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Cronaca

Stoccavano illegalmente rifiuti poi bruciati in un incendio doloso: lecchese a capo dell'organizzazione

A fare scattare le indagini della Dda l'incendio doloso in un magazzino a Corteolona, Pavese, nel gennaio 2018. Sei arresti, quattro persone in carcere

Gestivano illegalmente rifiuti provenienti da centrali di raccolta legali che però avevano deciso di smaltirli evitando di pagare gli alti costi delle discariche autorizzate. E quei rifiuti, prevalentemente plastiche, erano bruciati in un rogo doloso.

Sono finiti così nei guai sei persone - quattro in carcere e due ai domiciliari - compreso un lecchese ritenuto dagli inquirenti la mente dell'organizzazione. L'episodio che ha portato la svolta nelle indagini è datato 3 gennaio 2018: un capannone a Corteolona, zona industriale nella provincia di Pavia, viene devastato da un rogo che di accidentale non sembra avere nulla. Finiscono in fiamme 1.900 tonnellate di rifiuti, la Procura di Pavia apre un fascicolo contro ignoti per incendio doloso.

A destare sospetti il fatto che il deposito bruciato non sia autorizzato dalle autorità, ma anche gli ingenti danni ambientali causati dalla nube di diossina originata dal materiale plastico che si trova all'interno del magazzino nel momento dell'incendio.

L'operazione dei Carabinieri forestali

Al termine delle indagini, che ha visto l'attività della Dda di Milano, nella mattinata di giovedì i Carabinieri forestali di Milano e Pavia e della Compagnia di Stradella hanno tratto in arresto sei persone, di età tra i 40 e i 55 anni, con l'accusa di incendio doloso, gestione illecita di rifiuti, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti.

Si tratta di un romeno, Stefan Miere, e cinque italiani: il milanese Alessandro Del Gaizo, titolare e amministratore di una società di Corsico che, insieme a una di Cesano Boscone, avrebbe stoccato illecitamente a Corteolona svariate decine di migliaia di tonnellate di rifiuti; il 41enne comasco Santino Pettinato; il 50enne calabrese residente a Pavia Vincenzo Divino; il 34enne titolare di una società di trasporti e autotrasportatore bresciano, Luca Liloni; il 40enne pregiudicato Riccardo Minerba, residente a Lecco, ritenuto dagli inquirenti a capo dell'organizzazione. Per Del Gaizo e Pettinato sono scattati i domiciliari, per gli altri si sono aperte le porte del carcere.

La notizia su Milano Today

Discarica abusiva in capannone di Corteolona (Pavia) e incendio del 3 gennaio 2018, 6 arresti
Minerba e Liloni erano stati già "pizzicati" nel mese di agosto del 2017: il primo aveva preso in affitto un capannone a Borgo Vercelli (Vc) sempre per stoccare illecitamente rifiuti trasportati materialmente dal secondo, a cui i Carabinieri locali avevano sequestrato alcuni mezzi. Lo "stop" all'attività a Borgo Vercelli aveva portato Minerba ad affittare il capannone di Corteolona e poi, dopo l'incendio e a indagini in corso, ad avviare le trattative per affittare altri tre capannoni nelle province di Novara, Sondrio e Bergamo. A dimostrazione che l'attività era rodata e continuata. Le imminenti conclusioni di queste trattative sono state determinanti per decidere, da parte del Gip di Milano Alfonsa Maria Ferraro, le custodie cautelari.

 

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