Due indiani uccidono la coinquilina e tentano di abbandonare il corpo nel lago: arrestati
Da tempo la ragazza, una studentessa 30enne, aveva confidato ad un'amica il suo desiderio di trasferirsi a causa del rapporto difficile con i coinquilini. Dopo averla uccisa, i due, una 29enne ed un 30enne, hanno cercato di sbarazzarsi del corpo viaggiando in treno fino a Lecco, prima di desistere e raggiungere Venezia.
Assume dei contorni sempre più agghiaccianti l'omicidio di Mahfab Savoji, studentessa iraniana di 29 anni iscritta all'Accademia delle Belle Arti di Brera. La giovane da tempo aveva confessato ad un'amica di non vivere una situazione facile all'interno dell'abitazione condivisa a Milano con Gagandeep Kaur, cameriera 29enne, e Rajeshwar Singh, portiere d'albergo 30enne, suoi connazionali. Alla base di questi problemi anche i tentativi di approccio sessuale che quest'ultimo avrebbe provato con la studentessa.
A Lunedì, il giorno in cui Mahfab avrebbe dovuto trasferirsi, però non ci è mai arrivata: proprio oggi, infatti, la giovane sarebbe stata uccisa dagli ormai ex-coinquilini con un cuscino, almeno stando a quanto emerso dai primi bollettini medici. La cameriera ed il portiere sarebbero giunti a Lecco in treno per gettare il cadavere nel lago, ma, una volta valutata l'alta difficoltà di riuscita, avrebbero preferito proseguire il loro viaggio verso la laguna di Venezia, dove sarebbero riusciti a disfarsi del corpo.
Una volta tornati a Milano, i due si sono recati questura per denunciare la scomparsa della coinquilina, cambiando più volte la loro versione: dalla scomparsa, i due sono arrivati ad ammettere l'occultamento del cadavare per la paura di una denuncia. Ad incastrarli, un filmato della stazione di Venezia e la testimonianza del tassista che li ha riportati dal Veneto al capoluogo lombardo. Per i due l'accusa è di omicidio volontario ed occultamento di cadavere.
