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Coronavirus. Il punto: nel Lecchese 17 tamponi positivi, attacchi delle minoranze alla Giunta

L'assessore Melania Rizzoli ha condotto il consueto aggiornamento effettuato dal Pirellone. Cinque Stelle e Pd attaccano Fontana e gli assessori

Sono 17 i nuovi tamponi positivi al Covid-19 rilevati nella provincia di Lecco in relazione ai campioni analizzati tra ieri e oggi, mercoledì 29 aprile. Il numero totale di infezioni registrate nel territorio sale a 2.265

In Lombardia i numeri si rivelano in sostanziale equilibrio, anche se bisogna tener conto dell'ingente numero di tamponi in più (quasi raddoppiati) eseguiti rispetto al secondo giorno della nuova settimana. Deresce lievemente anche il numero di decessi, fermo a quota 126. Continuano a scendere i ricoverati nelle terapie intensive, circa mille i guariti.

Coronavirus, la situazione ieri a Lecco e nelle singole province

Tutti i dati di mercoledì 29 aprile in Lombardia

– i casi positivi sono: 75.134 (+786)
ieri: 74.348 (+869)
l’altro ieri: 73.479 (+590)

– i decessi: 13.679 (+104)
ieri: 13.575 (+126)
l’altro ieri: 13.449 (+124)

– in terapia intensiva: 634 (-21)
ieri: 655 (-25)
l’altro ieri: 680 (-26)

– i ricoverati non in terapia intensiva: 7.120 (-160)
ieri: 7.280 (-245)
l’altro ieri: 7.525 (-956)

– i tamponi effettuati: 365.895 (+14.472)
ieri: 351.423 (+8.573)
l’altro ieri: 342.850 (+5.053)

– i dimessi: 50.347
ieri: 49.483 (+1.012)
l’altro ieri: 48.471 (+1.409)

I casi per provincia con l'aggiornamento rispetto agli ultimi giorni

Bergamo: 11.291 (+95)
ieri: 11.196 (+46)
l’altro ieri: 11.150

Brescia: 12.806 (+115)
ieri: 12.691 (+92)
l’altro ieri: 12.599 (+35)

Como: 3.207 (+53)
ieri: 3.154 (+78)
l’altro ieri: 3.076 (+51)

Cremona: 6.023 (+30)
ieri: 5.993 (+22)
l’altro ieri: 5.971 (+5)

Lecco: 2.265 (+17)
ieri: 2.248 (+18)
l’altro ieri: 2.230 (+53)

Lodi: 2.959 (+12)
ieri: 2.947 (+11)
l’altro ieri: 2.936 (+10)

Monza e Brianza: 4.674 (+37)
ieri: 4.637 (+121)
l’altro ieri: 4.516 (+39)

Milano: 19.121 (+284) di cui 8.102 (+86) a Milano città
ieri: 18.837 (+278) di cui 8.016 a Milano città (+149)
l’altro ieri: 18.559 (+188) di cui 7.867 (+79) a Milano città

Mantova: 3.156 (+25)
ieri: 3.131 (+8)
l’altro ieri: 3.123 (+18)

Pavia: 4.280 (+52)
ieri: 4.228 (+99)
l’altro ieri: 4.129 (+85)

Sondrio: 1143 (+2)
ieri: 1.141 (+9)
l’altro ieri: 1.132 (=)

Varese: 2.619 (+51)
ieri: 2.568 (+72)
l’altro ieri: 2.496 (+29)

e 1.590 in corso di verifica.

Rolfi: «Ok rinvio Pac al 2023»

«Siamo soddisfatti per il rinvio al 2023 della riforma della Pac. Questa decisione scongiura i tagli e offre la possibilità di ripensare alcune proposte negative rispetto alla programmazione. Penso alla cancellazione della Regioni come autorità di gestione e all'eccessivo appesantimento burocratico legato ai condizionamenti ambientali che risultavano altra cosa rispetto alle richieste legate alla sostenibilità ambientale». Lo ha detto l'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, in merito alla posizione approvata dalla commissione Agricoltura dell'Europarlamento sul regolamento transitorio della Politica agricola comune, che prolunga l'efficacia dei regolamenti Pac oltre il 2020.

L'entrata in vigore della nuova Pac sarà rimandata dal 2021 al 2023 se entro il 30 ottobre non saranno pronti nuovo bilancio Ue e riforma. «La Pac - ha sottolineato l'assessore - deve rimanere un sostegno alla competitività e alla produttività agricola. Quindi al reddito delle aziende. Deve essere protetta da tentativi di centralizzazione statale che rischiano di provocare solamente ritardi nei pagamenti».

