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Economia

Voto elettronico: assegnata gran parte dei tablet usati per il Referendum

Regione Lombardia ha reso noti i dati sull'assegnazione dei mini pc usati al posto delle classiche urne nell'ottobre 2017. La gran parte sono finiti agli Istituti, quasi cinquemila sono ancora in giacenza

Il voto elettronico del 22 ottobre 2017, in occasione del Referendum sull'autonomia, è stato gestito attraverso 24.760 mini pc. Il 18 dicembre 2017, 1.500 di questi dispositivi sono stati assegnati a 57 istituti selezionati dall'Ufficio Scolastico Regionale (USR) per un'iniziale fase di sperimentazione.

A seguito di questa sperimentazione, Regione Lombardia, sempre attraverso l'USR, ha inviato una circolare a tutti gli istituti lombardi, invitando quelli interessati a chiedere in comodato d'uso gratuito una quota di dispositivi da utilizzare in ambito didattico.

Da quel momento e fino ad oggi dalle scuole lombarde sono arrivate 606 richieste per un totale di 19.101 mini pc, di questi 16.649 sono già stati consegnati e gli altri sono in fase di recapito. I 4.159 rimanenti sono conservati in un magazzino presso Arexpo.

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Questi i numeri resi noti dall'assessore all'Economia, Bilancio e Semplificazione, Davide Caparini, che ha risposto in Aula consiliare a un'interrogazione riguardante i 24.760 dispositivi usati per il voto elettronico. 
I mini computer, dotati di applicativi open source, sono funzionanti tanto che lo stesso assessore Caparini ne ha portato uno in Aula mostrandolo mentre trasmetteva in diretta la seduta del Consiglio regionale.

Soddisfatte il 62% delle scuole

«Se dopo la sperimentazione abbiamo ricevuto tante e tali richieste - ha detto Caparini - significa che questi dispositivi alle scuole servono. Il 28 giugno, infatti, al termine dell'anno scolastico, il 71% degli istituti che ha risposto ad un questionario inviato da Regione Lombardia ha dichiarato di usare i mini pc in vario modo, per la maggior parte riconducibile all'impiego in aula o laboratorio». 

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Mini pc aiuto per studenti disabili o con DSA

«Diverse scuole stanno utilizzando i mini computer - ha precisato l'assessore regionale - come strumento a sostegno degli alunni disabili o che presentano DSA».  In conclusione del questionario è stato chiesto alle scuole di valutare da 1 a 10 la propria soddisfazione sull'utilizzo dei mini pc portatili: la maggior parte delle valutazioni (62%) è stata positiva.

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La soddisfazione della community del software libero

Le prime consegne hanno anche favorito l'apertura di discussioni all'interno delle community online dedicate a Linux e al software libero. 

«L'obiettivo di questi gruppi - ha spiegato Caparini - è sostenerne la diffusione e la scuola è uno dei settori su cui questo lavoro è più intenso. Pur con i limiti hardware dei dispositivi, le community hanno visto nella distribuzione alle scuole un'occasione rara di diffusione in maniera massiva del software open source nell'ambiente scolastico e si sono attivati con diverse iniziative di sostegno dedicate a insegnanti e animatori digitali». 

Al momento esistono almeno 4 pagine web dedicate specificatamente ai mini pc, contenenti descrizioni, consigli, guide, video tutorial e persino versioni personalizzate del sistema operativo adatte all'uso scolastico. Particolarmente attivi sono i Linux User Group di Bergamo e Mantova, che stanno
organizzando anche degli incontri con il personale delle scuole per illustrare il funzionamento dei dispositivi e i possibili utilizzi in ambito didattico.

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