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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Lecco contro la chiusura del canile al 30 giugno: basta canili, ma "parchi canili"

All'Api di Lecco Enpa, Lav e Zampamica hanno tenuto un convegno per sensibilizzare ulteriormente l'amministrazione comunale di Lecco affinchè si adoperi per non chiudere il canile il prossimo 30 giugno.

Enpa, Lav e Zampamica hanno promosso un incontro questa sera, venerdì 11 aprile, presso la sala conferenze dell'Api Lecco, con lo zoologo ed etologo Roberto Marchesini, che ha offerto spunti e approfondimenti sul tema dei parchi canili.
Il tema è profondamente sentito a Lecco in quanto per la fine di giugno è prevista la chiusura del canile municipale.

Per il momento la raccolta firme promossa dalle associazioni animaliste per trovare una soluzione alternativa alla chiusura del canile non ha sortito i risultati sperati.  Il termine fissato al 30 giugno per la messa a norma della struttura che ospita i cani "senza tetto"coincide ora con la stessa data in cui il canile verrà chiuso, ormai inevitabilmente, nonostante le denuncie di Lav, Enpa e Zampamica.

L'Asl sembra determinata a non concedere ulteriori proroghe al termine, neanche dopo l'impegno dell'amministrazione comunale di completare la messa a norma del rifugio nel più breve tempo possibile. E' per questo che le associazioni hanno rivolto un accorato appello al sindaco Virginio Brivio affinchè si attivi per richiedere un'ulteriore proroga.

A spiegare l'importanza nella gestione corretta di un "Parco canile" Sono intervenuti il prof. Roberto Marchesini etologo, zooantropologo, direttore di SIUA, Scuola di Interazione Uomo-Animale, dott.ssa Federica Manunta educatrice ed Istruttrice SIUA (Milano) presidente dell’associazione Tambra asd e la dott.ssa Elisabetta Mariani educatrice SIUA (Milano)

"E' importante partire dalla costruzione di "parchi canile" impostati con la cultura all'adozione - sottolinea Marchesini - .Solo partendo da questi presupposti si può migliorare la situazione della vita dei cani e degli stessi uomini. Strutture pensate in maniera e per scopi diversi con capitolati dei bandi di gara diversi affinchè i parametri di gestione non siano quello del numero dei cani gestiti per cui tanti cani gestisci tanti soldi prendi, ma sulla base della qualità dei servizi offerti".

"Un ulteriore passo in avanti lo si deve fare - prosegue l'etologo - superando il concetto della banalizzazione di coloro che si occupano della cura in modo volontario degli animali, perché si tratta di un'attività che non ci si inventa senza alcuna formazione di base. E' importante capire che vivere con i cani non è semplice, perché bisogna intuire e sapere cosa vogliono da noi, cosa possiamo dargli, altrimenti rischiamo di far del male a loro e a noi stessi. Dobbiamo pensare a come ci relazioniamo con i cani, questo dialogo non può essere lasciato all'improvvisazione, ma va costruito con la conoscenza".  
        
E poi ancora Marchesini: "Lo stesso vale per i volontari che operano nei canili, attraverso l'attività di raffronto e di rapporto con i cani, attuata tramite la crescita e l'apprendimento quotidiano. Spiegare come entrare nel box del canile, quando e come portarli a fare la passeggiata, ecco perché è importante instaurare una relazione che porti al miglioramento del rapporto uomo cane. Ci si deve adoperare affinché i cani restino il più breve tempo possibile nei canili, che trovino quanto prima la famiglia giusta che sappia accoglierli nella maniera corretta".

"Ecco - interviene Manunta - perché i volontari vanno formati, che abbiano i requisiti psicofisici giusti affinché possano essere date loro le competenze di base perché non sbaglino. Non è perché una persona lo fa volontariamente che si giustifica il fatto che lo si debba far male. Formando correttamente i volontari che aiutano a gestire un canile si può far risparmiare dei soldi ai comuni nella gestione dei canili. Ci sono dei momenti formativi che possono far crescere sia i cani che i volontari che aiutare questi animali ad trovare quanto prima ad una famiglia. Un momento importante è quello quando si dà loro il cibo, occorre farlo avvicinandosi con uno stato di calma e da qui si crea un dialogo, un momento comunicativo che fa dire al cane cosa deve fare per avvicinarsi al cibo, che se attuato tutti i giorni possono aiutare la formazione e la crescita del cane".

Al termine i numerosi convenuti hanno posto delle domande ai relatori, ma soprattutto ai consiglieri comunali presenti, Viviana Parisi, Raffaella Cerrato, Ezio Venturini ed il Presidente del Consiglio Comunale Alfredo Marelli, sollecitando un loro intervento affinchè il 30 giugno prossimo il canile non venga chiuso.

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