"Com'eri vestita"?
A Malgrate è stata inaugurata il 24 novembre la mostra alla Quadreria Bovara Reina contro gli stereotipi che colpevolizzano le donne vittime di stupro. Si intitola "Com'eri vestita?" ed è allestita dalla classe 5^D del Liceo artistico Medardo Rosso di Lecco.
I vestiti esposti rappresentano simbolicamente quelli indossati durante la violenza subita e sono accompagnati da brevi suggestioni che le donne hanno voluto condividere, raccontando alcuni elementi della loro esperienza. La mostra è visitabile da lunedì 25 a venerdì 29 novembre 2019, dalle 16 alle 18.30; al mattino per gruppi, su prenotazione al numero 388 8715441. Ingresso libero. L'iniziativa è organizzata da Telefono Donna Onlus di Lecco, con il patrocinio dei Comuni di Lecco e Malgrate.
Grazie a Telefono Donna Lecco Onlus
Telefono Donna Lecco Onlus, con sede in Lecco, dal 1988 si occupa di maltrattamento e/o violenza sulle donne. Fa parte della rete Antiviolenza attualmente coordinata dal Comune di Lecco. E stata promotrice nel 2008, insieme ad altre associazioni, della costituzione di tale Rete rivolgendo la proposta alla Provincia di Lecco che ne ha deliberato la costituzione.
Ogni anno, come consuetudine, Telefono Donna Lecco organizza iniziative che rimarchino l'importanza del tema che ogni giorni l'associazione affronta accogliendo nella propria sede donne vittime di violenza, con le quali stabilisce un percorso per l'uscita dalla situazione di violenza.
Quest'anno la scelta è caduta sulla realizzazione anche nel territorio lecchese di una mostra che affronta il tema della violenza sessuale e degli stereotipi che ancora oggi permangono colpevolizzando le donne vittime di tale violenza.
Mostra esposta per la prima volta nel 2013
La mostra prende avvio da un progetto di Jen Brockman, direttore del centro di educazione contro gli stupri dell'università dell'Arkansas, dove questa mostra è stata esposta per la prima volta nella primavera del 2013. Questa installazione è arrivata in Italia tramite l'associazione Libere Sinergie che ne propone la diffusione, nell'intento dj smantellare gli stereotipi che colpevolizzano le vittime. Questa associazione ha portato la mostra in diversi luoghi d'Italia ricevendo il Patrocinio del Dipartimento Pari Opportunità e della Presidenza del Consiglio.
L'idea alla base di questa installazione è sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne partendo da una domanda ricorrente posta a chi subisce molestie o violenza sessuale: Com'eri vestita? domanda che sottende importanti stereotipi sessisti, possiede pesanti implicazioni di impatto negativo sulla donna che ha subito violenza, perché presuppone l'idea che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti.
Questa mostra si propone quindi di smantellare tale pregiudizio partendo dal breve racconto di una serie di storie (precisamente 17) di abusi poste accanto agli abiti in esposizione i quali intendono rappresentare, in maniera fedele, l'abbigliamento che la vittima indossava nel momento della violenza subita.