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Cronaca Pescate / Via Giovanni XXIII

«Le persone che buttano soldi nel gioco non avranno più aiuti economici dal Comune»

Dura presa di posizione del sindaco di Pescate De Capitani: «Sono stanco di vedere cittadini che pur seguiti dai nostri servizi sociali sperperano interi stipendi e pensioni. Da noi non vedranno più denaro»

«Sono stanco di vedere persone di Pescate che pur seguite dai nostri servizi sociali sperperano interi stipendi e pensioni al lotto o ai vari gratta e vinci e lotterie istantanee. Almeno vadano a giocare fuori paese e non si facciano vedere da me».

L'ultima battaglia di Dante De Capitani, sindaco del comune pescatese, è contro il gioco d'azzardo, che può portare a gravi conseguenze psicologiche e sociali. E avere ripercussioni anche sulle amministrazioni comunali, in termini economici e di "fiducia" nei confronti del cittadino assistito. «Non è possibile che persone in difficoltà economiche sperperino al gioco tutti quei soldi, anche duecento euro a volta come se fosse la cosa più normale del mondo, e poi si rivolgano al Comune perche non hanno da mangiare o sono in difficoltà economiche - spiega De Capitani - Da adesso in avanti chi gioca cifre spropositate eviti poi di rivolgersi al Comune perche noi non daremo un euro a chi butta i soldi in questo modo».

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Una posizione forte, quella del sindaco, che prima di tutto ha motivazioni etiche. «È immorale e vergognoso buttare i soldi così e il primo a doversi vergognare è lo Stato che non pone limiti a questo scandalo che rovina le persone - prosegue - Già non è una bella cosa vedere casalinghe e pensionati assemblati ai banconi degli esercizi commerciali, fissati agli schermi dei numeri nella speranza di vincere, ma non è quello il punto. Il punto è rovinare se stesso e la propria famiglia per il vizio del gioco e poi chiedere sostegno al Comune e quindi a tutti gli altri cittadini. Da adesso in avanti chi gioca in questo modo non avrà più nessun sostegno che non sia un piatto di minestra o aiuti in natura perche dar loro soldi significherebbe buttarli nel gioco. La cosa positiva è che Pescate figura agli ultimi posti nel gioco d'azzardo della Provincia (giocata pro capite nel 2017 pari a 517 euro annui, ndr) ma non per questo ci sediamo sugli allori e continueremo il nostro contrasto in tutti i modi a questa piaga sociale».

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