”, si conclude la nota.