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Cronaca Merate

Denunciato per stalking ma continua a lavorare a scuola: il caso del bidello di Merate

Tante le segnalazioni che hanno portato poi al procedimento penale che, tra l'altro, è ancora in corso, ma che non ha impedito al collaboratore scolastico di continuare a lavorare a contatto con studentesse e studenti, anche più giovani

E' sotto processo per stalking verso alcune ragazzine, ma continua a lavorare come bidello a scuola. Il bidello sotto accusa è un 50enne che diverso tempo fa venne denunciato per aver importunato in maniera insistente alcune studentesse. A portare avanti la denuncia, i responsabili dell'istituto statale Alessandro Greppi di Monticello Brianza e del professionale Graziella Fumagalli di Casatenovo. 

Tante le segnalazioni che hanno portato poi al procedimento penale che, tra l'altro, è ancora in corso, ma che non ha impedito al collaboratore scolastico di continuare a lavorare a contatto con studentesse e studenti, anche più giovani. Per questo motivo il senatore Paolo Arrigoni (Lega Nord) ha depositato a Palazzo Madama un'interrogazione al ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, chiedendo "quali misure si intendono adottare affinché in futuro soffetti che operano nel mondo della scuola e sui quali ricadono segnalazioni e denunce gravi - anche in pendenza di processo - non vengano più semplicemente spostati di sede, ma venga loro assolutamente impedito di permanere in un contesto in cui inevitabilmente hanno contatti con bambini, bambine e adolescenti minori", si legge in una nota stampa. 

Il 50enne lo scorso anno lavorava presso le elementari di Rossino di Calolziocorte; quest'anno, invece, all'Istituto Comprensivo statale di Merate. “Alle mamme e papà degli alunni della primaria di Rossino si è gelato il sangue quando hanno appreso dalla stampa che quel bidello, che durante lo scorso anno scolastico ogni giorno era a fianco dei loro figli, oggi è a processo accusato di atti persecutori aggravati (ossia stalking) nei confronti di una studentessa di minore età e di una ragazza straniera da poco maggiorenne, accaduti negli anni precedenti rispettivamente all’Istituto “Fumagalli” di Casatenovo e nell’anno successivo all’Istituto “Greppi” di Monticello Brianza - continua la nota di denuncia del senatore -. Già, perché quel collaboratore scolastico assegnato al plesso della frazione collinare calolziese non ha mai convinto, da subito ha destato molta preoccupazione per i suoi comportamenti inadeguati e inqualificabili, ricorrendo spesso in presenza degli alunni a un linguaggio volgare, con minacce e insulti, fino a episodi con violenze e percosse nei confronti di alcuni bambini. Ed è grave che a fronte delle diverse segnalazioni dei genitori inoltrate alla dirigenza scolastica, magari consapevole delle denunce pregresse sul bidello, lo si sia lasciato a scuola fino alla fine dell’anno per poi trasferirlo a settembre in altra scuola. Non esiste, non si rischia sulla pelle dei minori”.

“Ho altresì chiesto se il Governo abbia intenzione di predisporre accertamenti sui motivi che hanno portato ad assegnare e confermare per l’intero anno scolastico il sig. B.T. a diversi Istituiti nonostante le gravi accuse e, infine, quali misure intenda adottare affinché in futuro soggetti come il sig. B.T., che operano nel mondo della scuola e sui quali ricadono segnalazioni e denunce gravi, anche in pendenza di processo non vengano più semplicemente spostati di sede, ma venga loro assolutamente impedito di permanere in un contesto scolastico in cui inevitabilmente hanno contatti con bambine, bambini e adolescenti minori" ,conclude Arrigoni.

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