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Il fenomeno

Nuvole colorate nel cielo lecchese: ecco cosa sono

C'è una spiegazione scientifica dietro il fenomeno

Delle nuvole iridescenti hanno colorato il cielo lecchese. Cosa sono? La spiegazione la fornisce 3bMeteo.com. “Nel giorno del solstizio d'inverno, una vera e propria tempesta di Föhn sta investendo il Nord Italia. I venti di caduta dalle Alpi hanno ripetutamente solcato la soglia dei 100-150 km/h, cagionando gravi danni in particolare allo sbocco delle valli piemontesi. E mentre in montagna si susseguono tormente di neve, in Pianura Padana prevalgono ampi spazi soleggiati e temperature estremamente miti, talvolta dai connotati record”, spiega il meteorologo Andrea Bonina.

Il fenomeno delle nubi iridescenti

“Nel corso del pomeriggio spettacolari e coloratissime  hanno fatto la loro comparsa sulle regioni di Nordovest, specie in Piemonte e Lombardia. Di norma si tratta di nubi alte (perlopiù altocumuli e altostrati), costituite in prevalenza da minuscoli cristalli di ghiaccio, che scompongono la luce come dei prismi ottici. La straordinaria varietà di colori e sfumature dipende dai complessi processi di riflessione e rifrazione della luce, secondo angoli specifici, causati dalle piccolissime particelle allo stato solido che compongono la nube. Un fenomeno ottico-atmosferico particolarmente suggestivo, che ricorda per sommi capi quello dell'arcobaleno.

L'ipotesi nubi stratosferiche polari

“Non è del tutto da escludere l'ipotesi - da verificare attentamente nelle prossime ore - di un interessamento diretto della stratosfera, là dove la formazione di nuvolosità è decisamente più ara a causa della scarsa presenza di umidità. Sui cieli europei potrebbero aver fatto la loro comparsa le nubi stratosferiche polari, note anche come nubi madreperlacee per il loro aspetto iridescente. Si sviluppano attorno ai 15.000 - 25.000 metri di quota sulla verticale dei Poli, a temperature inferiori ai -78/-80°C: valori estremi che consentono la condensazione di misture naturali di acqua e acido nitrico”

“A causa della loro altitudine e dell'effetto della curvatura terrestre, le nubi stratosferiche ricevono luce solare al di sotto dell'orizzonte visibile, risultando luminose prima dell'alba e fino a due ore dopo il tramonto. I loro colori derivano dagli aghi di ghiaccio che compongono la nube. La loro superficie va a supportare quelle reazioni chimiche che portano - in concomitanza con il ritorno dei raggi solari in primavera alle latitudini polari - alla distruzione dell'ozono e alla formazione del buco dell'ozono stratosferico”.

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