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«Serve prudenza: meglio che i fedeli vengano a messa solo da inizio estate»

L’appello e la toccante testimonianza di monsignor Angelo Riva, parroco in tre località della Valle San Martino, che a causa del Covid ha perso il papà e il collega sacerdote: «Piango per il dolore che ho dentro»

«Un'importante lettera aperta a tutte le comunità». È lo stesso autore della missiva, monsignor Angelo Riva, a definire così la comunicazione che ha inviato oggi ai fedeli di Carenno e a quelli delle frazioni calolziesi di Lorentino e Sopracornola. Nella lettera, in qualità di parroco, monsignor Riva chiede alla popolazione di non presenziare ancora alle celebrazioni religiose, che formalmente riapriranno al pubblico lunedì 18 maggio come previsto dagli accordi tra Governo e Cei. Il sacerdote officerà messa nella speranza però di non vedere pubblico presente ancora per un mese. 

Il Coronavirus, in valle San Martino e in particolare a Carenno, ha colpito molto duro. Angelo Riva ha pianto la perdita del papà a causa del Covid. Anche don Adriano Locatelli, da anni impegnato nella parrocchia di Carenno e suo prezioso collaboratore, ha perso la vita lasciando un grande vuoto nella popolazione. Il parroco ha dunque scelto di aspettare ancora un po' di giorni prima di "riaprire al pubblico" le messe nelle tre località, di vedere innanzitutto come si evolverà la situazione, mettendo al primo posto la sicurezza. Nella sua lettera monsignor Riva richiama anche le parole di Papa Francesco volte alla prudenza per motivare il suo appello, e ricorda a tutti la possibilità di seguire le funzioni religiose via Facebook.

I fedeli possono seguire le celebrazioni via Facebook

«Carissimi tutti, vi raggiungo con questo scritto, per salutarvi di cuore uno ad uno e per donarvi la pace di Cristo, la sola capace di dare speranza al nostro cuore inquieto, soprattutto in questo tempo di grande prova - ha scritto monsignor Angelo Riva alle comunità di Carenno, Lorentino e Sopracornola - Non vi nascondo il momento personale di grande sofferenza che sto vivendo e con una certa fatica per la perdita del papà e di don Adriano, nella solitudine e nell’abbandono più totale, una “morte nella morte”, così come per altri nostri compaesani; come pure di apprensione per mia mamma. In questi mesi vivo una lotta interiore con estrema fatica e chiedo al Signore, per le mani della Madonna, la forza di affrontarla giorno per giorno, ringraziando di cuore tutti voi per la comprensione, l’affetto e la vicinanza».

«Mi capita di piangere per il dolore che ho dentro»

Parole toccanti quelle di monsignor Riva. «Mi capita in questi giorni di piangere il dolore che ho dentro - continua il sacerdote , che guida anche il vicariato di Calolzio e Caprino - Mi consola la vostra vicinanza e la vostra preghiera come la vostra carezza che mi dona la carezza di Dio. Non avrei mai immaginato, amici cari, di vivere un dolore così pesante, per certi aspetti assurdo e disumano, colmo di solitudine, soprattutto durante la quarantena. Affido tutto al mistero di Dio perché mi aiuti a cambiare, per essere più umano, più umile e più credente nella mia vita e con tutti voi».

Formalmente le celebrazioni riaprono al pubblico dal 18 maggio

Da qui la scelta della prudenza per quanto riguarda la riapertura delle celebrazioni. «Alla luce di questo, ecco alcune considerazioni che sento necessarie nella mia coscienza e nella mia responsabilità di parroco, di fronte alla riapertura delle celebrazioni liturgiche: 1) A partire dall’esperienza della pandemia, da quanto mi e ci ha coinvolto, soprattutto in terra Lombarda, non me la sento, diversamente da quanto suggerito dai Vescovi, di aprire le celebrazioni pubblicamente a partire dal 18 maggio».

«Preferisco fare mio l'invito di Papa Francesco e usare prudenza»

«Preferisco fare mio l’invito del Papa rivolto a tutti a una seria Prudenza al riguardo - incalza don Angelo - Aspettare ancora un attimo per vedere l’evoluzione del fenomeno lo reputo necessario e indispensabile in questo momento. Il Vangelo in cui crediamo e predichiamo è per la vita e a favore della vita, salute compresa! Affrettare la ripresa delle celebrazioni, con la presenza anche di non pochi anziani e quindi di persone più esposte, mi preoccupa».

«Da lunedì riprendo le celebrazioni, ma vi invito ad aspettare almeno un altro mese»

«È chiaro che il 18 maggio io riprendo le celebrazioni come stabilito, ma voglio invitarvi a valutare con prudenza se essere presenti o meno, incoraggiandovi ad aspettare in questo momento almeno fino all’inizio dell’estate. Per la Messa festiva continuiamo con l’utilizzo di Facebook e dei diversi canali televisivi. 2. Con la morte del nostro caro don Adriano, per il quale a suo tempo faremo una doverosa celebrazione di suffragio, sono rimasto solo con tre comunità e con la questione sopraindicata». Le parrocchie della valle San Martino fanno capo alla diocesi di Bergamo, alla quale il parroco di Carenno si è rivolto per chiedere un aiuto in questa fase ancora delicata, nella quale il sostegno, anche a distanza, ai fedeli, è molto importante.

«Ho già chiesto al vescovo un aiuto, ma è dura. La diocesi ha perso 25 sacerdoti»

«Ho già chiesto al Vescovo (monsignor Francesco Beschi, ndr) un aiuto, ma per ora la situazione rimane difficile anche per l’intera diocesi di Bergamo che ha perso in queste settimane 25 sacerdoti. Per questo periodo, in attesa di tempi migliori, dopo aver consultato il Consiglio Pastorale Interparrocchiale, modifico nei seguenti modi gli orari e i luoghi delle Messe. - Lunedì ore 9.00 Carenno - Martedì ore 9.00 Lorentino - Mercoledì ore 17.00 Carenno - Giovedì ore 9.00 Sopracornola - Venerdì ore 17.00 Carenno - Sabato ore 16.30 prefestiva a Lorentino - Sabato ore 18.00 prefestiva Carenno - Domenica ore 10.00 Carenno - Domenica ore 16.30 Sopracornola. Per il numero di posti, secondo le dimensioni delle nostre chiese, deciso dalle normative ministeriali, invito a frequentare quelle delle proprie comunità. Se qualcuno di Carenno dovesse andare a Sopracornola o a Lorentino, non c’è posto sufficiente, essendo molto piccole. I posti stabiliti e indicati in ogni chiesa, secondo le normative, sono i seguenti: 100 nella chiesa di Carenno, 40 nella chiesa di Lorentino e 30 nella chiesa di Sopracornola».

Carenno piange don Adriano Locatelli: «Per noi sei stato come un padre»

«Capisco il disagio, ma la situazione è questa e non possiamo fare diversamente - conclude Angelo Riva - Troverete le condizioni richieste per accedere alle nostre chiese, secondo quanto disposto dalle autorità competenti. Ringraziandovi per la pazienza e la gentile collaborazione, ci affidiamo alla reciproca comprensione per superare quanto prima questo tempo di dura prova. Che il Signore ci benedica e la Madonna che scioglie i nodi ci liberi da questo male. Prego per voi, per i nostri malati e voi pregate per me. Vostro don Angelo».

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