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Martedì, 19 Marzo 2024
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I pendolari Trenord lanciano il loro "sciopero": «Un mese tutti senza biglietti e abbonamenti»

La rabbia dei pendolari esplode su Facebook, dove i viaggiatori organizzano il loro sciopero

I pendolari Trenord dicono basta. Contro ritardi, cancellazioni e "ore persone nella totale indifferenza" dell'azienda, i viaggiatori lombardi si stanno organizzando e hanno già proclamato il loro primo, personalissimo "sciopero". 

L'agitazione è nata su Facebook, dove nei giorni scorsi è comparsa una pagina dal nome abbastanza evocativo: "Sciopero pendolari Trenord". A "fermarsi", secondo le intenzioni di chi ha lanciato l'iniziativa, questa volta non saranno però i treni, ma - a modo loro - i viaggiatori. 

«È ora di dire basta al disservizio di Trenord», è il grido di battaglia dei manifestanti, che puntano il dito contro «treni perennemente in ritardo, treni cancellati senza motivo, ore su ore perse nella totale indifferenza, treni vecchi, mal funzionanti, carrozze indecenti, treni perennemente sovraffollati, riscaldamento non funzionante d'inverno e aria condizionata non funzionante in estate, stazioni sporche, non funzionanti, distrutte» e «abbonamenti sempre più costosi». 

La notizia su MilanoToday.it

Sciopero generale dei pendolari

Quindi, ecco l'idea: «Si annuncia lo sciopero generale degli abbonati Trenord per il mese di Marzo 2020" perché "la situazione dei pendolari di Trenord ha raggiunto ormai livelli estremi. Nella totale indifferenza della azienda le condizioni peggiorano giorno dopo giorno" e "attualmente viaggiare in treno è sempre più un incubo e non si ha mai la certezza né di partire né di arrivare».

Lo sciopero è semplice: «Consiste - spiegano gli organizzatori sui social - nel non acquistare abbonamenti e biglietti nel mese di Marzo 2020 continuando ad usufruire dei treni. Questa vuole essere una protesta pacifica che, se messa in atto da tutti, può dare un segnale importante a Trenord e alle istituzioni - chiariscono - per ottenere maggiori diritti e un servizio degno di essere chiamato tale».

«Sennò non cambierà mai»

I pendolari hanno scelto marzo per avere tempo per organizzarsi perché "dicembre e gennaio risultano ridotti a causa del periodo festivo e a febbraio esiste già una diminuzione degli abbonamenti" e sembrano essere consapevoli che viaggiare senza biglietto comporti un rischio, ma - sottolineano - «se nessuno attua concretamente lamentele, reclami, proteste niente potrà mai cambiare». 

«Se alla richiesta del biglietto tutta la carrozza e successivamente tutto il treno sosterrà di non avere il biglietto e la propria adesione ad una protesta pacifica per far valere i propri diritti, nessuna multa sarà effettuata per l'impossibilità di multare tutto il treno», concludono gli organizzatori. Bisognerà vedere in quanti saranno pronti a rischiare per far arrivare a Trenord tutta la propria rabbia. 

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