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Sentiero Ersaf in Val di Mello, i Ragni: «Opera inutile, s'intervenga su vere criticità»

I Maglioni Rossi prendono fermamente posizione in favore del "no" all'intervento progettato dall'organismo di Regione Lombardia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Nel seguito la posizione ufficiale del Gruppo Ragni della Grignetta in merito al progetto per di “sistemazione” dell’itinerario sulla sinistra orografica della Val di Mello:

Circuito per disabili in Val di Mello: attivata una raccolta firme per esprimere la contrarietà 

Conosciamo molto bene la Val Masino, uno dei principali siti di arrampicata al mondo, dai blocchi fino alle grandi pareti. Un luogo con una storia alpinistica iniziata due secoli fa e che continua ad essere famoso in tutto il mondo per le sue montagne affascinanti e selvagge. Si tratta di una Valle unica in tutto l'Arco alpino, resa celebre per la sua bellezza e per il modo in cui per secoli l'uomo ha saputo convivere con la natura.

Purtroppo negli ultimi anni sembra che questo equilibrio stia venendo a mancare.

I progetti di captazione delle acque, le cave di granito recentemente tornate in attività, l'edificazione in Val di Mello stanno rovinando irrimediabilmente questo luogo. A tutto ciò si aggiunge ora un progetto che sembra prevedere l’allargamento del sentiero sulla sinistra orografica della valle.

La caratteristica più peculiare di questo itinerario è proprio il fatto che esso sia rimasto immutato nel tempo, così come i pastori e i loro animali lo avevano tracciato, e che sia inserito in uno dei pochi angoli ancora incontaminati della bassa valle. Qualsiasi intervento in quell'area andrebbe a danno proprio di questa sua rara e preziosissima caratteristica.

Il progetto in questione sembra prevedere la realizzazione di modifiche e “migliorie” destinate a rendere il sentiero fruibile dalle persone con disabilità motoria.

Premesso che l’accesso alla Val di Mello è già possibile a chiunque, grazie alla pista che percorre il lato destro orografico, transitabile dai mezzi motorizzati e facilmente percorribile anche con le joelette, riteniamo che sia comunque errato l’approccio culturale che sta alla base di questo progetto, che tratta la conformazione e gli ostacoli dell’ambiente naturale alla stregua delle barriere architettoniche nell’ambiente urbano.

La montagna è certamente una barriera, però non di tipo artificiale ma naturale. Come tale non deve essere concepita come un problema, ma piuttosto come un’opportunità per comprendere i nostri limiti, cercando anche di superarli attraverso l’esplorazione delle nostre capacità di adattamento all’ambiente e non adattando l’ambiente alle nostre esigenze.

Nell’attesa di poter valutare più attentamente il progetto, di cui ad oggi non è ancora disponibile una relazione di dettaglio, ribadiamo comunque la nostra contrarietà a qualsiasi tipo di intervento sulla sinistra orografica della valle.

Auspichiamo inoltre che, grazie ai fondi ora a disposizione, si possa intervenire su altre reali e ben note criticità, connesse in primo luogo all’enorme afflusso di persone che, soprattutto nella stagione estiva, vengono a visitare la Val di Mello, proprio per la bellezza del suo ambiente.

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