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Cronaca

Latitante da 15 anni, preso a Milano il re dei documenti nato nel Lecchese

Guido Maleci, 53 anni, per tre lustri ha fatto perdere le sue tracce volando in Sud America

Quando il poliziotto lo ha guardato in faccia e gli ha detto "Ciao Guido, ma non ti ricordi?", ha capito che stavolta era davvero finita. Ha capito che dopo quindici anni in cui era stato un fantasma, questa volta avevano vinto gli agenti. Che non c'era più possibilità di fuga dopo la lunga latitanza in Sud America. È arrivata la parola fine sulla latitanza di Guido Maleci: cinquantatré anni, nato a Milano ma originario del Lecchese, e con sulla testa una condanna da scontare per un cumulo pene - arrivata nel 2011 - di tredici anni e nove mesi di carcere. 

A tradirlo sono stati i social network: la Mobile ha raccolto parecchi indizi grazie ai profili di persone a lui vicine, tramite cui sono risaliti al nome scritto sul nuovo passaporto, registrato il primo ottobre a Fiumicino. Localizzato a Milano, Maleci viene arrestato sotto casa della madre.

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Il re dei documenti falsi

Quella di Maleci è la storia di un truffatore di professione, di uno che nella sua vita è riuscito a mettere insieme condanne per associazione per delinquere, ricettazione, falso materiale, favoreggiamento reale, truffa, violazione delle norme sull’uso delle carte di credito, contraffazione di pubblici sigilli e possesso ingiustificato di chiavi alterate.

La sua specialità, per dirla con le parole degli investigatori della Squadra Mobile che gli hanno dato la caccia, è sempre stata falsificare documenti, farli praticamente identici ai veri. Così, per anni è riuscito a raggirare assicurazioni, banche, istituti finanziari e a riscuotere assegni in realtà destinati ad altri mettendo insieme tanti milioni delle vecchie lire prima e migliaia di euro poi. 

Dopo le prime condanne e i primi arresti, già negli anni '90, nei primi Duemila il suo spessore criminale viene riconosciuto dalla Questura di Milano, che per lui dispone la sorveglianza speciale. Neanche quello basta, però. Perché poco dopo proprio la Mobile improvvisa un blitz a casa sua e nell'appartamento trova tutto quello che può servire al "re dei documenti falsi". 

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