«Auspichiamo che il commissario europeo - ha concluso l'assessore Rolfi - sappia intraprendere un percorso nuovo per la costruzione della futura Pac che tenga conto anche delle esigenze scaturite a causa della problematica Covid».

«Trasporto, vogliamo risposte chiare»

«Ancora una volta ho sottolineato, nel corso dell'incontro fra le Regioni e il ministro Francesco Boccia, la delicata questione del funzionamento del trasporto pubblico locale a partire da lunedì». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo la videoconferenza di oggi con il ministro Boccia e gli altri governatori. «Prima di tutto - ha continuato Fontana - nel Dpcm andrebbe dichiarata la possibilità di "spalmare" su un orario piu' esteso l'avvio delle attività produttive quotidiane e magari organizzare su 7 giorni i turni di lavoro, proprio per non creare i picchi di traffico e gli affollamenti».

«Proprio ieri, poi, i due principali player del tpl in Lombardia, ovvero Atm e Trenord - ha aggiunto ancora il governatore Fontana - hanno dichiarato di non essere in grado di assicurare il rispetto del richiesto distanziamento sociale sui propri mezzi. Quindi, chi controlla? Può essere il personale viaggiante a svolgere questa funzione? Il Governo può chiarirlo? Da tempo insisto perchè siano chiariti sia il primo che il secondo aspetto, per evitare che queste due criticità si ripropongano ancora irrisolte il prossimo lunedì». «Speriamo che - ha concluso Attilio Fontana - come ci ha garantito il ministro Boccia, domani la sua collega De Micheli sieda al tavolo con le Regioni e dia una risposta concreta ai nostri quesiti».

«I decessi raddoppiano, ma la propaganda banalizza»

Covid-19 raddoppia i casi dei decessi, ma c’è ancora chi pensa che l’emergenza sia solo una montatura. A dircelo sono i dati Istat che settimanalmente raccoglie il numero dei decessi della popolazione residente e li confronta con lo stesso periodo dell’anno precedente. «Secondo questi dati - esordisce il consigliere di Regione Lombardia Marco Degli Angeli - solo nelle prime tre settimane di marzo a Cremona si è registrato un + 151,9% di decessi rispetto allo stesso mese del 2019. Sono dati agghiaccianti - precisa Degli Angeli - che palesano quanto sia seria l’emergenza sanitaria che Cremona sta affrontando». Cremona rappresenta il secondo capoluogo in Lombardia dopo Bergamo (+294,1%), ad aver subito un incremento di tali proporzioni.

A Cremona il picco dei positivi lo si è raggiunto il 21 marzo con un totale di 6.557 persone contagiate. Ad oggi, 29 aprile, il numero è sceso a 2.091. «Un numero - commenta Degli Angeli - ancora troppo elevato, solo 1/3 in meno rispetto al mese scorso, per poter cantare vittoria». Bandiera nera anche per gli altri comuni della zona: il comune di Pandino registra uno degli incrementi maggiori, da 1 solo decesso del 2019 è passato a 41 del 2020. Stessa sorte è toccata a Offanengo, da 1 a 30 decessi in più e a Madignano, che ha visto un incremento da 1 a 13 decessi.

«È incredibile - puntualizza il consigliere Degli Angeli - come certe schiere politiche continuino a fare propaganda banalizzando l’emergenza, senza rispetto per chi è morto. Mettendo a rischio, nuovamente, la sanità e l’economia dell’intero Paese. La classe politica ha delle enormi responsabilità e creare disinformazione, cavalcando il malcontento di chi soffre, è un atto criminoso».

«Regione, gestione disastrosa»

Il gruppo regionale del Pd chiede che il presidente Fontana cambi la linea di comando, politica e tecnica, della sanità in Lombardia, per poter meglio gestire la fase 2. Troppi gli errori commessi durante la gestione dell’emergenza perché la Regione Lombardia possa continuare come se niente fosse. Per questo il Pd ha presentato una mozione che sarà discussa in Consiglio regionale lunedì 4 maggio, con cui chiede che le forze politiche di maggioranze e opposizione impegnino il presidente Fontana «a rivedere radicalmente l’assetto, politico e tecnico, dell’Assessorato al Welfare e dei vertici della sua Direzione Generale, poiché è venuta meno la fiducia necessaria, indispensabile per affrontare con determinazione la fase della ripresa e garantire la progressiva normalizzazione del sistema sanitario e sociosanitario in una situazione di pandemia che ancora non può essere considerata sotto controllo».

