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Cronaca

"Metastasi", Qui Lecco Libera sull'appello: "Comportamento di Rusconi fu riprovevole"

Il gruppo lecchese commenta la sentenza emessa dalla Corte d'Appello del Tribunale di Milano a fine luglio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

“Riprovevole”. Così a fine luglio i giudici della quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano hanno definito il comportamento dell’ex sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi, confermando la condanna a due anni per turbativa d’asta per i fatti di “Metastasi”, nel 2011. 

Le motivazioni della sentenza di Appello non lasciano spazio ad interpretazioni. Rusconi avrebbe arrecato un “pregiudizio e pericolo non tenue” agli interessi del suo Comune e contribuito insieme a Mario Trovato, fratello del boss Franco, Ernesto Palermo, già consigliere comunale Pd a Lecco, Antonello Redaelli, tassista, e Saverio Lilliu, muratore, ad alterare la gara bandita dal Comune nel 2011 per la gestione del lido di Parè.

Il sindaco ha riservato un “trattamento preferenziale” alla società Lido di Parè Srl, “eludendo la disciplina in materia di comunicazioni antimafia”, fornendo “informazioni privilegiate sulle novità che sarebbero state introdotte nel bando di gara” e garantendo “verbalmente una proroga anche per l'annualità successiva”. E non l’ha fatto, come sosteneva l’accusa, per favorire la ‘ndrangheta, quanto per discutibili “motivi politici-elettorali”. 

Pur di favorire la Lido di Parè Srl, Rusconi arrivò addirittura a “suggerire” un cambio in corsa nella compagine societaria. Perché? Una volta saputo che il certificato penale di Lilliu -rappresentante della Srl- recava una condanna per il reato di riciclaggio che avrebbe “precluso l’aggiudicazione”, Rusconi ha “suggerito di ricorrere ad una interposizione fittizia dell'intestatario in modo di superare la suindicata preclusione, suggerimento immediatamente recepito dagli aggiudicatari che avevano infatti sostituito Lilliu, quale legale rappresentante della società aggiudicataria, con la moglie dello stesso”. 

Rusconi, si legge nelle motivazioni, si sarebbe fatto “promotore” di “palesi favoritismi”, prestandosi a “collusioni”. Un comportamento che il Comune di Valmadrera, è triste ricordarlo, non ha ritenuto così grave da comportare la costituzione come parte civile. Bell’esempio.

Ma non è finita. In quei mesi Marco Rusconi confidò a una cerchia strettissima la sua “iniziativa”, poi giudicata grave e illecita, e cioè il “suggerito” cambio in corsa di Lilliu. Tra chi venne messo al corrente di quella che i magistrati inquadreranno come “turbativa d’asta” spicca anche il sindaco di Lecco, Virginio Brivio. 

“Rusconi Marco il 22 luglio 2011 confidava anche a Brivio Virginio, sindaco di Lecco, la sua preoccupazione che, in caso di lite giudiziaria, si sarebbe scoperto che era stato lo stesso Rusconi a proporre la sostituzione di Lilliu con un'altra persona priva di precedenti giudiziari”. Anche Brivio, confermano dunque i giudici d’Appello, era perfettamente consapevole dell’avvenuta sostituzione fittizia. Eppure propose a Rusconi una “mediazione” con la Lido di Parè Srl e non invece una revoca dell’aggiudicazione provvisoria: una strada sbagliata che fortunatamente non venne seguita.

Questi sono i fatti. Qualcuno si assumerà mai le proprie responsabilità?

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