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La Cgil: «Il gravissimo atto discriminatorio subìto da Sabrina testimonia un problema che esiste in troppi luoghi di lavoro»

La solidarietà del sindacato all'infermiera che ha ricevuto insulti omofobi in ospedale

Solidarietà da parte dei sindacati all'infermieria che ha ricevuto insulti omofobi in ospedale a Lecco. Dopo la condanna dell'accaduto da parte di Asst Lecco e la vicinanza espressa dalla Regione nei confronti della donna, interviene anche la Cgil con una forte presa di posizione a favore di Sabrina.

«La Cgil Lecco e la Funzione Pubblica Cgil Lecco esprimono la loro solidarietà a Sabrina, la lavoratrice dell’Azienda Ospedaliera di Lecco che ha subito un gravissimo atto discriminatorio - dichiarano Francesca Seghezzi (Segreteria Cgil Lecco) e Catello Tramparulo (Segretario Generale Fp Cgil Lecco) - Nell’auspicare che si faccia chiarezza, e che gli autori di questo gesto vengano scoperti e puniti, siamo preoccupati per il clima di intolleranza e violenza che ogni giorno cresce nell’intero Paese. Non passa giorno che si assista ad atti discriminatori e violenti contro le diversità. Questo è un evidente segnale dell’imbarbarimento culturale che il nostro paese sta attraversando e al quale la società non può continuare ad assistere inerme».

La Cgil lecchese si dice poi favorevole, senza se e senza ma, all'organizzazione di un pride in città come proposto già da qualche settimana dall'Associazione locale "Renzo e Lucio".

Seghezzi e Tramparulo: «Serve una ferma condanna da parte di società e istituzioni»

«La prossima estate anche la nostra città vedrà l’organizzazione del gay pride, noi crediamo che questo importante appuntamento possa rappresentare per l’intera città un’importante occasione di riflessione e approfondimento per la lotta ai pregiudizi e per il superamento degli stereotipi culturali - aggiungono Seghezzi e Tramparulo - Il gravissimo atto di cui Sabrina è stata vittima rende esplicito un problema che esiste in tantissimi, troppi, luoghi di lavoro. L’abbattimento delle differenze e la tolleranza delle differenze, che siano di genere, di razza, di religione o come in questo caso di orientamento sessuale, sono ancora troppo presenti e al contempo troppo poco denunciate. Nel caso di due giorni fa la vittima è Sabrina, ma le vittime sono anche tutte quelle donne e quegli uomini che quotidianamente vedono lesa la loro dignità nel non poter liberamente esprimere il proprio orientamento o la propria idea. Questo episodio non può quindi essere ridotto al singolo caso, ma deve trovare una forte condanna sia da parte della società che dalle istituzioni».

Più Europa Lario: «Sdegno per un grave episodio di ignoranza e pregiudizio»

E sull'accaduto interviene con una nota anche Più Europa Lario, condannando a sua volta con forza gli insulti omofobi. Gli esponenti locali del partito Luca Maggioni e Luca Perego parlano di "Ennesimo caso di omofobia, ma questa volta in ospedale".

«Purtroppo, per l’ennesima volta dobbiamo redigere un comunicato di solidarietà e di sdegno per un brutto episodio che è occorso nell’ospedale Manzoni di Lecco - si legge nel comunicato della forza politica - Nei giorni scorsi sull’armadietto di Sabrina, infermiera dell’ospedale lecchese, ignoti hanno scritto “Fuori da qua lesbica”, un attacco diretto ad una ragazza che ha dichiarato il proprio amore ad un’altra donna, che tra poco sposerà. Sembra impossibile che ancora oggi succedano fatti del genere. Invece, ancora si deve sentire che una collega, reputata amica, si rivolga a Sabrina dicendole che è “malata”. Riteniamo che qui di malato ci sia il contesto e la cattiva istruzione, nonché la mancanza di cultura del rispetto delle persone che fanno scelte diverse dal “normale”».

«Esprimo la mia personale solidarietà, oltre a quella di +Europa e di Gaylib a Sabrina - dichiara Luca Maggioni Tesoriere di +Europa Lario e vicepresidente di Gaylib - Purtroppo le piccole conquiste legislative vengono messe in discussione tutti i giorni da ignoranza e pregiudizio, e non consentono alle persone di avere relazioni affettive e sociali conformi ai loro sentimenti. Che questo episodio sia accaduto in un Ospedale ci da la misura di quanta strada deve essere ancora fatta prima di avere una società che rispetti tutte le diversità. Questo episodio dovrebbe far riflettere il legislatore su un piano di studio che comprenda l’insegnamento del rispetto e delle diversità. Abbiamo chiesto al nostro Consigliere Regionale Michele Usuelli di intervenire presso Giulio Gallera, Assessore alla Sanità affinché faccia le dovute verifiche per trovare il responsabile e perché si attivi per corsi tra il personale ospedaliero per un maggior rispetto delle persone e delle loro diversità».

Conclude Luca Perego, coordinatore di +Europa Lario e membro dell’Assemblea nazionale di +Europa: «Una vergogna, questo atto vile e indegno per un paese civile. Si investa su corsi di formazione, per fare accrescere la cultura del rispetto verso qualsivoglia tipologia di differenza, differenza di orientamento sessuale, differenza di genere, differenza etnico e religiosa. La sola cosa malata è che in un ospedale qualcuno abbia l’incoscienza e l’ignoranza di un gesto del genere».

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