rotate-mobile
Attualità Piazza Mario Cermenati

I giorni del «tutto andrà bene», dei centri deserti, dei posti di blocco, dei colori, delle luci e (anche) dei 37 denunciati

Lecco e gli altri centri urbani stanno vivendo dei giorni surreali a causa dell'emergenza Coronavirus: non manca chi supera i divieti e chi usa il sale per disinfettare la strada, ma in linea di massima i consigli e le imposizioni vengono rispettate

Doverosa precisazione in apertura: la foto di copertina è stata scattata il 13 marzo 2020. L'abbiamo scelta perchè rappresenta al meglio una città surreale, stretta nella morsa del Coronavirus come il resto dell'Italia e, in fondo, stoppata anche da un po' di logica (e sana) paura, perchè un po' di spavalderia ha aiutato il Covid-19 a espandersi anche tra di noi. L'abbiamo vissuta dal dentro, la nostra città, guardando gli effetti del Decreto emesso dal Governo Conte a inizio settimana: bar e ristoranti chiusi, così come tanti uffici, lunghe code nei supermercati, mentre sono rimaste aperte le attività produttive del settore secondario. Con scioperi e proteste annesse.

Lecco ai tempi del Coronavirus

Un parere ha accomunato giovani (facile) e anziani (non scontato): «Lecco così non l'abbiamo mai vista». Di sicuro non negli ultimi anni nel periodo delle ferie, dato che i flussi turistici hanno portato la città a riempirsi di visitatori e villeggianti anche nelle settimane che precedono e seguono Ferragosto. Il periodo primaverile e lo "scollinamento" dei 15°, poi, hanno sempre portato il primo brulicare di lecchesi e turisti nelle centralissime vie, che il (raro) grigiore di questi giorni ha invece reso surreali.

Termine che si ripete, vero, ma che racchiude al meglio ciò appare ai nostri occhi in questi giorni. Lecco, dicevamo, dove abbiamo incontrato tante persone con le mascherine: chi con quella chirurgica, chi con le FFP2 o le FFP3, alcuni anche con oggetti fai-da-te dalla dubbia utilità. In linea generale, però, le regole sono state rispettate: pochi gruppetti, anche tra i giovani, in pochi seduti nei bar, chiaramente prima della serrata generale, senza la distanza di un metro, in tanti a passeggio con il cane. Chi doveva attendere fuori dalle farmacie, invece, rispettoso della propria e dell'altrui sicurezza, mentre qualcuno ne ha anche approfittato per leggere un libro e ingannare l'attesa. Non è mancato qualche runner solitario o qualche sporadico ciclista, mentre nei negozi di alimentari gli addetti alla vendita hanno utilizzato le precauzioni del caso. Chi rappresenterà al meglio ciò che accade tra piazza Cermenati e piazza Manzoni sarà forse Peter, clochard del centro che del porticato di piazza XX Settembre ha fatto la sua galleria d'arte e che, certamente, avrà ammirato il capoluogo anche nelle ore notturne.

Nei rioni, dove solamente alimentari e banche hanno aperto al pubblico, la quantità di persone per strada è calata notevolmente e quasi tutti hanno passeggiato in compagnia del proprio animale domestico. Questo, più che altro, è stato il primo "regno" dei post-it con la scritta «tutto andrà bene», cui hanno fatto seguito i dipinti dei giovanissimi, iniziativa che, al pari dell'hashtag #iorestoacasa, si è espansa in tutta la provincia in brevissimo tempo e a cui sono state affiancate le candele accese ed esposte nella nottata tra giovedì 12 e venerdì 13. Un gesto che ha aiutato i lecchesi a sentirsi più vicini, così come i canti che, alle 18 di venerdì, sono stati intonati dalle finestre delle abitazioni verso il centro delle vie. C'è anche un po' di folklore, infine, nel sale che, a ridosso della scuola media "Ticozzi", qualcuno ha lanciato in strada per una sanificazione decisamente casereccia.

lecco coronavirus marzo 20204-2 sale in strada

Non è tutto oro quello che luccica: 37 denunciati e gli assembramenti nel "verde"

Raccontata così, la cittadinanza lecchese sembra essere stata completamente ligia alle regole decretate dal Governo. Chiaramente non è così: i dati diffusi dalla Prefettura di Lecco dicono che sono stati 37 i denunciati dalle forze dell'ordine per l'inosservanza del Dpcm emesso lo scorso 8 marzo, tutte persone che hanno violato l'ex art. 650 del Codice Penale che qui riportiamo:

"Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato [337, 338, 389, 509], con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a duecentosei euro".

Un numero che corrisponde al 3,3% dei controllati sulle strade provinciali (1.117), che intorno alla città hanno visto la presenza di parecchie pattuglie di Guardia di Finanza, Polizia Stradale, Carabinieri e Polizia Locale. Il traffico nell'ultimo giorno feriale è parso più intenso un po' ovunque, vuoi perchè tante imprese continuano a lavorare nonostante il dissenso, vuoi perchè tanti tabacchi hanno riaperto a orario ridotto, vuoi perchè "quelli che ci provano", anche a portarsi verso le montagne dove sono in vigore i divieti d'accesso, non mancano mai. Tanti anche gli esercizi commerciali controllati (116), ma la Prefettura non ha fornito dati in merito ad eventuali sanzioni elevate nei loro confronti: indicrezioni, comunque, parlano di alcuni bar che hanno dovuto fare i conti con delle multe salate per delle inosservanze riscontrate dalle Forze dell'Ordine.

prefettura di lecco persone denunciate coronavirus 13 marzo 2020-2

E, purtroppo, non sono pochi neanche i giovani che hanno volontariamente deciso di violare la regola base, quella «dell'evitare assembramenti di ogni tipo»: vari gruppetti, ci è stato raccontato da vari residenti, si sono formati nelle zone meno in vista dei comuni, come, ad esempio, in via Visconti a Galbiate (12 tamponi positivi). Certamente gli adolescenti sono attratti dal rialzo delle temperature e dalla primavera in arrivo, ma questo tipo di comportamenti saranno da evitare nel weekend che si è aperto oggi e per tutta la prossima settimana: se i conti dell'assessore Gallera si dimostreranno corretti l'alba non lontana, ma servirà il buonsenso di tutti per poterla ammirare il prima possibile.

Gli Angeli della città

Ciò che si dice e scrive come ultima cosa rimane sempre più impresso nella mente, anche se è di breve durata. Ecco perchè lasciamo qui il nostro breve ringraziamento a tutti gli Angeli che, in questi giorni, stanno lavorando dentro gli ospedali, adetti alle pulizie compresi, sulle ambulanze o nelle farmacie in condizioni quasi impossibili, ma anche per le vie della città per mantenerla pulita o garantire il trasporto pubblico, all'interno delle imprese rimaste aperte o degli uffici, dei supermercati, degli alimentari o come runner, delle banche e delle Poste, ma anche per conto delle imprese di pompe funebri; ma anche di chi ha donato e continuerà a farlo, a livello economico o di beni vari. E' emergenza per tutti, lo è a maggior ragione per chi continua a garantire i servizi essenziali per far si che Lecco e gli altri centri urbani sembrino meno spettrali anche quando il sole non splende alto nel cielo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I giorni del «tutto andrà bene», dei centri deserti, dei posti di blocco, dei colori, delle luci e (anche) dei 37 denunciati

LeccoToday è in caricamento