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Coronavirus. Il punto: tredici nuovi tamponi positivi nel Lecchese, calano i casi in regione

I dati del 2 maggio: nel nostro territorio i contagiati da inizio emergenza ad oggi sono 2.290. La Lombardia nel suo complesso registra una diminuzione di casi più alto rispetto a ieri. Occorre tenere sempre alta la guardia

Sono tredici i nuovi tamponi positivi al Covid-19 rilevati nella provincia di Lecco in relazione ai campioni analizzati tra ieri e oggi, sabato 2 maggio. Si tratta di un dato molto incoraggiante, uno dei migliori dall'inizio dell'emergenza che conferma il trend di diminuzione dei contagi. Un mese fa la media era di circa di 40 contagi in più ogni giorno, mentre a marzo si erano raggiunti picchi di oltre 140. Ma l'emergenza non è ancora finita e occorre tenere sempre alta la guardia rispettando le restrizioni ed evitando assembramenti, anche in vista della ripresa legata alla cosiddetta "Fase 2". Ad oggi il numero totale di infezioni registrate a Lecco e provincia è pari a 2.290

La situazione al primo maggio

Complessivamente in Lombardia l'incremento dei contagi è inferiore rispetto a ieri ed è importante il fatto che continuino a diminuire i pazienti ricoverati nelle terapie intensive e ad aumentare le persone guarite. Il totale dei decessi nella nostra regione, da inizio emergenza ad oggi, è pari a 13.907.

I dati della Lombardia

- i casi positivi sono: 77.002 (+533)
ieri: 76.469 (+737)
l'altro ieri: 75.732 (+598)

- i decessi: 13.907 (+47*)
ieri: 13.860 (+88)
l'altro ieri 13.772 (+93)
* (a questi, per quanto riguarda il computo totale, ne vanno aggiunti 282 relativi all'aggiornamento complessivo che ogni fine mese forniscono i Comuni della Lombardia e che, in questo caso, è relativo a tutto aprile)

- in terapia intensiva: 545 (-18)
ieri: 563 (-42)
l'altro ieri 605 (-29)

- i ricoverati non in terapia intensiva: 6.529 (-99)
ieri: 6.628 (-206)
l'altro ieri 6.834 (-286)

- i tamponi effettuati: 403.702 (+13.058)
ieri: 390.644 (+13.701)
l'altro ieri 376.943 (+11.048)

- i dimessi: 52.356 (+320)
ieri: 52.035 (+869)
l'altro ieri 51.166 (+819)

I casi per provincia con l'aggiornamento rispetto agli ultimi giorni

Bergamo: 11.394 (+34)
ieri: 11.360 (+47)
l'altro ieri 11.313 (+22)

Brescia: 12.999 (+70)
ieri: 12.929 (+68)
l'altro ieri 12.861 (+55)

Como: 3.293 (+22)
ieri: 3.271 (+27)
l'altro ieri 3.244 (+37)

Cremona: 6.088 (+20)
ieri: 6.068 (+31)
l'altro ieri 6.037 (+14)

Lecco: 2.290 (+13)
ieri: 2.277 (+3)
l'altro ieri 2.274 (+9)

Lodi: 3.017 (+23)
ieri: 2.994 (+28)
l'altro ieri 2.966 (+7)

Monza Brianza: 4.745 (+16)
ieri: 4.729 (+25)
l'altro ieri 4.704 (+30)

Milano: 19.950 (+249) di cui 8.450 (+115) a Milano città
ieri: 19.701 (+364) di cui 8.335 (+177) a Milano città
l'altro ieri: 19.337 (+216) di cui 8.158 (+56) a Milano città

Mantova: 3.194 (+9)
ieri: 3.185 (+10)
l'altro ieri: 3.175 (+19)

Pavia :4.456 (+40)
ieri: 4.416 (+67)
l'altro ieri: 4.349 (+69)

Sondrio: 1.181 (=)
ieri: 1.181 (+1)
l'altro ieri 1.180 (+37)

Varese: 2.715 (+10)
ieri: 2.705 (+38)
l'altro ieri 2.667 (+48)

e 1.680 in corso di verifica.

«1,7 milioni per nuove imprese under 40 il miglior antivirus»

 Regione Lombardia, nell'ambito del Piano di Sviluppo rurale 2014-2020, ha destinato 1,7 milioni di euro per la costituzione di 63 nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori. Dal 2014 a oggi sono stati decretati 27 milioni di euro a 1.200 nuove aziende gestite da under 40.

«Investire nei giovani in agricoltura - ha detto l'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi - è il miglior antivirus possibile. Le ragazze e i ragazzi portano nuove idee, nuove tecnologie, nuove energie per rendere il settore primario sempre più sostenibile e moderno. Questi ultimi due mesi ci hanno fatto capire l'importanza dell'agricoltura e di tutto il comparto agroalimentare che in Lombardia garantisce lavoro a 150 mila persone».

