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Attualità Calolziocorte / Corso Dante Alighieri

Dai grandi tricolori ai manifesti contro le zone rosse, in tanti al XXV Aprile di Calolzio. Ghezzi: «Sia la festa di tutti»

Il sindaco ricorda i valori della Liberazione chiedendo di andare oltre le contrapposizioni. Alvaro, Anpi: «Mai dimenticare chi ha lottato per donarci libertà e democrazia, quella era la scelta giusta». In corteo anche il no al "regolamento discriminatorio"

È stata una delle manifestazioni del XXV Aprile più partecipate nel territorio lecchese, e su di essa erano puntati i riflettori dopo le recenti polemiche sulle cosiddette zone rosse. In tanti hanno partecipato a Calolziocorte alle celebrazioni per la Festa della Liberazione che ha ha visto sfilare autorità, cittadini e associazioni.

La musica della banda Donizetti, intonando "Bella Ciao", ha aperto il corteo diretto dalla chiesa Arcipresbiterale al Comune per l'alzabandiera, per poi arrivare al monumento dell'Associazione Nazionale Carabinieri e a quello dei Caduti di tutte le guerre. Nel cuore del corteo una gradissima bandiera tricolore portata dagli alpini. E poi i gagliardetti di Anpi, Volontari del Soccorso, Avis, Anc, Aido, Marinai e tanti altri.

Molte associazioni, cittadini e autorità in corteo

Presente con la fascia tricolore il sindaco Marco Ghezzi, il vice Aldo Valsecchi, diversi esponenti della maggioranza di centrodestra, i carabinieri del comando di Calolzio, l'arciprete don Giancarlo Scarpellini, il delagato Anpi Domenico Alvaro e una delegazione di esponenti del mondo delle associazioni e della sinistra che hanno esposto uno striscione e alcuni manifesti contro il discusso regolamento approvato dall'Amministrazione calolziese per vietare l'apertura di centri di accoglienza migranti vicino a scuole e stazione.

"Calolziocorte, oggi come ieri, No zone rosse, no discriminazione e intolleranza", "Insieme per una società che resti umana" alcuni dei messaggi esposti. Un corteo pacifico che ha visto solo un momento di tensione nei pressi di un municipio quando un manifestante anti zone rosse ha urlato alcuni slogan battibeccando poi con un agente di Polizia locale che si era avvicinato a lui. Qualche fischio in occasione del discorso del rappresentante dell'Anpi da parte di esponenti della Lega, quando Alvaro ha criticato il regolamento calolziese e difeso chi scappa dai conflitti. Dopo di lui è intervenuto il sindaco Marco Ghezzi.

«Oggi ricordiamo il 74° della Liberazione, un momento importante per rammentare a tutti il valore dell'esperienza partigiana e la lotta, non solo armata, per ridare al nostro Paese libertà, giustizia e democrazia - ha commentato il delegato Anpi Valle San Martino Domenico Alvaro - L'insegnamento più importante della Resistenza è che nella vita bisogna decidere da che parte stare, anche quando tutto sembra perduto. Chi vuole equiparare i partigiani ai nazifascisti fa un errore tragico, pericoloso, strumentale alle proprie idee politiche ma lontano dalla realtà storica e dai valori che rappresentano le fondamenta della nostra Repubblica. I morti sono apparentemente tutti uguali - ha incalzato Alvaro - ma da vivo ognuno ha le proprie responsabilità. Come si fa ad equiparare la morte di coloro che con il loro estremo sacrificio ci hanno donato la libertà di dire fino ad oggi quello che pensiamo e decidere democraticamente chi ci rappresenta, con coloro che con violenza e soprusi hanno negato libertà e democrazia per oltre un ventennio? Conosciamo bene il pericolo di nuovi fascismi, essi vanno contrastati». Il rappresentante dell'Anpi Valle San Martino ha quindi aggiunto: «Noi respingiamo in ogni Comune iniziative che possano alimentare forme di razzismo. Viva la Resistenza, viva la Costituzione, viva l'Italia».

