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Cronaca

Sparò e uccise rapinatore: Corazzo "rivive" il suo incubo a Lecco

La drammatica vicenda del gioielliere milanese, prima indagato per eccesso colposo in legittima difesa e poi prosciolto da ogni accusa, è stata raccontata giovedì sera a Palazzo Falck

Sparò per difendersi dall'assalto dei rapinatori, e ne uccise uno. La sua drammatica vicenda ha tenuto banco giovedì sera a Lecco durante un incontro pubblico.

Il dibattito si è tenuto a Palazzo Falck, organizzato da "Fratelli d'Italia" sul tema della sicurezza urbana e della legittima difesa, nell'ambito delle iniziative politiche e regionali del 4 marzo. Hanno partecipato alla serata il candidato al Collegio uninominale di Lecco per la Camera dei deputati Alessio Butti, il coordinatore provinciale di Fdi Lecco Giacomo Zamperini, con l'avvocato Pietro Porciani del Foro di Milano e Sergio De Santis.

Dibattito sulla legittima difesa

L'ospite d'eccezione è stato Rodolfo Corazzo, il gioielliere di Rodano (Mi) che nel novembre 2015, durante una rapina subita, reagì sparando e ferendo mortalmente Valentin Frrokaj, di nazionalità albanese, egostolano latitante evaso due volte dal carcere in Italia.

Corazzo, difeso proprio dall'avvocato Porciani, ha sempre sostenuto di «avere sparato per la propria incolumità e della propria famiglia»; l'uomo era stato successivamente indagato per eccesso colposo in legittima difesa, ma la Procura di Milano aveva chiesto l'archiviazione del caso, richiesta accordata nel marzo 2017 dal Gip.

Il «trauma di dover sparare»

A Lecco, giovedì sera, Corazzo ha fatto rivivere al pubblico l'incubo vissuto dalla sua famiglia (ha una figlia di dieci anni), il trauma di trovarsi costretto a uccidere un uomo per difendersi. L'avvocato Corciani, raccontando le tappe salienti della vicenda, ha inoltre ricordato il quadro giuridico della normativa vigente sulla legittima difesa.

Durante la serata, i rappresentanti istituzionali dell'area di centrodestra hanno allargato il discorso alla sicurezza urbana, tema sul quale, dopo i più recenti fatti di cronaca, nei giorni scorsi era arrivata la richiesta di videosorveglianza sia da Fratelli d'Italia sia dal Codacons.
 

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