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Cronaca Mandello del Lario / Piazza Sacro Cuore

Il commosso addio di Mandello a mamma Morena

Folla ai funerali della 40enne Zucchi. Palloncini colorati e la canzone "Il Cielo" all'uscita della chiesa. Il toccante ricordo dei figli: «Grazie per quello che hai fatto per noi, hai lottato fino all'ultimo come una leonessa»

La chiesa stracolma, il toccante ricordo dei suoi bambini, il dolore di tantissimi amici che si sono stretti intorno ai famigliari, i palloncini volati in alto, le parole della canzone "Il Cielo" di Renato Zero. Mandello ha tributato così l'ultimo commosso saluto a Morena Zucchi, la giovane mamma stroncata da un male incurabile a soli 40 anni. Classe 1978, persona molto conosciuta e stimata in città, Morena ha lottato fino all'ultimo come una leonessa, lasciando un grande vuoto, ma allo stesso tempo un grande esempio di forza e di speranza. Il suo sorriso resterà nel ricordo di tanti.

«Salutare qualcuno non è mai una cosa facile, perché affiorano ricordi e momenti di vita percorsa insieme - ha detto nell'omelia dei funerali celebrati ieri don Andrea Mombelli. Con lui a presiedere la messa anche i sacerdoti don Ambrogio Balatti, don Michele Gini e don Marco Nogara. «Un addio sofferto e doloroso - ha proseguito il vicario, rivolto ai presenti in una affollata chiesa del Sacro Cuore - Quando la morte ci tocca da vicino, il tempo che spesso ci manca, si ferma. Il lavoro, la scuola, le scadenze, le nostre passioni, tutto. Tranne però l'amore che c'è dentro, i nostri legami, le nostre relazioni».

«Non sono arrabbiata, so che è arrivata la mia ora»

I canti ritmati con il battito delle mani, elevati da un gruppo di giovanissimi hanno poi animato la celebrazione, andando oltre la cupa liturgia funebre. L'avrebbe voluto forse anche Morena che si era preparata, predisponendo i più stretti famigliari, dai genitori ai giovanissimi figli Cristiano e Giulia ad un futuro senza di lei. «Non sono arrabbiata, so che è arrivata la mia ora. Ho ricevuto tanto e so che vado incontro al Signore ai miei Angeli» - aveva confidato lei stessa a don Ambrogio, come lei luzzenese, quando la domenica le portava la Comunione.

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«Questo non è un addio, ma un modo per dirti grazie. Oggi siamo un poco tristi, ma siamo felici perché ti abbiamo visto soffrire troppo. Sei stata una leonessa la nostra wonder woman e hai lottato in modo sovrumano» - le parole dei figli Cristiano e Giulia affidate ad una lettera letta in chiesa dal papà Riccardo all'indirizzo di Morena, davanti anche agli altri parenti della donna: la mamma Piera, il papà Angelo, i fratelli Gerolamo e Riccardo. Fuori sul sagrato, finita la messa gli altoparlanti diffondono le note della canzone di Renato Zero "Il cielo".

“Quante volte hai guardato il cielo? Quanti amori conquistano il cielo perle d'oro nell'umanità. Qualcuno cadrà. Qualcuno invece il tempo vincerà finché avrà abbastanza stelle il cielo". Le parole del cantautore romano sono così entrate nel cuore della gente mentre in questo azzurro e infinito spazio sono stati liberati palloncini multicolore.

"Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce frutto" le parole tratte invece dal Vangelo di Giovanni e impresse in un pieghevole distribuito dagli amici al cimitero a fine cerimonia. Un ricordo per quella nuova stella che da oggi brilla lassù con il nome Morena. (Si ringrazia Alberto Bottani per la collaborazione)

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