rotate-mobile
Cronaca Margno / Via Prealpi

«Con i miei ragazzi, sempre insieme»: l'ultimo post su Instagram dà vita all'ondata d'insulti sui social di Mario Bressi

I profili social dell'uomo, resosi protagonista dell'omicidio-suicidio che ha coinvolto i figli e sconvolto la Valsassina, sono stati assaltati dagli altri utenti

Francamente non se ne sentiva proprio il bisogno. Una tragedia che ha sconvolto la Valsassina e che, soprattutto, è costata la vita a due bambini innocenti non doveva sicuramente scatenare un'aggiuntiva ondata d'odio come quella che la sta bagnando. La vicenda che ha visto protagonista la follia di Mario Bressi, quarantacinquenne di Gessate (Milano), va trattata con le pinze e con il massimo rispetto di tutte le persone coinvolte: lo si deve a Elena e Diego, le cui vite sono state spezzate a soli dodici anni, e lo si deve soprattutto a Daniela Fumagalli, madre 45enne di Gorgonozla che in poche ore si è vista portar via un enorme pezzo della sua vita dall'uomo con cui ne aveva costruita e condivisa una larga parte. La corsa in macchina dal Milanese e il ritrovamento dei corpi senza vita dei suoi due figli lasceranno in lei un dolore che sarà incolmabile.

Sui social si scatena l'ondata d'odio

Nelle ultime ore, invece, i social network sono letteralmente invasi dai commenti e dai correlati insulti rivolti nei confronti dell'uomo. Nel cuore della notte, al termine della gita a Pian Delle Betulle che aveva chiuso una settimana di vacanza all'interno della casa di proprietà spesso utilizzata a Margno, Bressi ha postato su Instagram delle foto in cui era in compagnia dei figli gemelli, corredate dalla scritta “Con i miei ragazzi…sempre insieme!”, prologo a quel "Non vedrai più i tuoi figli" che ha poi inviato alla moglie e ha dato vita (o fatto seguito, lo dirà l'inchiesta aperta dal pm Andrea Figoni) alla tragedia. A corredo e sull'ultimo post "utile" apparso su Facebook sono comparse centinaia d'insulti nei confronti del 45enne, evidentemente incapace di reggere lo strascico doloroso della separazione dalla moglie. Un contorno francamente vomitevole, che dura un battito di ciglia e ha il solo effetto di aggiungere rabbia e dolore dove ne sono presenti già a sufficienza, mentre servirebbero solamente riserbo e commozione.

La vicenda ci riporta al marzo del 2014, quando Simona, Sinday e Casey Dobrushi vennero barbaramente assassinate dalla madre Edlira nel rione di Chiuso, appena ai margini di Lecco, per cause simili a quelle che hanno scatenato al follia odierna: dolore per la separazione dal partner e la rabbia scaricata su chi è completamente innocente e paga con la vita le diatribe genitoriali.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Con i miei ragazzi, sempre insieme»: l'ultimo post su Instagram dà vita all'ondata d'insulti sui social di Mario Bressi

LeccoToday è in caricamento