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Economia

Lavoro: diminuiscono le ore di "cassa", ma il tessile continua la sua sofferenza

La UIL del Lario ha diramato il sesto rapporto annuale, messo a confronto con i medesimi indicatori stilati nel 2017

Il sesto rapporto UIL del Lario sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco, relativo al primo semestre del 2018, conferma la diminuzione della richiesta di ore di cassa integrazione totale da parte delle imprese dei due territori rispetto allo stesso periodo dell’anno 2017:

Como -23,4 %;
Lecco - 54,9 %;
Lombardia - 20,1 %;
Italia - 34,4 %.

Situazione, determinata dal calo delle ore di cassa integrazione straordinaria:
Como - 33,2 %,
Lecco - 46,6 %;
Lombardia - 3,2 %;
Italia - 40,7 %;

e di quelle in deroga:
Como - 99,7 %;
Lecco - 97,7 %;
Lombardia - 96,0 %;
Italia - 89,3 %.

Diminuiscono anche le ore di cassa integrazione ordinaria:
Como - 0,7 %;
Lecco - 53,0 %;
Lombardia - 19,7 %;
Italia - 1,9 %

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Il settore tessile continua, in questi primi 6 mesi del 2018, a pesare nella richiesta di cassa d'integrazione ordinaria nelle Province di Como e Lecco:
Como + 20,3 % cassa integrazione ordinaria settore tessile
Lecco + 156,9 % cassa integrazione ordinaria settore tessile

Mentre, la cassa integrazione ordinaria nelle aziende della meccanica e metallurgia nelle due Province diminuisce:
Como -19,0 % cassa integrazione ordinaria settore meccanica e metallurgica
Lecco -85,2 % cassa integrazione ordinaria settore meccanica e metallurgica

La cassa integrazione diminuisce in tutti i settori produttivi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente nelle due Province, tranne che nel settore dell’edilizia per quanto riguarda le aziende della Provincia di Como:
Industria:
Como -16,5%;
Lecco -52,4%.
Edilizia:
Como +12,4%;
Lecco -21,3%.
Artigianato:
Como -100,0%;
Lecco -97,3%.
Commercio:
Como -77,1%;
Lecco -100,0%.

Rilevante il calo dei lavoratori in cassa integrazione nei primi 6 mesi 2018: Como -571 e Lecco -483, rispetto ai primi 6 mesi del 2017.

Il 6° rapporto UIL del Lario, conferma la flessione della richiesta di cassa integrazione totale da parte delle aziende Comasche e Lecchesi. Ancora una volta è da sottolineare che i dati sono carenti delle ore autorizzate di FIS e altri Fondi di Solidarietà, dati non diffusi dall´Inps, oltre alle prestazioni erogate dal Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (Fsba). Altro dato che è da considerare nell’analisi della cassa integrazione è l’abrogazione della cassa in deroga, che ha fortemente inciso, quantitativamente, sui dati del passato e, dall’altra, l’introduzione di un costo più elevato della straordinaria.

Lo studio conferma una situazione di sofferenza per le aziende del settore tessile, percepibile nei due territori ma maggiormente visibile nella Provincia di Como dove rappresenta il tessuto produttivo principale, in questo territorio anche il settore dell’edilizia manifesta una condizione di difficoltà. Mentre per le aziende metalmeccaniche la ripresa economica è più strutturata. I dati sembrano quindi confermare la graduale uscita del nostro sistema produttivo dalla fase più critica della crisi, sostanziale è stato l’apporto della domanda estera. Adesso però è necessario accompagnare la timida ripresa economica con politiche mirate a sostenere la domanda interna, attraverso investimenti pubblici e ridando maggiore potere di acquisto ai lavoratori e pensionati, al fine di consolidare l’attuale fase di ripresa economica e con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro stabili.

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