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La protesta contro l'Autonomia differenziata della Lombardia

Sindacati in strada: “Una protesta per unire l'Italia”

Un camper “per unire l'Italia”. L'approvazione del Senato del Ddl relativo all'Autonomia differenziata della Lombardia ha portato la Regione a esultare, ma si registrano anche delle voci di dissenso. Tra queste spicca quella delle sigle sindacali, che hanno avviato l'iniziativa "Stesso Paese, stessi diritti", concentrata nel in “un camper per unire l’Italia”. La carovana della Flc Cgil, la categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori del comparto scolastico, è arrivata a Lecco e si pone l'obiettivo di ribadire che “il Paese è uno solo e non può essere ulteriormente frammentato da politiche sciagurate, come il progetto di autonomia differenziata prevista dal Ddl Calderoli. Un provvedimento che mette a rischio il principio di universalità del diritto allo studio e del diritto al lavoro, perchè concepisce un'Italia con diritti a geografia variabile senza garantire una cornice comune di riferimento”.

“Crediamo che la scuola debba rimanere fuori dal processo di regionalizzazione avviato dal Governo: è in gioco, infatti, la missione principale della scuola stessa, ovvero la costruzione della cittadinanza, la condivisione di valori e il senso di appartenenza, che fondano la convivenza democratica; così come è inaccettabile che chi lavora a Milano, a parità di mansionario, debba avere uno stipendio differente da chi lavora a Lecco, Firenze, Roma, Napoli o Cagliari. Al contrario, crediamo che lo Stato vada rafforzato in qualità di garante di un sistema che offre a tutti le stesse opportunità”.

camper protesta autonomia differenziata sindacati 24 gennaio 2024 2

“I problemi della scuola sono sconosciuti”

“Chi oggi governa le politiche scolastiche non conosce i reali bisogni di chi la scuola la vive quotidianamente, da lavoratore o da studente - spiega Serena Piva, segretaria generale della Flc Lecco -. Il dimensionamento scolastico prevede la diminuzione del numero di istituti, un'operazione di bilancio che contrasta con l'idea di aggredire la povertà educativa, perché favorisce l’impoverimento culturale e la dispersione scolastica. Allo stesso tempo il Governo Meloni non fa nulla per porre fine alla vergogna del precariato: mancanza di docenti, assenza di insegnanti di sostegno con qualifica, carenza di Dsga, mancanza di giovani leve che scelgono il lavoro di insegnante sono problemi con i quali da anni anche in provincia di Lecco ci si trova a combattere; per risolverli è necessario un piano straordinario di stabilizzazione, che dia poi il via a una stagione ordinaria di concorsi, programmati sui fabbisogni organici delle scuole”.

Gli fa eco Diego Riva, segretario generale della Cgil Lecco: “Questo Governo sta tentando di far approvare dei provvedimenti che sconvolgerebbero l’assetto parlamentare del Paese e la cultura universalistica e solidale che da sempre caratterizza i settori di interesse pubblico. Come sindacato riteniamo di dover fare tutto il possibile per bloccare questi disegni e difendere la Costituzione. Per quanto riguarda la scuola, c’è bisogno di una riforma lungimirante che guardi alle prossime generazioni e consegni loro gli strumenti adeguati ad affrontare le grandi tematiche chi già ora si stanno imponendo, dal cambiamento climatico all’intelligenza artificiale. L’istruzione non può essere subordinata al mercato e gli studenti non sono ingranaggi da consegnare alle imprese per interessi di profitto immediati.”

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