Il consigliere di centrodestra Butti: «Ogni opinione va rispettata, ma manifestare oggi contro il regolamento è fuori luogo»

Subito dopo è intervenuto il sindaco di Calolziocorte, il quale ha lanciato un appello ad andare oltre le contrapposizioni, soprattutto in un'importante giornata di festa di tutti come quella del XXV Aprile. «A tutti voi intervenuti qui oggi, nessuno escluso, porgo i più cordiali saluti ringraziandovi per la vostra partecipazione a questa celebrazione che rappresenta il momento della nascita del nostro stato libero e democratico, unito nella condivisione della nostra legge più importante: la Costituzione - ha detto Marco Ghezzi - Avere memoria di una fase drammatica della nostra storia che ha interessato un'intera generazione oltre 70 anni fa è un impegno a cui non mi sottraggo, pur consapevole della delicatezza di questo momento. È un dovere imprescindibile per tenere vivo il ricordo di chi si è sacrificato per la nostra libertà. Rievocando ciò che di importante fu la Resistenza, non si deve cedere alla tentazione di considerare il XXV Aprile come uno stanco rituale o peggio ancora un'occasione di contrapposizione. Oggi ci sono purtroppo tanta distrazione e superficialità, occorre favorire il dialogo, la difesa di diritti inviolabili e il rispetto delle regole. Verso chi si sacrificò nella lotta Liberazione abbiamo un grande debito di riconoscenza - ha aggiunto Ghezzi - proviamo a onorarlo matenendo vivo il ricordo di quanto hanno fatto con straordinario coraggio. Per la nostra libertà, che è il bene più grande. Nostro dovere è conservarla nella sua forma più pura».

Tre manifestazioni contro il discusso regolamento sulle "zone rosse"

Tra coloro che hanno applaudito il discorso del sindaco tutti gli esponenti della maggioranza di centrodestra. Tra loro c'è chi non ha però apprezzato alcuni passaggi dell'intervento di Domenico Alvaro. «Il XXV aprile è un momento importante che dovrebbe unire - ha commentato il consigliere comunale Daniele Butti - Dell'intervento del rappresentante Anpi non ho apprezzato l'aspetto legato alla contrapposizione, nè credo fosse appropriato quello sui migranti. Sono passati 74 anni, bisogna cercare di costruire, favorire un dialogo, condividere valori e andare avanti. Molto abbiamo già detto delle strumentalizzazioni rispetto alla normativa delle cosiddette zone rosse che non vuole certo discriminare, ma solo mettere delle regole a difesa di tutti. Reputo quindi fuori luogo la manifestazione di oggi contro le zone rosse. Ovviamente in democrazia c'è tutto il diritto di manifestare contro, ma era più opportuna farlo in un'altra occasione».

Anche Riccardo Gatti, capitano della Ong Open Arms, in corteo: «Dico no a un regolamento che discrimina, i migranti vanno integrati»

Tra i manifestanti contro le zone rosse, invece, erano presenti anche i rappresentanti del gruppo di opposizione "Cambia Calolzio" con Daniele Vanoli, Corrado Conti del Circolo Arci Spazio condiviso e Riccardo Gatti, impegnato in questi anni a salvare molte vite in mare insieme alla Ong Open Arms. 

«La presenza con noi oggi di tante persone dimostra la contrarietà rispetto all'inaccettabile regolemanto sulle zone rosse - ha detto Conti - Si tratta di un provvedimento razzista, simile a quelli che venivano adottati nel ventennio, a differenza di ciò che ha detto il sindaco. I valori di tollerenza, libertà e rispetto dell'altro vanno sempre difesi».

Gatti ha invece sottolineato: «Mi unisco a tutti coloro che si stanno giutamente opponendo al regolamento del Comune di Calolzio, in quanto discriminatorio. Le persone vanno rispettate, i migranti integrati. Questa è la via giusta per una proficua convivenza, non la creazione di zone rosse».

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