Sperone di roccia sulla SP72 a Mandello, la messa in sicurezza passa dalla Regione
La perizia affidata al geologo conferma l'instabilità. Il sindaco Fasoli: «Chiederemo un contributo al Pirellone, l'intervento è importante. Tempistiche? Forse nel 2020»
Il versante sopra la SP72, in zona Canottieri Moto Guzzi, è pericoloso. A confermarlo è la perizia richiesta dal Comune di Mandello. Lo sperone di roccia cui i mandellesi, e i tanti fruitori dell'arteria viabilistica a lago, guardano sempre con un certo timore, è instabile e le reti paramassi, collocate da tempo immemorabile, potrebbero non bastare più.
«La perizia ha confermato ciò che già immaginavamo - commenta il sindaco Riccardo Fasoli - Questo lavoro lo avevamo messo in preventivo nel medio-lungo periodo. Ora siamo chiamati a programmarlo, ma bisogna essere consci che siamo legati ai fondi di Regione Lombardia. Sappiamo che per questo tipo di intervento le risorse vengono messe a disposizione dal Pirellone, per cui faremo richiesta: si tratta di diverse centinaia di migliaia di euro».
Mettere in sicurezza lo sperone sotto San Giorgio è una priorità. Eventuali frane, oltre a costituire un rischio mortale, rischierebbero di paralizzare la circolazione isolando di fatto Mandello soprattutto per quanto concerne i mezzi pesanti, che sarebbero costretti a utilizzare la SS36 ma facendo il giro fino a Colico, non potendo la rampa di Bellano sopportare un certo tipo di carico. Il traffico andrebbe velocemente in tilt. «Due anni fa fummo fortunati - continua Fasoli - Ci fu un distaccamento ma ce la cavammo con la chiusura della strada per due giorni, durante un weekend».
Assenza di informazioni "storiche" sulle reti paramassi
I lavori non si annunciano semplici, e potrebbero durare a lungo. «Cercheremo ovviamente di farli svolgere in orari notturni - precisa il primo cittadino mandellese - C'è da mettere in completa sicurezza l'intero versante roccioso, togliendo le vecchie reti paramassi, quelle più grosse e quelle più fini, rimuovendo i sassi pericolanti e ripulendo l'area verde soprastante che può incidere sulla stabilità complessiva. Infine dovranno essere ricollocate le reti. Purtroppo un aspetto che ci penalizza è l'assenza di informazioni riguardo le attuali reti paramassi, perse nei vari passaggi di competenza tra Anas, Provincia di Como e Provincia di Lecco. Non sappiamo nemmeno quanti anni abbiano».
Tempistiche per i lavori? Fasoli non può dare certezze, ma quanto meno auspici. «Prima dovremo capire gli aspetti del finanziamento - chiosa - Sicuramente l'intervento andrà fatto durante la stagione più calda. Quasi impossibile farlo entro quest'anno, per cui direi che sarà più probabile calendarizzarlo per il 2020».