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«Canapa light vietata? Noi chiediamo la chiusura delle tabaccherie»

Presa di posizione di +Europa Lario contro la sentenza della Corte di Cassazione. «Così si danneggiano negozianti e giovani che avevano creduto nella cannabis legale. Il fumo, invece, uccide 1.300 persone all'anno solo tra Lecco e Monza»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Cannabis, diamo i numeri? Una vergognosa sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che ciò che era legale (canapa light con THC - principio psicotropo - sotto lo 0,6%) ora, probabilmente, non lo sarà più. In attesa delle motivazioni della sentenza, che si spera chiariranno lati ancora oscuri, noi definiamo questa situazione vergognosa. Perché? In Italia ci sono oltre mille negozi, con un fatturato che sfora i 150 milioni di vendite. La coltivazione della cannabis light ha sfiorato i 4mila ettari, iniettando linfa nel settore agricolo e permettendo a moltissimi giovani di provare a investire in un progetto legale, sicuro. Ciò che era stato definito legale, ora non lo è più e, come sempre in questo paese, sono i giovani (che hanno creduto fortemente nella bontà di questo settore) che ci rimettono.

Noi di +Europa Lario, che stiamo organizzando una serata informativa a tema cannabis, chiediamo una cosa molto semplice: la messa al bando e la chiusura di tutti i negozi di tabacchi. Ogni anno, nella zona di Lecco e Monza, il fumo uccide 1.300 persone. Il 12% dei decessi è collegato a malattie derivanti dal tabagismo; tra 4.500 e 7.800 ricoveri ospedalieri annui sono legati a patologie dovute alle sigarette.

Regione: via libera alla produzione di cannabis per uso medico

Non si è mai registrato un caso di overdose o morte diretta da marijuana (quella vera, non quella light). Novella Ciceri, del direttivo di +Europa Lario, dichiara: «Alcool e tabacco sono tra le prime cause di morte e malattie in occidente e l'organizzazione mondiale della sanità ha definito l'alcool la sostanza più pericolosa (sia per danni verso se stessi che verso terzi – come violenza diretta verso terzi e incidenti stradali). Vogliamo quindi rendere anche questo illegale e toglierlo dagli scaffali di ogni supermercato? O questi prodotti vanno bene perché tassati abbondantemente dallo Stato?» Proprio come la cannabis medica, che viene prodotta in modo totalmente insufficiente sotto monopolio di Stato (dallo stabilimento militare di Firenze) e che il governo si trova obbligato ad importare da Canada e Olanda, con l'unica conseguenza di un prodotto estero a costi esorbitanti per i pazienti che ne devono usufruire. «Il proibizionismo non ha funzionato» conferma Ciceri, «il modello canadese e americano lo dimostrano. La cannabis legale ha significato più lavoro, meno illegalità, più regolamentazione, un prodotto sicuro e certificato e soprattutto un calo costante dell'utilizzo del prodotto da parte dei minori».

Prosegue Luca Perego, coordinatore +Europa Lario e membro dell'Assemblea nazionale di +Europa: «L'Italia necessiterebbe di una vera legalizzazione e liberalizzazione della cannabis, sia a livello ricreativo che terapeutico, ma siamo lontani anni luce. L'attuale legge, tutt'altro che perfetta, ha il solo merito di consentire di produrre e vendere canapa light con un Thc più elevato di altri paesi europei, rendendoci una piazza interessante e dando il proprio contributo alla lotta contro le mafie». Conclude Perego, «Insomma, per una volta che il Bel Paese si trova all'avanguardia e sulla giusta strada, cosa facciamo? Con una sentenza rischiamo di massacrare un intero mercato che contribuisce alla nostra economia e a dare lavoro a migliaia di persone, soprattutto giovani. Non perdiamo occasione per dimostrarci un paese che guarda al passato e che annichilisce i propri ragazzi e ragazze, tagliando loro le gambe e le opportunità, di lavoro e di iniziativa imprenditoriale. Manifestiamo il nostro dissenso, urliamo la nostra contrarietà a un rischio di ritorno al passato, riprendiamoci il futuro».

Segreteria +Europa Lario

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