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Martedì, 23 Aprile 2024
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Air Show: in volo il pilota lecchese che donerà i proventi alla Pediatria

Il capitano Davide Borghi effettuerà un "display pilot" sul velivolo da lui stesso costruito. «La passione per gli aerei nacque con "Top Gun". A Varenna, nel 2003, mi innamorai del volo acrobatico: ora chiudo il cerchio e voglio restituire qualcosa al mio territorio»

Anche un pilota lecchese si esibirà nei cieli del centro lago domenica durante l'Air Show delle Frecce Tricolori. Non solo. Al termine dello spettacolo, devolverà il proprio rimborso spese al reparto di Pediatria dell'ospedale Manzoni di Lecco. Si tratta del capitano Davide Borghi, pilota militare e acrobatico che a Varenna parteciperà come "display pilot" sul suo velivolo privato.

«Si realizza il sogno che avevo da bambino», spiega Borghi, che in cielo ha trascorso gran parte della sua vita e che torna nel suo territorio d'origine proprio per il grande appuntamento in programma nel fine settimana.

Air Show: il programma completo

Nato e cresciuto a Lecco, per l'esattezza a Germanedo, dove frequenta le elementari, Davide compie il suo percorso passando dalle medie Stoppani e dal liceo scientifico Grassi, prima di entrare nell'Accademia aeronautica a Pozzuoli e prendere la laurea magistrale in scienze aeronautiche. Viene quindi selezionato per la scuola di addestramento internazionale a livello Nato, trascorrendo anche un anno e mezzo in Texas e diventando pilota militare, venendo successivamente assegnato al 6° Stormo di Ghedi (Brescia) sul Tornado. Nel 2017, il lecchese entra nel programma F35 come pilota, il più giovane a volare su queste macchine moderne e futuristiche, e viene trasferito al 32esimo Stormo di Amendola (Foggia). Borghi fa inoltre parte di una pattuglia acrobatica civile, di base all'aeroporto di Fano, e con il suo velivolo CAP231 partecipa alle esibizioni nazionali e agli Air show.

Come è nata la passione per il volo e gli aerei militari?

«Tutto ebbe inizio all’età di 5 anni, quando mia madre, felice di avere appena acquistato il primo video registratore Vhs, decise di testarlo registrando un film uscito nell'86 e da lei visto quando ancora ero "nella pancia": Top Gun. Fu amore a prima vista: da quel giorno a oggi penso di averlo visto e rivisto decine di volte, e ogni volta è come la prima. Un anno dopo, i miei genitori mi portarono a Ghedi a vedere un air show: in quegli anni volavano ancora gli F104 e allo stesso tempo i Tornado, entrambi caccia che hanno e stanno facendo la storia della nostra aeronautica. In quell'occasione scelsi l'aereo che poi segnò parte della mia vita operativa in modo indelebile».

Le Frecce Tricolori a Varenna rappresentano per te la chiusura di un bellissimo cerchio.

«Negli anni del liceo ebbi la possibilità di assistere all'Air Show di Varenna del 2003: rimasi stupito dall'evoluzioni delle frecce tricolori e di tutti gli altri partecipanti, e mi chiesi se mai un giorno avrei potuto essere lassù. Sapevo che non sarebbe stato facile entrare in accademia, in quanto ogni anno partecipano circa 5.000 ragazzi al concorso e i posti disponibili sono in media 50. Tuttavia, durante il quinto anno di superiori affrontai tutte le fasi concorsuali e il 25 agosto del 2005 entrai all'accademia aeronautica di Pozzuoli (NA) con il corso Falco V, da cui è iniziato tutto».

Frecce Tricolori a Varenna: le modifiche alla viabilità

Cos'è un display pilot?

«Mostra a tutti quello che l'aeroplano e il pilota sanno fare. Fa un'esibizione in cui mostra la capacità del velivolo, perché ogni velivolo sa fare alcune cose specifiche».

La donazione alla Pediatria è una sorta di tuo ringraziamento.

«L'occasione di esibirmi all'Air Show di Varenna rappresenta per me il coronamento di un altro sogno che nel 2003 potevo solo vagamente immaginare. Per questo ci tengo a ringraziare tutta l’organizzazione, e in particolare l'Aero Club d'Italia e l'Aero Club di Como, che mi hanno concesso quest'opportunità dandomi massima fiducia. Essendo io lecchese e ancora attaccato alle mie origini, ho deciso di lasciare un ricordo alla mia città donando i proventi del mio display al reparto di pediatria dell'Ospedale Manzoni di Lecco: verranno acquistati beni necessari su indicazione e suggerimento del personale del reparto.

Mi piacerebbe che qualche bambino si innamorasse del volo e in lui nascesse lo stesso sogno che avevo io

Volerai con il tuo CAP231 DS, un aereo che hai realizzato personalmente.

«Sì, l'ho acquistato usato, di terza mano, e l'ho ricostruito personalmente mettendo da parte un po' di soldi. L'ho revisionato completamente apportando alcune modifiche per renderlo più performante, con un motore maggiormente prestazionale, e l'ho trasformato in experimental, una categoria particolare di velivolo, e dopo che tutto è stato approvato dall'Enac posso volarci soltanto io, occupandomi anche della manutenzione. È quindi una sorta di simbiosi, perché un aereo così lo "calzi" proprio. È fatto in legno, un materiale fantastico perché resiste bene alle sollecitazioni dei voli acrobatici».

Sabato e domenica a Varenna, fra tutti i partecipanti al programma, applaudire il capitano lecchese sarà decisamente speciale.

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