Il patrimonio culturale tradizionale fra benessere e sviluppo
"Il patrimonio culturale tradizionale fra conservazione, benessere sociale e sviluppo economico" è il titolo del convegno che si terrà sabato 21 giugno, ore 9.30 A Barzio (Lc), presso la sede della Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera.
Il convegno propone una riflessione su tre punti fondamentali:
- l’importanza della conservazione e valorizzazione del patrimonio delle comunità locali;
- un nuovo modello di progettualità culturale nella quale la cittadinanza si riconosca e di cui benefici in termini sociali ed economici;
- una politica culturale capace di essere motore di sviluppo.
La cultura è un fattore chiave nello sviluppo umano, sociale ed economico di un territorio. La conservazione, il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale contribuisce a consolidare la percezione di identità di un gruppo il rafforzamento dei simboli comuni, il senso di comunità e di solidarietà. La conservazione del patrimonio culturale, inoltre, concorre all’incremento economico delle comunità locali, per esempio attraverso il turismo culturale ed ecologico sostenibile.
In questa prospettiva, i cui tratti essenziali sono complessivamente acquisiti anche a livello istituzionale, ci si chiede se non vadano ripensate alcune modalità del progettare l’intervento culturale, a partire dal fatto stesso che l’intervento culturale vada ‘progettato’. Spesso, infatti, anche laddove si investe sulla cultura, i vari ‘eventi’ proposti alla cittadinanza appaiono più la somma di singole iniziative che le tappe di un progetto posto a fondamento della programmazione istituzionale.
Ci si chiede inoltre se, in questa programmazione, non sia opportuno, almeno in parte, partire in primo luogo dal patrimonio culturale della comunità, che va conosciuto, compreso e valorizzato. Se si vuole coinvolgere il cittadino nella produzione culturale, è probabilmente meglio partire da una progettazione nella quale egli possa riconoscersi e avere parte attiva in quanto membro di una comunità che si dà da fare sul proprio patrimonio. Non sarebbe opportuno pensare a un modello di sviluppo nel quale la‘cittadinanza attiva’ trovi nella progettazione della cultura il modo più naturale di esprimersi perché la comunità è chiamata in prima persona a riconoscersi come tale nella valorizzazione della propria ricchezza culturale?
In tal senso la cultura tradizionale – intesa prima di tutto come patrimonio immateriale – non potrebbe giocare un ruolo fondamentale?
Possibili leve su cui investire per una nuova proposta di valorizzazione del patrimonio culturale di qualità sociale:
− interesse allo sviluppo locale e al miglioramento della comunità
− incremento dell’accoglienza e aumento della fruibilità
− promozione di un’occupazione di qualità giovanile
− incremento di ambiti imprenditoriali sociali e turistici
− sostegno alle imprese culturali e creative
− sviluppo della collaborazione fra le associazioni
− promozione del dialogo intergenerazionale.
A confrontarsi su questi temi sono chiamati responsabili amministrativi, associazioni di categoria, esperti. La struttura del convegno vedrebbe una relazione di base, espressione del punto di vista degli operatori culturali, un intervento istituzionale della Regione, una tavola rotonda fra i rappresentanti istituzionali e una breve esposizione di esperienze concrete sviluppate sul territorio.