«Aiutiamo non solo a far nascere nuove aziende  - ha aggiunto Rolfi - ma anche a favorire il ricambio generazionale. Abbiamo riservato una quota anche alle zone svantaggiate di montagna, dove fare agricoltura è una pratica eroica che consente la cura dell'ecosistema, rappresenta un presidio contro lo spopolamento, garantisce prodotti unici di qualitaà ed è un volano turistico importante».

Le risorse saranno così ripartite:

  • Bergamo 10 aziende 290 mila euro
  • Brescia 21 aziende 570 mila euro
  • Como 8 aziende 200 mila euro
  • Lecco 7 aziende 180 mila euro
  • Lodi 1 azienda 20 mila euro
  • Mantova 6 aziende 120 mila euro
  • Monza Brianza 1 azienda 20 mila euro
  • Pavia 5 aziende 140 mila euro
  • Sondrio 2 aziende 60 mila euro
  • Varese 2 aziende 50 mila euro.

Nuove iniziative contro la violenza di genere

L'emergenza Covid-19 ha provocato vittime, non solo tra i malati, ma anche purtroppo tra le donne che hanno subito violenza e, in molti casi, non hanno fatto in tempo o avuto occasione di denunciare il proprio maltrattante, perché in casa con lui. 

«La violenza contro le donne non si è mai fermata, neanche con il coronavirus. Anzi - ha precisato l'assessore alla Famiglia,  Genitorialità e Pari Opportunità Silvia Piani - dovendo rispettare la prescrizione di stare a casa, vittime e maltrattanti, negli ultimi due mesi, hanno passato più tempo insieme e questo ha generato e continua a generare situazioni potenzialmente pericolose». 

«Sapere di poter contare su un aiuto esterno, da contattare con diverse modalità e a qualsiasi ora del giorno - ha aggiunto Piani - è prezioso. Regione Lombardia ha, sin dall'inizio, predisposto indicazioni specifiche affinché i Centri antiviolenza non interrompessero la loro attività neanche durante il lockdown e messo in campo nuove iniziative di contatto, come quella in partnership con la grande distribuzione, perché le donne maltrattate non fossero lasciate sole». 

Come stabilito dalle indicazioni fornite prontamente da Regione ai Centri, nell'ambito dell'emergenza, i servizi di supporto alle vittime sono stati sinora erogati 'a distanza' (telefono, mail, videochiamate, messaggi) e sono sempre rimasti attivi H24 sui numeri dedicati. I Centri Antiviolenza lombardi e i relativi sportelli hanno perciò continuato a fornire supporto alle vittime con modalità organizzative tali da rispettare le restrizioni determinate dall'emergenza sanitaria anche se il numero di contatti è stato di molto inferiore allo stesso periodo dell'anno precedente, come rilevano gli operatori. 

noltre, gli assessori Silvia Piani (Famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità) e Alessandro Mattinzoli (Sviluppo Economico) hanno chiesto alla rete commerciale della grande distribuzione organizzata di farsi parte attiva nella prevenzione e nel sostegno alle vittime di violenza attraverso manifesti, locandine e messaggi vocali, essendo i punti vendita della GDO tra i pochi luoghi raggiungibili da tutte le donne senza contravvenire alle misure imposte dal Governo per contenere l'epidemia. 

«In questi giorni dobbiamo stare a casa. Ma se la tua casa è un luogo di paura e di violenza, ricorda che 'Non Sei Da Sola'. La rete dei servizi contro la violenza sulle donne di Regione Lombardia non si ferma di fronte al Covid-19 e continua a tutelarti e proteggerti. In caso di necessità chiama il numero di emergenza 1522, vai sul sito 'Non sei da sola' oppure scarica l'app per cellulari e tablet».

E' il messaggio audio diffuso in quei punti vendita che volontariamente hanno scelto di aderire all'appello inoltrato dagli Assessorati lombardi, a cui partecipano, tra gli altri, alcuni dei centri commerciali dei marchi Esselunga, Carrefour e Coop. 

«Questa iniziativa volta alla difesa della donna - ha puntualizzato l'assessore Mattinzoli - serve a diffondere l'informazione, perché nessuno si senta solo. Regione Lombardia da sempre sostiene queste misure: la tutela della persona deve essere al centro di qualsiasi azione». Infine, attraverso il coinvolgimento delle 'Cooperative di Abitanti', che in Lombardia contano oltre 10.000 alloggi in canone di godimento, si è approntata anche l'idea di veicolare lo stesso messaggio attraverso le bacheche elettroniche presente in molti condomini.

«Per Regione Lombardia - ha ricordato Piani - l'opportunità di portare all'attenzione di ogni singola donna lombarda che ne ha bisogno, questo messaggio, rappresenta un momento di ulteriore implementazione delle misure già messe in atto per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere per cui l'istituzione regionale ha investito ingenti risorse creando una capillare organizzazione territoriale composta da 27 reti in cui operano complessivamente 50 centri antiviolenza e 117 tra case rifugio e case di accoglienza».

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