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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Cambia Lecco", il decalogo sulla scuola: «Rete fra le realtà educative»

Le richieste alla città per non farsi trovare impreparati alla riapertura a settembre. «Offrire continuità didattica, nelle modalità possibili, anche nei mesi estivi»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

In questo momento complicato è bene ricordare che la Scuola è un'istituzione centrale per la vita del nostro Paese e della nostra città. Essa non può e non deve sparire, nonostante il distanziamento sociale necessario per la tutela della salute di tutti, perciò ben vengano la didattica a distanza e le lezioni online ma non dimentichiamo che la relazione educativa passa necessariamente attraverso la figura dell'insegnante, in presenza.

È bene che il governo lavori perché a settembre le scuole riaprano. Nel frattempo, però, chiediamo alle istituzioni della nostra città di lavorare per creare una rete in cui collaborino tutte le realtà educative (insegnanti, educatori, oratori, scout, società sportive ecc) in modo da offrire continuità didattica, nelle modalità possibili, anche nei mesi estivi. Che sia la comunità educante intera a farsi carico di questo compito andando incontro alle esigenze di studenti e famiglie, soprattutto quelle con genitori lavoratori.

Tutto ciò nella speranza che la scuola possa riaprire il prima possibile. Ma per attraversare questa crisi senza sacrificare l'educazione, come "con la Sinistra Cambia Lecco" avanziamo dieci proposte, idee e suggerimenti. Ecco il nostro decalogo.

Il decalogo per la scuola al tempo del Covid

1) I dirigenti scolastici devono essere messi nella condizione di confermare l'organico attuale quanto prima perché non si arrivi al momento di riaprire la scuola senza il personale necessario: insegnanti, personale Ata, educatori.

2) È bene utilizzare questo periodo in cui le scuole sono chiuse per una pulizia e sanificazione straordinaria delle strutture e degli edifici scolastici.

3) Bisogna attrezzare ed allestire gli spazi esterni e i giardini degli edifici scolastici in modo da prevedere anche una didattica all'aperto.

4) Riprendere la scuola e garantire il distanziamento sociale con classi massimo di 12 studenti, sia per ragioni di salute che per aumentare l'efficacia della didattica, anche pensando - quando possibile - a un doppio turno (mattina/pomeriggio).

5) Per rispondere all’esigenza di aule e spazi si può pensare al riutilizzo momentaneo della scuola di Laorca e alla non-chiusura della classe prima di Bonacina.

6) Chiedere con forza al Ministero competente un tempestivo piano straordinario di assunzioni di insegnanti, educatori e personale Ata perché si possa garantire la fattibilità del punto 4.

7) Dimostrare attenzione alle famiglie e agli studenti, in particolare a quelli portatori di Bisogni educativi speciali (BES). È necessario pensare a un supporto psicologico per prevenire forme di stress o traumi dato il momento complicato che tutti stiamo vivendo.

8) È opportuno pensare ad una presenza (non fissa) di personale sanitario nelle scuole che faccia screening in modo da intervenire in tempo su eventuali infezioni ed evitare l'estendersi del contagio, tenendo conto anche dell'elevata età media del nostro corpo docenti.

 9) Decidere già da ora - in modo da avere tutto il tempo per organizzarsi - a chi spetti il compito (istituto, comune, Stato, Regione) di attrezzare le scuole con gel disinfettante, mascherine, guanti.

 10) Finanziare il diritto allo studio e la scuola pubblica perché come è stato detto ''se pensate che l'istruzione sia costosa, provate con l'ignoranza''.

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