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Addio a Gimondi, il governatore Fontana: «Esprimeva la voglia di arrivare dei lombardi»

«Mi piace pensare che lassù abbia già incontrato Coppi, Bartali e tutti gli altri campioni della storia del ciclismo». La Sagra delle Sagre ricorda quando nel 1966 vinse il Gp Valsassina

Se ne è andato un grande campione dello sport, un fuoriclasse del ciclismo; un grande italiano, un'eccellenza lombarda.

Felice Gimondi, morto venerdì sera a Giardini Naxos all'età di 76 anni, era tutto questo. La sua scomparsa ha toccato chiunque: chi lo ha conosciuto e apprezzato come persona cristallina, i tifosi, i rappresentanti delle istituzioni. Anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana lo ha voluto ricordare.

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«Ci lascia un monumento dello sport italiano - ha dichiarato - Un campionissimo del ciclismo che ha esaltato la mia generazione con imprese uniche. Un atleta che sulla bicicletta esprimeva tutta la caparbietà e la voglia di arrivare dei bergamaschi e più in generale dei lombardi. Che riposi in pace. Mi piace pensare che lassù abbia già incontrato Coppi, Bartali e tutti gli altri campioni che hanno scritto la storia del ciclismo». Fontana, con le sue parole, ha espresso il cordoglio dell'intera Giunta lombarda per la scomparsa di Gimondi.

L'omaggio della Sagra delle Sagre

Anche la Sagra delle Sagre, evento in svolgimento a La Fornace di Barzio, ha voluto ricordare il grande Gimondi, citando una corsa da lui vinta nel 1966 nel nostro territorio.

«La Sagra piange il campione Felice Gimondi, vincitore nella prima edizione del Gran Premio Valsassina, svoltosi nel 1966, in occasione della prima Sagra delle Sagre, per iniziativa dell'Ente Lecchese Manifestazioni, mentre la nazionale azzurra di ciclismo era in ritiro a Tartavalle Terme, in vista dei mondiali su strada, con il commissario tecnico Fiorenzo Magni - si legge nel ricordo - Il Valsassina vide il solitario successo di Felice Gimondi che, andato in fuga a metà gara con altri corridori, uscì alla distanza, staccando tutti e giungendo applauditissimo presso lo striscione d’arrivo collocato sul rettilineo di fondovalle a Pasturo, nella zona dove si è tenuta fino al 2001, la Sagra delle Sagre».

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