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"Fase 2", Sertori: «Sosteniamo i ristoratori che vogliono riprendere con l'attività d'asporto in piena sicurezza»

l'assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Piccoli comuni ha pungolato il Governo

«Le sale operatorie adibite a terapia intensiva si stanno riconvertendo per tornare alla normalità; 1162 dimessi sono un dato importante: stiamo assistendo a un forte alleggerimento che riguarda gli ospedali. Anche alla luce di questi dati stiamo pensando alla fase 2». Così l'assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Piccoli comuni Massimo Sertori intervenuto in diretta sulla pagina Facebook di Lombardia Notizie Online. Riguardo alla "nuova normalità", la manovra da 3 miliardi varata da Regione Lombardia che ha destinato 400 milioni agli Enti locali l'assessore Sertori ha sottolineato che «abbiamo una forte preoccupazione per l'economia e siamo certi che la ripartenza sarà progressiva. Ci rendiamo conto che è indispensabile aiutare le partite Iva che sono rimaste ferme per oltre 2 mesi».

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«Il bilancio di Regione Lombardia è virtuoso - ha rimarcato l'assessore - ha un ranking superiore a quello dello Stato: la nostra capacità di indebitamento è di 3 miliardi, risorse che abbiamo deciso di stanziare per gli anni 20-21 e, a partire da subito, 400 milioni per i Comuni». Ogni Comune, in base alle sue dimensioni, ha avuto un riparto calcolato in base alla popolazione e computato in base agli scaglionamenti già utilizzati da parte dello Stato. «Le risorse possono essere spese per tutti gli interventi necessari sui territori e - ha spiegato l'assessore - e noi abbiamo lasciato libertà ai sindaci di scegliere in quali settori effettuare gli investimenti».

«Dobbiamo imparare a convivere con il virus»

A proposito di 'fase 2' l'assessore ha anche precisato che «E' in corso un'azione di sensibilizzazione verso il Governo per capire chi ricomincerà a lavorare non in base al codice Ateco ma in ragione del rispetto delle norme di sicurezza e sanitarie che è in grado di garantire. Auspichiamo ci siano regole certe previste da un Protocollo uguale per tutti, stabilito che dobbiamo imparare a convivere con il virus». Su questo tema l'assessore Sertori ha ribadito quanto già dichiarato dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana riguardo al settore ristorazione: «Pensiamo che il servizio da asporto si possa organizzare. Dire no a tutta la ristorazione potrebbe voler dire penalizzare persone che invece si vogliono organizzare e hanno anche necessità di riprendere le loro attività in condizioni di sicurezza».

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«Durante la fase critica - ha chiosato l'assessore Sertori - il lockdown + stato possibile perchè le attività indispensabili non si sono mai fermate: le farmacie, i negozi di alimentari, altri servizi essenziali. Ecco perchè oltre a medici, infermieri e personale sanitario - ha concluso - bisogna riconoscere che la popolazione ha avuto uno straordinario senso civico e sono rimaste a casa le persone anche grazie a chi ha operato per garantire i servizi essenziali».

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