"Letti di notte" alla Libreria Volante di Lecco
Una serata per mettersi alla prova con la scrittura e per conoscere un progetto editoriale giunto alla sua trentunesima pubblicazione, creato e curato dallo scrittore e autore televisivo Matteo B. Bianchi, il tutto in un clima di festa con tanto di cibo e bevande. Anche a Lecco è tempo di "Letti di notte", l’iniziativa che la sera di giovedì 21 giugno, in occasione del solstizio d'estate, vede le librerie aderenti promuovere eventi culturali, dalle letture ai laboratori, dagli incontri con autori ai tornei letterari. Una grande festa che celebra le librerie italiane come luogo di incontro, aggregazione e divertimento, appuntamento ormai fisso per la Libreria Volante di via Bovara.
«Abbiamo aperto la libreria tre anni fa - racconta Serena Casini, titolare della Libreria lecchese - Una scommessa con noi stessi: aprire in soli tre mesi. Ci eravamo dati una scadenza, aprire in tempo per festeggiare in libreria Letti di notte, la notte bianca delle librerie italiane, e volevamo arrivare portando questa bella festa anche a Lecco. Ce l'abbiamo fatta. Ormai Letti di notte è quasi un compleanno per noi, a cui non possiamo rinunciare. Per questo giovedì 21 aspettiamo chi vorrà partecipare con un bell'aperitivo, un gioco e quel gran genio di Matteo B. Bianchi».
E così, dopo aver già ospitato nelle ultime settimane numerosi scrittori tra cui, per citarne alcuni, Giampaolo Simi, Roberto Alajmo e Alice Basso, continua un mese ricchissimo di appuntamenti: protagonista di questa settimana sarà proprio la notte bianca delle librerie. Ad aprire la serata alla Libreria Volante sarà, alle 19, un nuovo match di improvvisazione letteraria aperto a tutti: un'occasione, per i partecipanti, di mettersi alla prova nella stesura di un testo a partire da un tema svelato sul momento.
E poi, alle 21, l’incontro con Matteo B. Bianchi, a Lecco per parlare di 'tina, la rivistina, progetto editoriale che da una ventina di anni accoglie tra le sue pagine racconti inediti. Una rivista interamente dedicata alla letteratura, curiosa e anomala: priva di una redazione e di uscite regolari, 'tina sembra guardare alla qualità e non curarsi del numero di lettori. Il «lavoro per 'tina - spiega lo stesso Matteo B. Bianchi - acquista una prospettiva storica e culturale: fare una rivista per passione, rivolgersi a un numero selezionato di lettori che possono capire e apprezzare. Che poi le copie siano duemila o duecento poco cambia: è la sostanza che conta».