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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

“La regola del talento”: primo volume e prima directory sulle scuole di arti e mestieri in Italia.

Per iniziativa di Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte e Fondazione Deutsche Bank Italia. "Il progetto presenta le storie di tradizioni e innovazioni che rendono l'Italia una grande fucina di bellezza", Franco Cologni

“Un sodalizio nel nome della ricerca dell'eccellenza e del sostegno al talento come patrimonio italiano da difendere, tutelare e trasmettere”, Flavio Valeri


Dalla collaborazione tra la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e la Fondazione Deutsche Bank Italia è nata un’esclusiva iniziativa culturale, dedicata alla tutela e alla promozione del saper fare e del saper creare.

La realizzazione del volume “La regola del talento. Mestieri d’arte e Scuole italiane di eccellenza” (Marsilio Editori, marzo 2014) rappresenta, infatti, il risultato della vocazione comune di entrambe le Fondazioni promotrici a creare uno strumento in grado di celebrare e valorizzare il Made in Italy e le sue eccellenze.   

“Questo progetto - spiega Franco Cologni, Presidente della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte - nasce da una proficua corrispondenza di vedute con la Fondazione Deutsche Bank Italia, con cui abbiamo voluto sostenere e presentare le storie più emblematiche di territori e di tradizioni, di innovazioni e di riconoscimenti che rendono l’Italia simile a una grande fucina di bellezza”.

Flavio Valeri, Chief Country Officer di Deutsche Bank Italia, sottolinea come “il progetto sia un sodalizio con Fondazione Cologni nel nome della ricerca dell'eccellenza e del sostegno al talento come patrimonio italiano da difendere, tutelare e trasmettere: valori caratterizzanti il dna di Deutsche Bank”. E aggiunge “è quindi per noi un grande orgoglio che questo volume sia il primo nuovo progetto della neonata Fondazione Deutsche Bank Italia, creata per la realizzazione di attività filantropiche, sociali ed educative sul nostro territorio”.

Con la pubblicazione di questo volume si aprono per la prima volta le porte delle più importanti scuole italiane di arti e mestieri, fiore all’occhiello della nostra offerta formativa. A questi istituti, che spesso vantano una storia secolare, è demandato il ruolo straordinario di tenere in vita e trasmettere un patrimonio assolutamente unico di competenze e saperi. Formare e sostenere le nuove generazioni di maestri d’arte significa promuovere e proteggere la grande tradizione italiana di cultura, bellezza e savoir-faire: una necessità oggi più che mai vitale anche per il sistema economico e produttivo del nostro Paese.


La tavola rotonda, promossa il 14 marzo a Milano presso la Fondazione Corriere della Sera, presenta in anteprima il volume e promuove un dibattito sul patrimonio culturale italiano, sulla sua formazione, conoscenza e valorizzazione, nonché sui suoi protagonisti e sulle sue principali risorse, i giovani.
    
A parlarne sono autorevoli rappresentanti di differenti ambiti della cultura e della formazione. Apre il dibattito il Direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, e prosegue il Direttore di Sette, Pierluigi Vercesi, chiamato a moderare la tavola rotonda cui partecipano Franco Cologni - Presidente della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte; Giovanni Puglisi - Presidente Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco; Flavio Valeri – Chief Country Officer Deutsche Bank Italia; Luisa Vinci - Direttore Accademia Teatro alla Scala.

Nel corso dell’incontro sarà presentato anche il portale www.scuolemestieridarte.it - nato nell'ambito del progetto – che rappresenta la prima directory di orientamento e informazione, contenente centinaia di indirizzi di scuole di arti e mestieri, distribuite in tutta Italia. L'accesso sarà facilitato grazie a una serie di filtri territoriali e di categoria, in modo che i giovani interessati a coltivare la propria formazione professionale possano riscontrare qual è l'offerta che i loro territori propongono e informarsi sugli istituti presenti.

Diciassette sono, invece, le grandi scuole selezionate per il volume, scelte in base a requisiti di preminenza, storicità, radicamento sul territorio, riconoscimento, alto livello della didattica, capacità di coniugare tradizione e innovazione. Una campionatura virtuosa che certo non esaurisce la ricchezza del panorama formativo italiano, ma rappresenta uno spaccato emblematico dell’eccellenza nella trasmissione del saper fare.

