Preso lo scippatore seriale della brianza: è un 43enne pluripregiudicato
Franco Buono era evaso da una comunità in cui si trovava per scontare gli ultimi due anni dei 13 a cui era stato condannato per spaccio e rapina
E' Franco Buono, 43enne pregiudicato, lo scippatore seriale che da tempo stava terrorizzando la brianza lecchese con i suoi furti (9 furti in totale, vedi articoli correlati, n.d.r.).
L'uomo è stato arrestato il 16 agosto dai carabinieri a Dolzago, comandati dal maresciallo Nicolino Ombrosi mentre era a liberamente a passeggio per la città.
"Siamo riusciti a fermare l'uomo - spiega il capitano Giorgio Santacroce - dopo una lunga caccia e grazie all'ottimo lavoro di tutti i militari che si sono messi alacramente al lavoro per mettere fine a questa spirale di scippi ad opera dell'uomo, che ha preso il via dopo la metà di luglio."
Chiaro il modus operandi: Buono, fuggito da una comunità di San Giovanni in Croce (Cremona) in cui si trovava per scontare gli ultimi due anni di una pena di 13 rimediata per spaccio e rapina, si muoveva da solo o con un complice a bordo di un Kymco di colore grigio chiaro rubato in precedenza a Civate e sceglieva di colpire donne non giovanissime e non accompagnate.
Da queste modalità di furto i militari hanno capito che si trattava di una persona disperata, probabilmente un tossico alla ricerca di soldi per rimediare stupefacenti.
Decisivo per l'arresto è stato il 6 agosto, quando Buono è stato trasportato all'Ospedale di Lecco in seguito ad una caduta dal motorino: il 43enne si è dato alla fuga rubando un Yamaha T-Max e, dai controlli effettuati dai carabinieri con il personale sanitario, è arrivata la conferma sull'identità dello scippatore.
Abbandonato il nuovo mezzo, Buono si è dato una sorta di pausa, fino all'arresto avvenuto, come detto in precedenza, il 16 agosto a Dolzago. Da qui il trasporto in Ospedale, dove è stata rilevata una frattura ad una spalla e, successivamente, il trasferimento alla Casa Circondariale di Pescarenico.
Le indagini hanno portato a scoprire il covo dell'uomo, situato a Castello Brianza in un cascinale disabitato, dove sono stati ritrovati i vestiti utilizzati per commettere gli scippi.
Ora le ricerche sono concentrate sui canali di ricettazione, mentre per Buono le accuse sono di evasione, scippo, rapina e, appunto, ricettazione.