A Olginate una serata culturale nel segno di Carmelo Bene
Terzo appuntamento con gli “Incontri d’autore” al convento di Santa Maria la Vite di Olginate, tra arte, musica e parole. Una serata nel segno di Carmelo Bene, da non perdere, quella che Xena Zupanic e Massimo Arrigoni (vedi immagine della locandina) terranno la sera del 22 giugno alle 21 nella sala della conchiglia dell’ex convento olginatese, rispettivamente con "Beatrix - Il mio Bene" e "Majakovskij", nell’ambito della rassegna "Incontri d’autore", su proposta dell’Associazione Santa Maria la Vite - Giuditta Podestà e col patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Olginate.
Xena Zupanic è un’artista croata, un’inarrestabile macchina performativa dentro e fuori scena, che Carmelo Bene vedeva come l’incarnazione della Beatrice dantesca. Attrice, conduttrice e interprete in diverse rubriche radiofoniche e televisive, modella di successo, Xena si è laureata in Filosofia e Storia dell’Arte all’Università di Zara e diplomata all’Accademia d’arte drammatica di Zagabria. Ha frequentato la scuola superiore di cinema e televisione di Zagabria e la scuola di recitazione “Quelli di Grock” di Milano.
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Della serata, anticipandone lo spirito, lei stessa scrive: “La mia anima, verso la rock-opera BeatriX, corre. Un dialogo con il Bene, sul monte laico di Carmelo, schiaffeggiando un logos, sempre nel buio, logorroico e assente. È possibile morire, è possibile risorgere, chiedo a Carmelo, il Bene nostrano. Chi risponde, chi ci salva, adesso, quando da tempo sento il tempo temporeggiare”.
Massimo Arrigoni, artista interdisciplinare di drammaturgie poetiche, è poeta sonoro, musicista, attore, autore e regista. Per l’occasione, interpreterà "A piena voce e Nuvola in calzoni di Majakovskij": due poemi, nella traduzione italiana di Angelo Maria Ripellino. Li leggerà, non smarrendo la tecnica di lettura di Carmelo Bene che proprio su questi testi segnava le sue distanze da Antonin Artaud, dalla sua “fonazione atroce”, per precisarla meglio, ad un livello superiore di consapevolezza tecnica. Due stili, è vero, dialetticamente opposti, che Arrigoni sente, però, come complementari, consapevole che entrambi non fanno che dilatare le possibilità espressive della voce, ritualmente Artaud, culturalmente Carmelo Bene.
Sarà una lezione sul teatro di Carmelo Bene, un “saggio critico sulla sua phonè, che se non ne esaurisce l’infinita varietà delle sue innovazioni, catapulterà almeno lo spettatore nel bel mezzo della sua rivoluzione drammaturgica.
Presenterà la serata il professor Giuseppe Leone. L’ingresso è libero.