Le tipologie formative raccolte sono variegate e testimoniano una ricchezza e complessità preziose: vi si trovano istituti pubblici di rilevanza nazionale, scuole di formazione legate alla tradizione e al territorio, realtà volute da lungimiranti aziende private per tutelare e perpetuare un patrimonio culturale e produttivo unico, che non può essere esportato e non deve andare perduto.

Su questo ruolo indispensabile pone bene l’accento Giovanni Puglisi, Presidente Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, firmando un autorevole intervento introduttivo: “L’esistenza delle Scuole, degli Istituti e dei Centri, che questo volume porta all’attenzione di un vasto pubblico, costituisce la più valida azione di tutela delle nostre tradizioni artistiche e artigianali e, in alcuni casi, l’unico argine alla perdita definitiva degli antichi saperi della creatività italiana”.

Tutte le scuole sono raccontate attraverso le parole dei loro direttori, presidi, coordinatori didattici, ossia di chi in prima persona si assume quotidianamente la responsabilità di accogliere, motivare, preparare i giovani, plasmarne il talento attraverso la regola e la disciplina del lavoro ben fatto, senza cui la più grande passione non porta a nulla. Afferma a questo proposito Luisa Vinci, Direttrice dell’Accademia Teatro alla Scala: “La tradizione culturale italiana si radica soprattutto nella capacità di trasmettere ai più giovani un sapere inestimabile, nella consapevolezza che solo tramandando passione e conoscenza si possa stimolare la fantasia creativa”.

Una strada da indicare, dunque, e da far conoscere ai giovani e ai loro educatori, come prospettiva di vita e di inserimento professionale densa di significato.

 “Non è una strada facile, quella del mestiere d’arte, ma certo”, come scrive Cesare De Michelis, Presidente di Marsilio Editori nel suo contributo a questo volume, “una dimensione in cui si ripropone il ruolo dell'abilità e della perizia, la forza dell'esperienza, il forte primato dell'individuo, lo stupore dell'aura, il mistero del bello, la felicità della competizione”.


Nel volume le scuole ci appaiono, anche, grazie al coinvolgente racconto che si snoda attraverso le splendide immagini inedite realizzate da Laila Pozzo, non templi o santuari del sapere ma luoghi vivi, fucine in cui il talento si coniuga ogni giorno con la perizia manuale, la tradizione si rinnova e l’insegnamento passa attraverso l’esempio e la pratica laboratoriale, secondo la lezione sempre vitale della bottega rinascimentale, che qui rivive felicemente. Spesso la tradizione si rinnova attraverso l’uso delle più avanzate tecnologie.

Ne sono esempio le quattro grandi scuole di restauro di alta formazione – l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario di Roma, l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino – che rappresentano un polo di eccellenza riconosciuto a livello internazionale e devono la loro autorevolezza anche all’avanzato livello tecnologico dei loro laboratori, alleati preziosi di un savoir-faire unico al mondo.

Ma la tradizione è vitale e in continua evoluzione in tutti i settori di attività cui le scuole presenti nel volume fanno riferimento: dal mosaico (Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo) al vetro (Scuola del Vetro Abate Zanetti di Murano) alla ceramica (con gli storici istituti d’arte di Faenza e Caltagirone); dall’oreficeria (Istituto d’Arte Pietro Selvatico di Padova) all’orologeria (Tarì Design School di Marcianise) all’incisione dei metalli (Scuola dell’arte della medaglia di Roma); dalla pelletteria (Alta Scuola di Pelletteria Italiana di Scandicci) alla calzatura (Politecnico Calzaturiero di Vigonza) alla sartoria (Scuola di Sartoria Nazareno Fonticoli di Penne); dai mestieri della scena teatrale (Accademia Teatro alla Scala di Milano) alla liuteria (Scuola Internazionale di Liuteria, Cremona), fino all’enogastronomia (Alma, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana a Colorno).

Promotori de “La regola del talento. Mestieri d’arte e Scuole italiane di eccellenza”

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