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Le energie rinnovabili sono il presente e il futuro dell'umanità

Energie rinnovabili e Agenda ONU 2030: il settimo dei 17 obiettivi globali di sviluppo sostenibile è rendere accessibile, sicura e moderna l’energia utilizzata da tutti i Paesi

Le fonti energetiche rinnovabili, a differenza delle fonti di energia non rinnovabili, sono forme di energia che rispettano le risorse provenienti dal mondo naturale. Non inquinano e non si esauriscono, dal momento che hanno la capacità di rigenerarsi a fine ciclo. Da tempo hanno fatto il loro ingresso anche nel nostro Paese e si stanno sempre più affermando come energia del futuro, a disposizione di tutti, pulita ed economica. Il loro incremento è dovuto alla sempre più crescente consapevolezza dei problemi ambientali causati dall’utilizzo di fonti di energia non rinnovabili, come il cambiamento climatico e la dipendenza dai combustibili fossili. Oggi è dunque possibile coniugare maggiore sostenibilità ed efficienza energetica.

Oltre a essere in grado di rigenerarsi allo stesso ritmo con cui vengono utilizzate, le energie rinnovabili presentano un’altra importante peculiarità: sono forme di energia pulita e, in quanto tali, non inquinano l’ambiente con emissioni nocive. Le energie rinnovabili, quindi, limitano le emissioni di CO2, la principale responsabile dell’effetto serra e del cambiamento climatico dell’intero pianeta. Per questo motivo, le principali strategie di decarbonizzazione presenti in Europa e in Italia considerano l’incremento dell’utilizzo delle rinnovabili come necessario per poter raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica al 2050.

Lo sviluppo degli impianti da fonti rinnovabili consentirebbe dunque di ridurre la dipendenza dai paesi produttori di petrolio, di smettere di generare rifiuti pericolosi o difficili da smaltire, di eliminare incidenti petroliferi, disastri in mare, rotture di piattaforme, oleodotti e condutture. La presenza diffusa delle fonti rinnovabili permette di pensare a un reticolato di generazione distribuita, che consente a sua volta di ridurre i costi per il trasporto dell’energia e di mantenere la ricchezza della produzione locale.

Fonti rinnovabili e non rinnovabili: le differenze

Le fonti energetiche rinnovabili sono dunque quelle che non sono destinate a esaurirsi. Non tutte, fra le tante risorse della terra che utilizziamo, hanno questa capacità di poter essere rigenerate per il nostro impiego e, fra quelle rinnovabili, alcune possono essere rigenerate più velocemente di altre, a favore di una maggiore sostenibilità e quindi di un maggior impatto in termini di efficienza energetica. Si tratta comunque sempre di energie pulite con un impatto ambientale minimo rispetto a quello provocato dalle fonti energetiche non rinnovabili, raggruppabili in due grandi categorie: combustibili fossili e combustibili nucleari. I primi derivano da materia organica sedimentata negli strati terrestri. Tra i principali ci sono il carbone, il gas naturale ed il petrolio greggio. I combustibili nucleari derivano invece principalmente dall’uranio. Tutte le energie non rinnovabili sono quindi generate da fonti esauribili e, nella maggior parte dei casi, anche fortemente inquinanti.

Principali fonti di energia rinnovabile

  1. Energia solare: l’energia solare, sicuramente la più nota tipologia di energia green, è una fonte di energia ottenuta dal sole, utilizzabile per riscaldare o raffreddare case e ambienti di lavoro. Questa energia del futuro viene già impiegata da tempo anche in Italia sia per accontentare la richiesta di energia da parte di case e uffici. L’energia del sole viene convertita in energia elettrica attraverso pannelli solari e impianti fotovoltaici.
  2. Energia eolica: grazie alle pale eoliche l’energia meccanica prodotta dalla massa di aria spostata dal vento viene convertita in energia elettrica sfruttabile nelle nostre case.
  3. Energia geotermica: questa energia pulita sfrutta, attraverso apposite apparecchiature, il calore della terra che si manifesta con fenomeni naturali come sorgenti termali, geyser e soffioni.
  4. Energia da biomasse: si tratta della prima energia di tipo rinnovabile utilizzata dall’uomo. L’energia biomasse è infatti quella prodotta da qualsiasi componente di origine biologica, dai microrganismi fino alle piante o agli animali. La legna da ardere ne è un esempio e, anche se si esaurisce, viene considerata rinnovabile perché gli alberi possono essere ripiantati.
  5. Energia idroelettrica: anche l’energia idroelettrica è esauribile ma rinnovabile, a patto che l’uomo non la sfrutti in modo esagerato. L’acqua viene impiegata per generare energia, tramite l’installazione di generatori ad asse verticale ed orizzontale.
  6. Energia marina: questa energia alternativa rinnovabile è generata dalle correnti oceaniche, in pratica da enormi masse di acqua. Lo sfruttamento dell’energia marina e la sua conversione in energia elettrica avviene, come nel caso dell’energia eolica, grazie all’installazione di generatori ad asse verticale e orizzontale.