Così spiega il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Fabio Pizzul: 1È una mozione di sfiducia a Gallera? Tecnicamente no, politicamente sì, ma non bastano le dimissioni dell’assessore a cambiare rotta. Vogliamo che il Consiglio regionale si esprima con un voto sulla gestione della Fase 1 in Regione Lombardia, perché fino ad ora non l’ha potuto fare. La nostra Regione si è trovata a piangere 14mila vittime e un numero imprecisato di contagiati e ora guarda con apprensione alla ripartenza. Occorre prendere atto dei numeri e dei problemi che ancora sono irrisolti, dalla vicenda della medicina territoriale a quella delle RSA fino a quella dei tamponi, che sono ancora troppo pochi per dare un quadro preciso dell’epidemia. La mozione impegna Fontana a rivedere tutto l’assetto politico e tecnico dell’assessorato al Welfare, perché è su di esso che si è concentrata la gestione della pandemia. O si cambia passo o la gestione sanitaria della fase 2 sarà particolarmente problematica. Serve un gesto di discontinuità che è atteso da gran parte dei lombardi».

Vinicio Peluffo, segretario regionale del Partito Democratico, dichiara: Il gruppo regionale del PD ha chiesto sin dall’inizio e a più riprese che «il Consiglio regionale diventasse il luogo della discussione e del confronto sulla gestione della crisi sanitaria. Abbiamo in queste settimane sempre messo in evidenza gli errori che sono stati commessi avanzando delle proposte. È giunto il momento che tutto il Consiglio regionale prenda atto della gestione disastrosa dell’emergenza sanitaria. Come fanno i consiglieri di maggioranza a negare l’evidenza che anche loro hanno sotto gli occhi? Per questo il Consiglio regionale deve fare una discussione aperta e franca rispetto alla realtà e noi siamo certi che occorra discontinuità. Anche ieri l’assessore Gallera ha detto che lui rifarebbe tutto: non è andato tutto bene e non si possono rifare gli stessi errori, per questo serve discontinuità. Dimissioni di Gallera? Mi stupisco che non le abbia ancora date».

Fontana: «Riapertura mercati? Accordo con i comuni»

«Oggi alcuni esponenti del Pd mi hanno scritto una lettera per chiedere di modificare l'ordinanza regionale che dà la possibilità ai Comuni di organizzare mercati all'aperto (ovviamente nel rispetto di precise indicazioni di sicurezza). Sono sorpreso: pochi giorni fa il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, polemizzava con la Lombardia dicendo pubblicamente che non poteva aprire il mercato perchè non aveva l'ok della Regione». Lo ha scritto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana sulla sua pagina Facebook.

«Ricordo a tutti - conclude il governatore - che la nostra ordinanza è frutto di un accordo con Anci, e proprio per questo abbiamo fissato la sperimentazione dal 29 aprile e non dal sabato precedente. Suggerisco al Pd di avere più fiducia negli amministratori locali, compresi quelli del Pd che da tempo invocavano il via libera ai mercati».

Gallera: «Dati in costante miglioramento»

«I numeri legati all'emergenza Covid-19 nella nostra Regione segnano un costante miglioramento da diversi giorni: le azioni che abbiamo messo in campo e il senso di responsabilità dei lombardi stanno imbavagliando la diffusione del virus». Lo ha detto l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, commentando i dati sanitari legati al coronavirus.

«Su oltre 14.000 tamponi effettuati – ha aggiunto - solo 786 (il 5,4%) hanno rivelato un esito positivo. Il numero dei pazienti ricoverati sia nei reparti (160 in meno di ieri) che in terapia intensiva (-21), è in continua diminuzione. Rimane la ferita legata ai decessi, la cui crescita sta però progressivamente rallentando. Le nostre azioni non si fermeranno fino a che il numero dei nostri concittadini malati di Covid-19 che perdono la vita non sarà totalmente azzerato».

«Stiamo lavorando – ha proseguito l’assessore - al rafforzamento dell'attività sanitaria domiciliare attraverso l'utilizzo della telemedicina, del telemonitoraggio e di un piano di sorveglianza che serve a tenere sotto controllo la diffusione del virus nella fase 2. Il miglioramento dei dati, che nei giorni di sta consolidando – ha concluso Gallera - ci permette di guardare con positività al futuro, senza abbassare la guarda, bensì mettendo in campo azioni mirate verso una nuova normalità».

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