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Cronaca

Coronavirus, il punto: 4 tamponi positivi nel Lecchese, spostamenti in aumento del 15%

Miglioramenti costanti degli indicatori in tutta la regione, a eccezione delle terapie intensive. Negativo invece il dato riscontrato con le celle telefoniche dei lombardi nel primo sabato di parziale apertura

Sono solo 4 i tamponi positivi al Sars-Cov2 nella provincia di Lecco nelle ultime 24 ore. I dati sono stati comunicati, come consuetudine, nel tardo pomeriggio di oggi da Regione Lombardia. Il totale nel nostro territorio sale così a 2.482 casi.

In Lombardia, su oltre 7mila tamponi effettuati, sono state riscontrate soltanto 282 positività. Uno dei migliori dati da fine marzo a oggi, ma bisogna sottolineare che durante il weekend possono registrarsi anomalie numeriche per via di qualche laboratorio chiuso o non tempestivo nel comunicare i risultati dei tamponi.

Conforta la discesa costante dei ricoverati, anche se oggi va riscontrata una risalita di 18 pazienti nelle terapie intensive. Da segnalare 62 decessi.

I dati dei contagi odierni e quelli del giorno precedente

- i casi positivi sono: 81.507 (+282)
ieri: 81.225 (+502)
l'altro ieri: 80.723 (+609*) ai quali vanno aggiunti nel totale complessivo 25 casi riguardanti il mese di aprile e rendicontati l'altro ieri

- i decessi: 14.986 (+62)
ieri: 14.924 (+85)
l’altro ieri: 14.839 (+94)

- in terapia intensiva: 348 (+18)
ieri: 330 (-70)
l’altro ieri: 400 (-80)

- i ricoverati non in terapia intensiva: 5.428 (-107)
ieri: 5.535 (-167)
l’altro ieri: 5.702 (-146)

- i tamponi effettuati: 485.134 (+7.369)
ieri: 477.765 (+11.478)
l’altro ieri: 466.287 (+10.993)

I casi per provincia con l'aggiornamento rispetto agli ultimi giorni

Bergamo: 11.741 (+24)
ieri: 11.717 (+46)
l'altro ieri: 11.671 (+49)

Brescia: 13.550 (+44)
ieri: 13.506 (+46)
l'altro ieri: 13.460 (+69)

Como: 3.496 (+16)
ieri: 3.480 (+10)
l'altro ieri: 3.470 (+30)

Cremona: 6.248 (+6)
ieri: 6.242 (+23)
l'altro ieri: 6.219 (+16*) ai quali vanno aggiunti nel totale complessivo 25 casi riguardanti il mese di aprile e rendicontati l'altro ieri

Lecco: 2.486 (+4)
ieri: 2.482 (+34)
l'altro ieri: 2.448 (+29)

Lodi: 3.271 (+7)
ieri: 3.264 (+42)
l'altro ieri: 3.222 (+18)

Monza: 5.055 (+9)
ieri: 5.046 (+31)
l'altro ieri: 5.015 (+41)

Milano: 21.376 (+104) di cui 9.019 (+54) a Milano città
ieri: 21.272 (+178) di cui 8.965 (+98) a Milano città
l'altro ieri: 21.094 (+201) di cui 8867 (+101) a Milano città

Mantova: 3.251 (+1)
ieri: 3.250 (+13)
l'altro ieri: 3.237 (+16)

Pavia: 4.777 (+35)
ieri: 4.742 (+38)
l'altro ieri: 4.704 (+52)

Sondrio: 1.287 (+7)
ieri: 1.280 (+4)
l’altro ieri: 1.276 (+10)

Varese: 3.182 (+18)
ieri: 3.164 (+16)
l'altro ieri: 3.148 (+75)

e 1.787 in corso di verifica.

Coronavirus 10 05 20 (1)-2

Sala: «Troppi movimenti per il tempo libero: così non va»

Proseguono le rilevazioni degli spostamenti dei cittadini lombardi rilevate monitorando i cambi di celle telefoniche alle quali si agganciano gli smartphone delle persone in movimento e forniti dalle compagnie telefoniche.

I dati sono elaborati dallo staff di Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese.

«Con le riaperture delle attività dopo il lockdown - commenta il vicepresidente Sala - gli spostamenti in Regione Lombardia sono aumentati sensibilmente. È fondamentale però separare il dato relativo a chi si muove per lavoro, in determinate fasce orarie, e chi invece lo fa per svago. Facciamo appello - continua Fabrizio Sala - al senso di responsabilità dei cittadini lombardi per evitare affollamenti o ritrovi con tante persone, per di più senza indossare le mascherine. Se sui posti di lavoro c'è stato, ovunque, grande rispetto per le norme e le disposizioni, nel tempo libero tutto è delegato al senso di responsabilità di ciascuno che deve fare la propria parte, rispettando le distanze e usando i dispositivi di protezione, per la propria salute e per quella degli altri".

I dati dei movimenti di sabato a livello regionale mostrano un aumento del 15% rispetto al sabato precedente, prima delle riaperture. «Se è stato deciso di riaprire le attività produttive e consentire attività all'aria aperta - chiarisce il vicepresidente Sala - non significa però non rispettare le disposizioni e creare quegli assembramenti a cui, purtroppo, abbiamo assistito in questi ultimi giorni. Il clima e le aperture di esercizi, come i bar, con la possibilità di prelevare d'asporto cibi e bevande hanno portato molta gente a uscire e godersi un po' di libertà. Non può essere un "liberi tutti" senza regole e senza il buon senso, fondamentale in un momento di parziale riapertura come questo, per non incorrere in guai più grossi tra qualche tempo».
 

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