Lecco: in aumento i poveri e coloro che si rivolgo ai centri di aiuto e sostegno
La crisi ha messo on ginocchio una Lecco che, fino a pochi anni fa era una delle più ricche città della Lombardia.
Nel capoluogo aumenta il bisogno di aiuto delle famiglie e dei pensionati. Alla fine del 2013 oltre 2.000 persone si sono rivolte ai centri d'ascolto della Caritas decanale. Di queste il 43% soffre la mancanza del lavoro e quindi prive di reddito. Solo nel mese dello scorso febbraio, rispetto all'anno precedente, alla mensa di San Nicolò si è registrato un aumento di circa 200 pasti in più,
Sulle "vecchie e nuove povertà a Lecco" l'associazione I Popolari ha voluto organizzare, presso il centro sociale di via Eremo a Gemanedo, un sinpopsio al quale hanno portato la loro esperienza Giovanna Fazzini responsabile della Caritas decanale di Lecco e Gabriele Marinoni presidente del consorzio Consolida che raggruppa 28 coopererative sociali.
"Una commerciante che lavora da 40 anni nell'azienda di famiglia - ha detto Fazzini - mi ha telefonato chiedendo aiuto ma poi non si è presentata. Alla fine mi ha detto che non se le sentita per vergogna di essere ascoltata da noi. Quella signora possiamo definirla "invisibile" nella sua difficoltà e quindi una nuova povertà quella che soffrono gli imprenditori".
Come questa signora molti i lecchesi che si rivolgono non solo alla Caritas e al Comune ma anche nelle parrocchie. "Noi abbiamo istituito - ha detto Monsignor Giuseppe Locatelli della comunità pastora di Rancio, Laorca e San Giovanni - abbiamo istituito un fondo dove chi vuole può donare 10 euro. Posso dire che la solidarietà è molto sentita dai nostri parrocchiani. Dalla difficile istituzione è nato anche il "Fondo Solidarietà al lavoro" ha raccolto oltre 300 mila euro ed ha aiutato 40 persone. Fondo nato da un proposito del prevosrto Monsignor Franco Cecchin .
Non esiste un numero preciso ma sono molte decine le persone invece che negli ultimi mesi si sono rivolte ai servizi sociali del comune di Lecco lamentando la difficoltà di un reddito non sufficiente per mantenere la propria famiglia, con il grave rischio di non aver di che mangiare.