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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Calolziocorte / Piazza Vittorio Veneto

Congelate le "zone rosse": due settimane per discutere modifiche

A Calolzio Consiglio fino alle 2 di notte sul tema migranti: l'Amministrazione ha aperto al dialogo con associazioni e parrocchie per migliorare il regolamento. Intanto nell'ex cinema Manzoni potrebbe aprire un centro culturale Sikh

"Congelate" le discusse "Zone rosse" di Calolziocorte. Il regolamento resta in vigore, nessuna revoca. Viene però sospesa l'immediata eseguibilità dell'atto per aprire un confronto con realtà locali, associazioni e parrocchie al fine di individuare soluzioni maggiormente condivise. 

Questo il verdetto del lungo Consiglio comunale che si è svolto ieri sera, lunedì, nel quale si è parlato della scelta dall'Amministrazione di vietare l'apertura di centri di accoglienza migranti vicino a scuole e stazione. Il punto all'ordine del giorno proposto dai gruppi di opposizione è stato l'ultimo in programma: l'assise è così durata fino alle 2.30 di notte.

Il regolamento: "zone rosse e blu" per dire no a centri di accoglienza profughi vicino a scuole e stazione

Molti i presenti tra il pubblico (vedi foto sopra), tra loro anche chi, insieme al gruppo "Cambia Calolzio", ha contrastato da subito il regolamento con manifestazioni pubbliche e l'annuncio di azioni legali. Alla fine l'apertura al dialogo del sindaco leghista Marco Ghezzi e dei suoi alleati ha ottenuto una significativa astensione da parte di Diego Colosimo e Daniele Vanoli di Cambia Calolzio, dell'ex sindaco Pd Cesare Valsecchi e di Paolo Cola (Cittadini Uniti per Calolzio), mentre Sonia Mazzoleni (Pd) ha votato no.

Opposizioni e associazioni in piazza: in 300 contro le "zone rosse"

Compatta la maggioranza di centrodestra che fin dall'inizio ha appoggiato la posizione del sindaco Marco Ghezzi lanciando anche l'hashtag #iostoconghezzi e anche se qualcuno avrebbe preferito una linea più dura, la scelta di mediare e trovare un'intesa ha prevalso. Il primo cittadino ha voluto sottolineato l'apertura al dialogo dimostrato dalla sua Giunta, ribadendo che non c'è mai stata alcuna volontà discriminatoria, ma solo l'intenzione di mettere regole precise a tutela sia dei calolziesi, sia dei migranti, come dimostra anche la proficua collaborazione con la Comunità "Il Gabbiano".  

La maggioranza: «Nessun passo indietro, solo la volontà di dialogare e di evitare incomprensioni»

«Non c'è alcun passo indietro, dato che il regolamento è stato votato - precisa Luca Caremi, assessore alla Sicurezza e segretario cittadino della Lega - Avviando questo periodo di confronto dimostriamo la volontà di dialogare con il territorio e di voler armonizare al meglio un regolamento che va nella direzione giusta».

Sulla stessa lunghezza d'onda Daniele Butti, consigliere di maggioranza: «Difendere la sostanza del regolamento per non recedere dal suo pensiero e modficarne la forma in modo da cancellare i dubbi sulla moralità e la legittimità del provvedimento, non significa dire "scusate abbiamo scherzato". Anzi, è l'esatto opposto. Ora la lavoro per ribadire quanto si è deliberato precedentemente in modo più articolato e sgombro da incomprensioni».

Parla il sindaco Ghezzi: «Nessuna discriminazione, solo regole per integrare meglio»

Il tavolo di confronto dovrà essere organizzato nell'arco di un paio di settimane, subito dopo si tirerranno le fila e si vedrà quali modifiche il Comune adotterà dietro consiglio del mondo del volontariato, delle realtà sociali, di altri parti politiche e delle parrocchie.

I manifestanti: «Un piccolo ma importante risultato dopo le mobilitazioni»

Sembra che nell'apertura della maggioranza abbia pesato sprattutto la lettera inviata dai parroci per chiedere di ritirare il regolamento e favorire un dialogo costruttivo, senza dimenticare le manifestazioni dei giorni scorsi. E proprio i cittadini, i volontari e coloro che hanno manifestato contro le "Zone rosse" hanno apprezzato la scelta di aprire un confronto.

I parroci del Calolziese all'Amministrazione: «Ritirate il regolamento sulle zone rosse»

«Si tratta di un piccolo, ma importante risultato delle mobilitazioni messe in atto in questi giorni con la società civile di Calolzio e dintorni - hanno commentato Diego Colosimo e Franco Talarico - Il Consiglio ha infatti ritirato l'immediata esecutività del regolamento che istituiva le "zone rosse e blu" con l'impegno di avviare un tavolo di lavoro con associazioni e realtà sociali del territorio per raggiungere l'obiettivo di un'efficace integrazione e insediamento dei rifugiati e richiedenti asilo. Questo è il risultato di chi pensa che le persone, soprattutto le più fragili, vengano prima di ogni battaglia o puntiglio politico. Loro non possono aspettare, ed essere usciti con queste indicazioni di lavoro è sicuramente soddisfacente per tutti coloro che hanno partecipato a questa battaglia».

Colosimo assicura che "Cambia Calolzio" terrà comunque alta l'attenzione su come si svilupperà il confronto annunciato dal sindaco e sui risultati che esso porterà. Tra gli oppositori c'è anche chi avrebbe voluto un contrasto più deciso al regolamento, mentre altri ancora avrebbero preferito un'iniziativa unitaria, visto che ancora una volta il Pd e le altre forze della sinistra hanno organizzato proteste divise, arrivando a cinque in tutto in pochi giorni. C'è chi pensa che una sola sarebbe stata più utile ed efficace. Ma ora tutti prendono il bicchiere mezzo pieno: dialogo avviato e polemiche assopite. Almeno per ora e in attesa del "nuovo" regolamento finale.

Via libera all'apertura di un centro culturale ricreativo Sikh in zona stazione

Nel Consiglio dedicato al regolamento sulle "zone rosse e blu" si è parlato anche di altri temi. Il sindaco ha reso noto che un gruppo Sikh, religione monoteista nata nell'India del XV secolo, ha chiesto di poter aprire un centro culturale/ricreativo a Calolziocorte.

L'Amministrazione ha dato il via libera ad un'eventuale apertura del centro Sikh nell'ex cinema Manzoni, a due passi dalla stazione ferroviaria. Una scelta che dimostra, sempre secondo Ghezzi, l'assenza di alcun tipo di razzismo nell'operato della Giunta. Giunta che vuole solo regolamentare i flussi migratori.

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