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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Brivio: «Post-Covid, Lecco può permettersi una stagione sperimentale»

Il sindaco Virginio Brivio: «Nessuna ricetta miracolosa: in questo frangente e in questo campo a vincere è la collaborazione tra la molteplicità dei protagonisti»

Il sindaco Virginio Brivio si appella nuovamente alla generosità e alla disponibilità dei lecchesi, riservando loro una riflessione per questo frangente di ripresa post-Covid. «Ora siamo usciti dal tormentone "aperto-chiuso" che ha caratterizzato le prime fasi dell'epidemia - spiega il primo cittadino - Abbiamo visto e sentito tutto e il suo contrario: anche la scienza non è stata risparmiata e io credo che sia più proficuo appellarsi al concetto, strettamente clinico, che il virus ha colto tutti di sorpresa e da lì è discesa un'incertezza diffusa che non ha escluso nessun soggetto. Neppure i morti purtroppo. Adesso tuttavia è il momento della ripresa, senza la quale ci avvicineremmo a un declino inesorabile e inarrestabile. Siamo stati attenti e vigili, e lo siamo ancora in parte, ai bollettini della Protezione civile, ma ora c'è un versante socioeconomico non così algebrico, ma altrettanto drammatico».

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«La partenza dei centri estivi è qualcosa di più di un segnale di vitalità perché rimette in circolo le relazioni sociali e prova a riprodurre quell'orbita virtuosa che parte dai bambini e arriva fino ai nonni. Le voci allarmate non mancano, a Lecco come altrove e al di là dei provvedimenti governativi ogni realtà ha la sua peculiarità. Ciò vale, come si è visto, sia per gli effetti del virus, sia ora in una fase nella quale a mettersi in gioco sono le famiglie, istituzioni locali, le imprese, le botteghe. E la scuola soprattutto, che resta un crocevia della rinascita, al di là delle modalità didattiche e delle difficoltà logistiche».

«Avanti con generosità e disponibilità alla condivisione»

«Teniamo le distanze ma teniamo anche bene a mente che la scuola è comunità e che l'esperienza della didattica online non produrrà mai quella atmosfera di scambio di nozioni, di esperienze, di cultura, che sono il primo strumento sul quale occorre investire - prosegue Brivio - Mi verrebbe da dire che se la sanità si cura del corpo, di sicuro la scuola deve coltivare l'anima. La città di Lecco ha una dimensione demografica e geografica tale da consentire una stagione sperimentale perché anche qui non credo alle ricette miracolose. Così come ritengo che mai come in questo frangente e in questo campo a vincere è la collaborazione tra la molteplicità dei protagonisti, quale che sia loro ruolo di prima o seconda fila. Non è tempo di egoismi e rivalità, ma di generosità e disponibilità alla condivisione. Non è tempo di coltivare il proprio orto, ma di arare insieme i terreni che si dischiudono davanti ai nostri occhi di cittadini e di genitori».

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