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Economia

Convenzione approvata dal Consiglio: il teleriscaldamento vicino a diventare realtà

Approvata la convenzione per il teleriscaldamento, il Partito Democratico: «Al centro il futuro impiego di fonti rinnovabili»

Dopo il rinvio della discussione del progetto di teleriscaldamento del Consiglio comunale del 24 settembre scorso, nella serata di martedì 3 ottobre l’assise ha finalmente discusso e approvato la convenzione con i Comuni di Malgrate e Valmadrera per la sua realizzazione. Soddisfatti i rappresentati del Partito Democratico: «Il progetto di teleriscaldamento – ha affermato nel suo intervento la consigliera dem Elena Villa - è un’ottima coniugazione dello sviluppo realistico in termini di risparmio energetico e di valorizzazione dell’energia prodotta attualmente dall’impianto di Valmadrera, con la progettazione di un’evoluzione compatibile con le nuove esigenze  di rispetto dell’ambiente ed efficientamento energetico, mediante la costruzione di un servizio per tutto il territorio».

«Stiamo seguendo un iter ben preciso delineato dalla Regione Lombardia  e strettamente legato all’AIA, entro i cui termini di validità devono essere attuate le procedure per la realizzazione della rete di teleriscaldamento - ha spiegato la Consigliera - Si tratta di procedure e di un percorso sempre chiaro e confermato dalla adesione della quasi totalità dei Comuni soci di Silea. Non siamo solo noi a decidere». La Consigliera ha poi preso in considerazione punto per punto le critiche di chi chiede di bloccare la realizzazione del teleriscaldamento espresse nella mozione del consigliere pentastellato Massimo Riva.

«Niente tavolo in Regione? Non è colpa nostra»

Stando a quanto riportato dal documento sottoscritto, per i prossimi trentacinque anni i tre Comuni e Silea saranno impegnati nella realizzazione del teleriscaldamento. Delusi i detrattori della soluzione approvata dalle tre Amministrazioni, in primis i manifestanti di "Spegniamo il forno": la posizione dei cittadini e dei rappresentanti di Lega, Riva e Anghileri è nota, critica e votata a pensare che il teleriscaldamento sia solo un modo per allungare la vita dell'inceneritore, che sarà alimentato con tonnellate di rifiuti prodotti fuori dal territorio provinciale.

Per quanto riguarda la mozione presentata dal consigliere Riva (5S), che ha tentato di fermare l'iter burocratico: «Se il tavolo non si è fatto non è nostra responsabilità, e le mancanze di altri non devono e non possono farci eludere gli impegni e gli obiettivi dati da Regione Lombardia - prosegue Villa -. I propositi del tavolo, che comunque avrebbe una funzione di controllo collaterale, sono ampiamente contenuti nel processo previsto dalla convenzione. Per quanto riguarda i risultati dello studio epidemiologico tuttora in atto e che si concluderà entro l’assegnazione del bando, la cui prima parte è stata presentata nel dicembre scorso in Silea ai Comuni soci e il 25 gennaio 2018 in Commissione V, è opportuno precisare che le concentrazioni di PM10 complessivo, misurate in continuo nell’area in studio dalle centraline di monitoraggio di Arpa Lombardia, si attestano intorno ai 30 microgrammi/m3, quindi sono circa 1.000 volte superiori a quelle che si stima siano presenti per effetto della ricaduta delle emissioni dall’impianto di incenerimento».

È infatti proprio l’inceneritore e il suo utilizzo nel teleriscaldamento, in fin dei conti, lo snodo principale delle critiche «Il progetto del teleriscaldamento, però - ha spiegato Villa - lo comprende e va al di là di esso in modo indipendente. Il forno di Valmadrera, che è considerato dalla Regione e a livello europeo uno dei migliori impianti, è il motore iniziale del teleriscaldamento ma è scritto ovunque nel progetto di considerare un sostentamento del teleriscaldamento indipendentemente da esso. Il termovalorizzatore avrà una sua vita, stabilita da AIA e da Regione».

«Diamo fonti energetiche alternative alla popolazione»

All’accusa di mancanza di studi e visioni programmatiche tecniche dettagliate Villa ha fatto notare come il dibattito politico non possa vertere sulla natura tecnica della questione. «Ci sono le competenze e gli spazi appositi da utilizzare nelle sedi e nei momenti opportuni: - ha precisato – c’è un bando previsto con precise richieste tecnologiche che danno ampio spazio e considerazione alle fonti alternative, alla necessità di presenza di fonti rinnovabili, alla possibilità di alimentazioni decentrate a basso impatto ambientale, come struttura abilitante all’efficientamento energetico. Ma questo lo deve studiare e proporre la società che aderisce e partecipa al bando. Da queste proposte si faranno poi le uniche valutazioni utili e significative, il resto sono solo chiacchiere con la pancia della gente».

Sulla novità dal punto di vista energetico contenuta nel bando si è espresso anche il Sindaco Virginio Brivio: «Non ci si accontenta di aderire alla prescrizione regionale dell’AIA ma si chiede un di più che viene messo a gara. Questo di più è l’elemento migliorativo delle fonti rinnovabili: non è una delle tante voci che dà qualche punto in più ma è un elemento fortemente caratterizzante del progetto».

«Smettiamo di sprecare risorse»

«Nella convenzione - ha rimarcato il Consigliere dem Stefano Citterio - chiediamo due cose importanti: a Silea che smetta di sprecare delle risorse. Oggi il forno inceneritore libera calore per 25 megawatt che potrebbero coprire il riscaldamento di 9500 famiglie. Il calore liberato non è un rifiuto ma deve essere una risorsa. La seconda la chiediamo a chi si aggiudicherà il partenariato e cioè di prevedere entro la scadenza dell’AIA di definire fonti alternative, non fossili. Chiediamo anche di prevedere la possibilità di intervenire con privati, enti pubblici e aziende per alimentare il teleriscaldamento. Lo diceva bene la consigliera Villa: dobbiamo prendere una decisione far continuare un percorso che non è iniziato questa sera ma è stato lungo, anzi troppo lungo, un processo che è chiaro e manifesto nel suo iter procedurale. Regione Lombardia  è la fonte di questo percorso politico che vogliamo proseguire e al quale decidiamo convintamente di contribuire. È alla Regione che spetta la regia complessiva della gestione rifiuti e risorse energetiche. È un percorso che viene da lontano sia nel tempo che nel coinvolgimento di tutti gli attori. Ci impegniamo per 35 anni perché questo deve fare la politica: prendere decisioni oggi per il futuro.  Per citare una famosa frase di James Freeman Clarke, resa nota da Alcide de Gasperi  - ha concluso Citterio - ‘Un politico guarda alle prossime elezioni; uno statista guarda alla prossima generazione’. Noi abbiamo l’opportunità di comportarci da statisti».

«È un progetto sul quale si fondano visioni di lungo periodo – ha concordato nel suo intervento conclusivo il Capogruppo PD Vittorio Gattari -. Questa convenzione è frutto del dialogo e confronto con altri Comuni che l’hanno già approvata con posizioni delle opposizioni molto diverse rispetto alle opposizioni che abbiamo visto questa sera. È un progetto bipartisan che varie parti politiche del territorio condividono».

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