Energie rinnovabili riconosciute in Italia

In Italia il 16% del consumo di energia deriva dalle fonti rinnovabili e alternative. Tra le fonti rinnovabili in Italia ci sono per un buon 65% da fonti idroelettriche e geotermiche e per il 30% da energia rinnovabile biomasse, mentre solo il 3% deriva dalle nuove rinnovabili, come l’eolico (2,1%) e il solare (meno dello 0.15%).

I vantaggi delle energie rinnovabili

Le fonti di energia rinnovabile presentano moltissimi vantaggi:

  1. Disponibilità infinita. Le fonti rinnovabili sono inesauribili e quindi sempre disponibili in natura. Questo significa che non ci sono problemi di scorte o approvvigionamento. Inoltre, sono disponibili ovunque.
  2. Sostenibilità ambientale. L’energia rinnovabile è pulita e non arreca danni all’ambiente né rilascia CO2 in atmosfera. È perciò un elemento cardine del percorso verso la carbon neutrality.
  3. Bassi costi. Produrre energia rinnovabile è sempre più conveniente e in molti casi è finanziata da specifiche agevolazioni e incentivi (come i vari Conto Energia)
  4. Occupazione e sviluppo economico. La Green Economy collegata alla produzione di fonti rinnovabili richiede un numero crescente di professionalità con ricadute positive per l’occupazione
  5. Efficienza energetica. L’innovazione tecnologica e le nuove tecnologie rendono sempre più efficiente la produzione di energia rinnovabile. Ad esempio, attività di revamping (ammodernamento) e repowering (potenziamento) di impianti fotovoltaici ed eolici già esistenti o l’inserimento degli impianti in reti intelligenti o smart grid in grado di valorizzare e ottimizzare le risorse.
  6. Monitoraggio. Grazie agli strumenti digitali e a sistemi di monitoraggio digitali, è possibile effettuare un controllo costante della produzione e dell’uso di energia in tempo reale con ricadute positive sui costi e sul risparmio energetico.
  7. Indipendenza energetica. L’aumento del ricorso alle rinnovabili consentirà a Paesi come l’Italia a raggiungere una maggiore indipendenza energetica e a non dipendere da altri Stati per la fornitura di gas ed energia.

Il settimo obiettivo dell’Agenda ONU 2030

L’ONU ha inserito come settimo obiettivo della sua Agenda 2030 l’assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni. Questa missione ha il doppio scopo di ridurre il divario di opportunità e risorse tra Paesi poveri e ricchi e di intervenire sui cambiamenti climatici. Per poter frenare i cambiamenti climatici è fondamentale diminuire le emissioni di gas serra che per quasi i ¾ sono prodotte dal settore energetico. Gli Stati devono quindi investire sulle fonti di energia rinnovabili e modificare le proprie abitudini di consumo (evitando gli sprechi). Il 2030 è solo un primo obiettivo, perché la vera missione in questo caso è raggiungere le emissioni zero entro il 2050. I fronti su cui intervenire sono molti. Vanno modernizzate le infrastrutture, bisogna rendere più efficienti sia gli impianti che i sistemi di distribuzione dell’energia. C’è poi da trovare una soluzione per la crescente domanda di energia dai Paesi in via di sviluppo o dagli Stati ipertecnologici (come il Giappone). Uno dei compiti più difficili sarà riuscire a trovare un equilibrio e nuovi sistemi produttivi che possano garantire la risposta energetica, ma anche la sostenibilità. Per raggiungere il suo obiettivo, l’Organizzazione ha individuato cinque punti sui quali agire:

  1. Accesso a servizi energetici che siano convenienti, affidabili e moderni
  2. Aumento considerevole della quota di energie rinnovabili
  3. Raddoppio del tasso globale di efficienza energetica
  4. Creazione di una maggiore cooperazione internazionale per facilitare l’accesso alla ricerca e alle tecnologie legate all’energia pulita, anche promuovendo gli investimenti
  5. Costruzione di nuove infrastrutture più efficienti, e miglioramento delle tecnologie per fornire servizi energetici moderni e sostenibili, specialmente nei Paesi meno sviluppati, nei piccoli stati insulari e negli stati in via di sviluppo senza sbocco sul mare.

Agenda ONU 2030

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