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Silvano e l'arte di ricreare una moto Guzzi in fil di ferro

L'opera del mandellese Beroggi, appassionato ed ex lavoratore dell'Aquila, è stata esposta in gelateria. "Ora sogno di realizzare un'auto d'epoca con la stessa tecnica"

"Mi sento soddisfatto. Ho realizzato ciò che era nella mia mente, dandole forma e realtà". Schivo nel carattere, Silvano Beroggi 64 anni, solo a seguito di un nostro invito si lascia fotografare accanto alla sua creazione: una Guzzi, Airone 250, realizzata in scala uno a uno, che si trova esposta in questi giorni all'interno della Gelateria Costantin, sul lungolago di Mandello del lario, da lui ringraziata per lo spazio riservatogli nel paese dove il marchio dell'Aquila ha le sue radici.

Il modello realizzato con l'impiego di filo di ferro cotto, per consentirne la malleabilità è il risultato di sei mesi di lavoro. Metà anno, oltre 180 giorni necessari per un impegnativo assemblaggio eseguito da un uomo - ora anche artista - cresciuto professionalmente nella fabbrica di via Parodi con un bagaglio scolastico di disegnatore meccanico. "Mi sarebbe anche piaciuto frequentare l'Accademia di Belle Arti di Brera" confessa Silvano.

Un particolare della moto in fil di ferro.

Beroggi ama non solo creare sculture in fil di ferro, ma anche dipingere. Con la tecnica della pittura ad olio, predilige soprattutto ritrarre i paesaggi e scenari nei quali abbia risalto il contrasto dei colori. Oggi, da pensionato qual è, il nostro interlocutore può coltivare le sue passioni creative, dall'ultima nata, la moto vintage, all'uomo con un libro aperto con la scritta "Proteggiamo la natura" e un omaggio all'ambiente che ci circonda, a riprova della suo essere artista poliedrico a 360 gradi.

La prossima opera? "Sogno di realizzare la vecchia Topolino"

Infatti chiedendo delle future aspirazioni, i classici sogni nel cassetto, Silvano pensa a "soggetti di volatili che popolano il nostro lago” senza però tradire la sua passione per i motori, più grande. "Mi piacerebbe realizzare un’ auto, la vecchia Topolino - confida il mandellese - Mi attraggono le forme con cui è stata progettata". Occorreranno ancora altre grosse matasse di filo di ferro per un’opera di questo tenore. Nulla potrà fermare Beroggi che predilige coltivare la sua passione nella stagione invernale.

Un'altra opera realizzata dall'artista.

Ora il nostro amico creativo è alla ricerca di una location definitiva dove poter esporre il suo Airone 250, del peso di una ventina di chili. Preferibilmente in un ambiente chiuso, al riparo dagli agenti atmosferici esterni che ne potrebbero intaccare le saldature e il risultato di un lavoro che sta raccogliendo molti meritati applausi, tra pubblico e amici. (Si ringrazia Alberto Bottani per la collaborazione)

Silvano Beroggi.

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