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In Brianza la collezione da Guinness di cartoline: «Ora punto al milione»

Alessio Fumagalli, 61enne di Santa Maria Hoè, ha il mondo in una stanza. La sua passione incuriosisce persone, tv e giornali: «Ne ricevo migliaia al giorno, sono più di 620mila»

L'odore e la consistenza del cartoncino, le immagini che immortalano ogni angolo del mondo, l'inchiostro e la calligrafia che parlano di persone, alcune conosciute e altre soltanto da immaginare. Tutto questo rivive nella stanza - e nella vita - di Alessio Fumagalli, 61enne di Santa Maria Hoè che da anni colleziona cartoline da ogni parte del globo. Non una semplice collezione, ma "la" collezione. Il brianzolo infatti ne vanta 622mila, numero in continuo aggiornamento, con un obiettivo preciso da raggiungere: quota un milione e l'ingresso nel Guinness dei primati.

Fumagalli ha trasformato questa attività da semplice passione a una sorta di lavoro: ogni giorno smista e cataloga migliaia di cartoline, grazie al continuo passaparola che dai social network ai giornali e alle trasmissioni televisive lo ha reso celebre in tutto il mondo. La gente, appassionatasi a questa sua "missione", lo supporta inviandogli vecchie e nuove cartoline, compilate o bianche, ma anche con dediche scritte per l'occasione.

«La prima? Da Grado, firmata un'amica di mia madre»

«Da ragazzino i miei amici collezionavano le figurine Panini, ma io cercavo qualcosa di diverso - racconta il brianzolo - Tutto cominciò con una cartolina inviata da Grado da un'amica di mia madre: in qualche anno riuscii a tirarne su ottomila. Appena cominciata l'era dei social network, lanciai qualche appello notando che la gente rispondeva: ne arrivava qualcuna al giorno. Fu però il messaggio postato da una mia amica, con tanto di indirizzo, a smuovere le acque: iniziai a riceverne anche 200 a settimana, oppure pacchi di migliaia attraverso il corriere. Da allora, la corrispondenza è aumentata a livello esponenziale: un giorno una donna di Matera me ne diede 7.800, mentre una 92enne di Portici seimila».

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Fumagalli si trovò presto a quota 50mila, sollevando l'attenzione dei giornali locali e delle tv. «Un anno fa sono giunto a 200mila, ma da quando sono stato sul Corriere della Sera e sul Piccolo di Trieste l'arrivo quotidiano è aumentato, solo martedì scorso ne ho ricevute 17.222».

Non importa come sia la cartolina, conta solo che non sia tagliata dove c'è lo spazio per il francobollo. «Me le hanno mandate da tutti i Paesi d'Europa, da Asia, America, e da tutti i comuni d'Italia - prosegue Fumagalli - Ringrazio il sindaco di Santa Maria Hoè, Efrem Brambilla, che mi ha aiutato tantissimo. Ma anche Giacinto Comi che me ne ha donate 25mila ed Emilio Colombo da cui ne ho ricevute 30mila, così come Barbara Marton che espose una locandina fuori dal suo negozio per raccoglierle. Tanti commercianti dalla mia amata Trieste me ne inviano ogni giorno. Se vado avanti così posso arrivare al milione, e farlo nell'anno dei 150 anni di creazione della cartolina sarebbe bellissimo. Grazie alla mia passione ho fatto riscoprire le cartoline nell'era dei social, mi dicono infatti che le vendite sono aumentate».

Il brianzolo ne ha comprate di suo soltanto 110!

Con una collezione del genere, non mancano le curiosità da raccontare. La prima è che Fumagalli, da solo, ha comprato soltanto 110 cartoline su 622mila, e che solo il 15% è diretto - come indirizzo - a lui. «Possiedo anche le due più grandi del mondo: una con il Molo di Trieste, 175 x 165 centimetri, e una di Piazza Unità con la Bora, 158 x 170. Fino a oggi mi hanno aiutato cantanti, attori, politici, chi di persona e chi tramite i loro agenti. Mi arrivano anche tanti altri oggetti da collezione, monete antiche, tappi e bottiglie, teche con ragni e scarafaggi, ma io non ho più spazio». Già, lo spazio. In tanti si staranno chiedendo come fare a ospitare una collezione con questi numeri e, proprio come l'universo, in continua espansione. «Per fortuna mio fratello lavora in uno scatolificio - puntualizza Fumagalli - Mi porta scatole un po' rovinate che però sono ideali per me: ne ho una sessantina, divise per area geografica, ciascuna delle quali con diecimila cartoline infilate dentro, così che possa tenere tutto in ordine nella mia stanza e in quella di mio padre».

Fra tutte queste ce ne sarà una cui il brianzolo è più legato? «Sì. A parte la prima che diede il via alla collezione, è quella di Padre Fausto Tentorio che purtroppo poi venne assassinato nelle Filippine: a quella tengo di più di tutte». L'obiettivo è lanciato: un milione. Se avete una cartolina vecchia che volete buttare, o siete in un posto davvero speciale, sapete cosa fare.

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