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Pronta la pista ciclabile da sogno a Limone sul Garda, mentre Lecco attende da quindici anni

Il 14 luglio l'inaugurazione del percorso. Inevitabile il confronto con il cantiere nel tratto Abbadia-Pradello, ormai bloccato da tempo. Cardamone: «Temo finisca nel dimenticatoio»

Aprirà ufficialmente il 14 luglio 2018 la ciclopista che da Limone sul Garda conduce, a sbalzo sul lago, fino a Riva, al confine con la provincia di Trento. Un primo intervento di un progetto che entro tre anni garantirà un percorso ciclabile di 150 chilometri, in tutta sicurezza e in ambiente estremamente suggestivo.

Luoghi ai quali i nostri, nel Lecchese, non hanno nulla da invidiare. Se non, per l'appunto, questo percorso da favola che qui possiamo solo sognare, nonostante un progetto - molto meno ambizioso, su un tratto di soli 5 chilometri - pronto dal 2003 e un cantiere partito e bloccatosi a più riprese. A quindici anni di distanza, la fine della ciclopedonale tra Abbadia e Le Caviate, più che sul basso lago, è ancora in alto mare.

Contratto rescisso tra Anas e Reti Costruzioni

Nei mesi scorsi, con la rescissione del contratto da parte di Anas con la ditta Reti Costruzioni srl, sull'opera è calato un pericoloso cono d'ombra, nonostante le garanzie verbali dell'ente strade che ha promesso di rivedere il progetto e studiare una nuova soluzione che superi il problema dello spostamento dei fondali rispetto all'originaria progettazione del 2003.

La storia di quest'opera è ormai tristemente nota e lunga: l'allora sindaco di Abbadia Lariana Rocco Cardamone propose nel 1999 l'esigenza di un percorso ciclabile che "bypassasse" la SS36, riuscendo a far approvare un progetto ad Anas nel 2003. Solo sei anni più tardi, però, si aprì la gara per l'appalto, affidato nel 2010 al Consorzio Aedars di Roma, i cui lavori furono bloccati nel 2012 per possibili infiltrazioni mafiose (il titolare venne arrestato tre anni dopo). Il cantiere venne riassegnato nel 2015 alla Reti Costruzioni, con una breve ripresa dei lavori nel 2017 tra lla primavera e lo scorso dicembre, fino all'interruzione definitiva e successivamente alla rescissione del contratto.

A breve la riqualifica tra Pradello e Caviate

A commentare la vicenda è proprio Cardamone, che ha seguito l'intero iter della ciclopedonale tra Abbadia e Lecco prima come sindaco, quindi come consigliere provinciale e ora come cittadino amareggiato. «I Comuni coinvolti, e la Provincia, hanno concordato con Anas di sdoppiare l'opera, separando il tratto Pradello-Le Caviate da quello più importante tra Abbadia e Pradello - spiega - Entro pochi mesi, quindi, si dovrebbe sistemare quel breve percorso, con annessa la costruzione di una rotonda prima de le Caviate che possa permettere di tornare indietro con facilità, eliminando il controviale per avere più spazio su quel tratto. Anas, allo stesso tempo, si è impegnata a non abbandonare il progetto originale, studiando una nuova soluzione per quella che, quasi vent'anni fa, nasceva come priorità: eliminare la convivenza forzata tra biciclette-scooter e automobili non prevista dal Codice della strada».

Cardamone ha solo un timore, dopo tutti questi anni, ovvero «che l'oblio possa sedimentare polvere sul fascicolo del progetto e farlo finire nel dimenticatoio. Non può essere il problema di qualche fondale a impedire l'opera, come si è visto anche sul Garda. Queste sono tra l'altro grandi opportunità per lo sviluppo economico e turistico». Tutti gli occhi del mondo a breve saranno su Limone e su quel tratto di riviera sul Garda, mentre a Lecco ormai si vive di speranze.

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