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Coronavirus. Il punto: aumenta il numero dei tamponi, diciotto nuovi casi nel Lecchese, mille i guariti in regione

Il presidente Attilio Fontana ha condotto il consueto aggiornamento effettuato dal Pirellone. «Anche gli hobbisti potranno curare il loro orto» presentando l'autocertificazione

Sono 18 i nuovi tamponi positivi al Covid-19 rilevati nella provincia di Lecco in relazione ai campioni analizzati tra ieri e oggi, martedì 28 aprile. Il numero totale di infezioni registrate nel territorio sale a 2.248

In Lombardia i numeri si rivelano in crescita, anche se bisogna tener conto dell'ingente numero di tamponi in più (tremila e cinquecento) eseguiti rispetto al primo giorno della nuova settimana. Cresce lievemente anche il numero di decessi, fermo a quota 126. Continuano a scendere i ricoverati nelle terapie intensive, oltre mille i guariti.

Coronavirus, la situazione ieri a Lecco e nelle singole province

Tutti i dati di martedì 28 aprile in Lombardia

- i casi positivi sono: 74.348 (+869)
ieri: 73.479 (+590)
l'altro ieri: 72.889 (+920)

- i decessi: 13.575 (+126)
ieri: 13.449 (+124)
l'altro ieri: 13.325 (+56)

- in terapia intensiva: 655 (-25)
ieri: 680 (-26)
l'altro ieri: 706 (-18)

- i ricoverati non in terapia intensiva: 7.280 (-245)
ieri: 7.525 (-956)
l'altro ieri: 8.481 (-8)

- i tamponi effettuati: 351.423 (+8.573)
ieri: 342.850 (+5.053)
l'altro ieri: 337.797 (+10.857)

- i dimessi: 49.483 (+1.012)
ieri: 48.471 (+1.409)
l'altro ieri: 47.062 (+890)

tamponi coronavirus 28 aprile 2020 lombardia2-2

I casi per provincia con l'aggiornamento rispetto agli ultimi giorni

Bergamo: 11.196 (+46)
ieri: 11.150
l'altro ieri: 11.113 (+66)

Brescia: 12.691 (+92)
ieri: 12.599 (+35)
l'altro ieri: 12.564 (+24)

Como: 3.154 (+78)
ieri: 3.076 (+51)
l'altro ieri: 3.025 (+83)

Cremona: 5.993 (+22)
ieri: 5.971 (+5)
l'altro ieri: 5.966 (+60)

Lecco: 2.248 (+18)
ieri: 2.230 (+53)
l'altro ieri: 2.177 (+20)

Lodi: 2.947 (+11)
ieri: 2.936 (+10)
l'altro ieri: 2.926 (+23)

Monza e Brianza: 4.637 (+121)
ieri: 4.516 (+39)
l'altro ieri: 4.477 (+60)

Milano: 18.837 (+278) di cui 8.016 a Milano città (+149)
ieri: 18.559 (+188) di cui 7.867 (+79) a Milano città
l'altro ieri: 18.371 (+463) di cui 7.788 (+241) a Milano città

Mantova: 3.131 (+8)
ieri: 3.123 (+18)
l'altro ieri: 3.105 (+23)

Pavia: 4.228 (+99)
ieri: 4.129 (+85)
l'altro ieri: 4.044 (+8)

Sondrio: 1.141 (+9)
ieri: 1.132 (=)
l'altro ieri: 1.132 (+2)

Varese: 2.568 (+72)
ieri: 2.496 (+29)
l'altro ieri: 2.467 (+60)

e 1577 in corso di verifica.

tamponi coronavirus 28 aprile 2020 lombardia1-2

«Consentita la cura degli orti anche agli hobbisti»

La Regione Lombardia specifica che è consentito lo spostamento per andare a coltivare orti e piccoli appezzamenti, anche se non si è agricoltori professionisti e anche se il fondo di proprietà non si trova nei pressi dell'abitazione. Lo comunica l'assessore lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, rispondendo alle numerose richieste arrivate dagli hobbisti lombardi.

«Chiunque possieda un terreno adibito alla produzione di alimenti - ha detto l'assessore - può raggiungerlo per prendersene cura. Basta dimostrare attraverso l'autocertificazione e tutte le indicazioni necessarie, di essere il proprietario e di percorrere la strada più breve per raggiungerlo. Molti Lombardi - ha aggiunto - ce lo chiedevano e riteniamo opportuno chiarirlo definitivamente. Troppi orti erano a rischio abbandono». «Ma per molte famiglie - ha sottolineato - l'orto rappresenta non solo un modo per passare il tempo, ma anche uno strumento di risparmio che consente di autoprodursi il cibo».

Come specificato a livello nazionale, rimane al momento il divieto di spostarsi in un altro comune per la cura di giardini e orti di seconde case. «C'è molta confusione sui Dpcm - ha detto l'assessore - ed è, quindi, opportuno dare un elemento di chiarezza. Si va verso una nuova normalità di cui la cura della terra sarà elemento essenziale. Cerchiamo di rispondere alle esigenze dei lombardi - ha concluso Rolfi - che hanno voglia di ripartire. Tutto ovviamente in massima sicurezza».

Case popolari ai detenuti: per la Regione è "no"

Regione Lombardia non concederà case popolari ai detenuti che devono scontare i domiciliari, come invece ha deciso il Comune di Milano. L'ha ufficializzato la Regione, con una lettera firmata dall'assessore alle Politiche abitative, sociali e Disabilità, Stefano Bolognini, rispondendo a una lettera del provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria e del presidente del tribunale di Sorveglianza.

L'altro giorno il dottor Pietro Buffa e la dottoressa Giovanna De Rosa avevano scritto alla Regione, dopo aver ottenuto il via libera da Palazzo Marino per venti appartamenti, per chiedere il parere di Palazzo Lombardia. L'assessore Bolognini ha risposto che non è possibile procedere a questo tipo di assegnazioni. «Case popolari ai carcerati? - ha chiarito Bolognini - Purtroppo non è nostra competenza, altrimenti lo impediremmo. E' uno schiaffo per i 13.000 milanesi che aspettano la casa popolare. E' una scelta del sindaco Giuseppe Sala e del Governo, se ne assumano la responsabilità».

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