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Polizia Locale, la pistola come strumento di difesa?

A fermare il progetto del comune è il costo degli strumenti di cui dovrebbero essere dotati gli agenti, che si aggira sui 40mila euro

La Polizia Locale di Lecco avrà a disposizione la pistola come strumento di autodifesa, come del resto già avviene in altri corpi della Provincia.
Ma per l'acquisto da parte del Comune delle pistole (valore 40mila euro) non è ancora stata presa una decisione. Nel frattempo nella commissione consiliare e, successivamente, nel consiglio comunale, è approdato il nuovo regolamento della Polizia Municipale, dopo che il precedente era stato approvato 20 anni fa. Ma anche allora era inserita la norma del possesso della pistola, ma la decisione fu quella di non approvarla. Ora, stante anche qunato detto dalla Corte Costituzionale nel 2012, è diventata una norma, che parifica il corpo della Polizia Municipale ai carabinieri e alla Polizia di Stato.  

L’arma in dotazione per difesa personale andrà agli addetti del Servizio, in possesso della qualifica di Agente di P.S., è la pistola a funzionamento semiautomatico, non più la 7,65mm indicata nel precedente regolamento ma la calibro 9 x 21 / 9 short, sia per il personale maschile che femminile.
Il numero complessivo delle armi in dotazione al Servizio di Polizia Municipale sarà da fissare con provvedimento del Sindaco e da comunicare al Prefetto.
La dotazione delle armi  al Servizio di Polizia Municipale, saranno custodite nella cassaforte con serratura di sicurezza ed a combinazione, collocata nell’ufficio del Comandante.

Nell'ampia discussione in commissionep intervenuto anche l'assessore alla sicurezza Armando Volontè: "Questo regolamento rientra nella modernizzazione, visto che sono trascorsi 20 anni dall'ultimo. Norme e articoli non hanno avuto maggiori verifiche, quindi un aspetto importante è quello della dotazione dell'arma da fuoco agli agenti".

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