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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Cibo avariato trattato con prodotti chimici e rivenduto: l'inchiesta ciociara si allunga fino al Lecchese

L'indagine portata avanti dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza è stata coordinata dalla Procura di Cassino. Sequestrati a Pontecorvo generi alimentari scaduti da anni. Truffa da oltre 1.3 Mln di euro

Si era reso irreperibile da ieri, quando i militari insieme ai finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone nella medesima provincia laziale, oltre che in quelle di Milano e Lecco, avevano eseguito sette misure cautelari per associazione per delinquere finalizzata alla frode nell'esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, vendita di prodotti industriali con segni mendaci aggravata, falsità materiale commessa da privato, autoriciclaggio e truffa aggravata.

Un 44enne è stato sottoposto ai domiciliari dai militari dell'aliquota operativa della compagnia di Pontecorvo (Frosinone). L'arrestato - riprota l'Adnkronos - è ritenuto il massimo esponente dell'organizzazione, ideatore e promotore.

L'inchiesta che ha portato a sequestro e arresti

Trattavano cibo avariato e generi alimentati oramai scaduti da anni con prodotti chimici altamente nocivi. Il tutto per poterli rimettere in commercio e rivenderli a prezzi stracciati nei discount. Nove persone, residenti nel Cassinate e nel Pontecorvese, si sono viste notificare questa mattina da Carabinieri e Guardia di Finanza un provvedimento cautelare

Due arresti domicialiari e sette obblighi di firma

Il Gip del tribunale di Cassino, Salvatore Scalera, ha concesso due arresti domiciliari, sette obblighi di firma per associazione a delinquere, truffa, commercializzazione nell'ambito dell'U:E di prodotti alimentari contraffatti in modo pericoloso per la salute pubblica, contraffazione e falsificazione di documenti d'identità. 

Le indagini, coordinate dal magistrato Emanuele De Franco delle Procura di Cassino, hanno anche consentito di sequestrare ingenti quantitativi di prodotti alimentari semilavorati, additivi alimentari e macchinari per il confezionamento. 

I particolari dell'operazione in tre province

Nelle prime ore della giornata di mercoledì, i Militari dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia dei Carabinieri di Pontecorvo, congiuntamente ai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, coordinati dalla Procura della Repubblica di Cassino, hanno proceduto nelle province di Frosinone, Milano e Lecco, all’esecuzione de seguenti provvedimenti cautelari disposti dal competente GIP: Arresto di un 44enne e un 22enne di Pontecorvo, sottoponendoli agli arresti domiciliari; sottoposizione di una 45nne del luogo alla misura dell’obbligo della presentazione alla P.G.; sottoposizione del divieto di dimora nel Comune di Pontecorvo con l’obbligo di presentazione alla P.G. di sei soggetti,

Si sta procedendo, inoltre, alla notifica di trenta avvisi di conclusione delle indagini preliminari e contestuali informazioni di garanzia sia nei confronti dei destinatari dei provvedimenti cautelari, sia degli altri soggetti emersi nel corso delle attività investigative, in quanto agli stessi sono stati contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, vendita di prodotti industriali con segni mendaci aggravata, falsità materiale commessa da privato, autoriciclaggio e truffa aggravata.

In particolare, attraverso l’effettuazione di attività tecnica, di perquisizioni locali e personali, nonché il coinvolgimento del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone, che ha permesso di ricostruire le dinamiche economico-finanziarie dell’attività illecita, si è accertato che il sodalizio, ha provveduto alla contraffazione, sofisticazione e commercializzazione di tonnellate di prodotti alimentari scaduti e o adulterati, nonché a detenere tonnellate di prodotti chimici per uso alimentari provenienti dall’estero, tra cui il biossido di titanio, il cui uso è consentito solo in piccolissime quantità poiché altamente tossico.

La predetta sostanza chimica viene solitamente utilizzata per “sbiancare” i prodotti alimentari ed è frequente il suo utilizzo nell’industria casearia oltre che in quella cosmetica.

L’esame della copiosa documentazione amministrativa e contabile sequestrata, nonché l’esecuzione di mirati accertamenti bancari ha consentito, altresì, di accertare che la predetta organizzazione criminale aveva costituito 14 società, ubicate nel Lazio, nel Nord-Italia ed in Romania, con le quali riusciva a riciclare e a reimpiegare i proventi illeciti oltre all’ottenimento di prestiti bancari attraverso la presentazione di falsa documentazione quantificata in oltre 1.300.000,00 (un milione e trecentomila euro) a danno di numerosi istituti di credito ubicati su tutto il territorio nazionale.

Il monitoraggio dei flussi finanziari è il metodo più efficace per individuare i capitali di origine illecita, prevenendo e contrastando forme di riciclaggio in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza.

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