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Come attivare luce e gas a Lecco

Vivere in un nuovo appartamento significa occuparsi della scelta dell'arredamento, ma anche dell'attivazione delle utenze domestiche. Vediamo come fare

Prima di traslocare in una nuova casa, è consigliabile organizzarsi in tempo per fare attivare le utenze domestiche dai fornitori scelti.

Per luce e gas, grazie alla liberalizzazione del mercato, è possibile scegliere tra una vasta gamma di fornitori e offerte. Oltre a differenziarsi per il prezzo, le società in genere propongono optionals come la manutenzione degli impianti o bonus di benvenuto.

È quindi opportuno prendere informazioni su prezzi e tariffe, informandosi on-line o rivolgendosi direttamente alle sedi territoriali.

Come attivare la fornitura di luce e le tempistiche

Un volta scelta la compagnia, questa invierà una richiesta per la fornitura di luce al distributore che provvederà ad attivarla tramite un tecnico per i contatori meccanici o tramite un comando nel caso di contatori elettrici. La procedura avviene entro 7 giorni lavorativi, se si supera questo termine a causa del distributore il cliente può avere un rimborso di 35€ se l’attivazione avviene nel doppio del tempo, 70 entro il triplo, 105 € oltre il triplo del tempo.

Documenti e costi 

Per chiudere il contratto è necessario presentare alcuni documenti:

  • la carta d'identità dell'intestatario della fornitura, necessaria per avere i dati anagrafici;
  • recapiti telefonici e e-mail;
  • comunicare se l'abitazione è di residenza o meno;
  • il codice POD, che corrisponde all’identificativo della bolletta associato al contatore ed è unico per ogni intestatario;
  • la potenza del contatore;
  • il codice IBAN se vogliamo la domiciliazione bancaria.

Per quanto riguarda i costi, variano a seconda del fornitore a cui ci rivolgiamo.

Nel regime di maggior tutela, cioè un regime tariffario stabilito dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) si deve versare:

  • un contributo fisso di 26,13 € per oneri amministrativi;
  • un contributo fisso di 23 €; 
  • un deposito cauzionale o altra garanzia, se richiesto dall'esercente; 
  • l'imposta di bollo di 16 € prevista dalla normativa fiscale. 

Per quanto riguarda il mercato libero si devono versare:

  • gli eventuali costi per la prestazione commerciale differenti in base al gestore;
  • un deposito cauzionale o altra garanzia, se richiesto dall'esercente; 
  • l’imposta di bollo di 16 €, prevista dalla normativa fiscale.

Come attivare la fornitura di gas e le tempistiche

Una volta scelto il fornitore, questo inoltrerà la richiesta al distributore locale dentro 2 giorni lavorativi. Una volta ricevuta e approvata la documentazione, questa deve essere attivata entro 10 giorni lavorativi dalla data di ricevimento della richiesta. L’attivazione avviene a seguito del controllo da parte di un tecnico in possesso dell’abilitazione ai sensi della Legge n. 46/90 della tenuta assoluta dell’impianto.

Il sopralluogo deve essere fissato con un appuntamento entro 10 giorni lavorativi dalla richiesta del tuo fornitore. Il tecnico del distributore esegue una verifica della tenuta dell'impianto stesso, per una durata di 15 minuti. Tutto l’iter deve impegnare al massimo 12 giorni lavorativi. Se ci sono ritardi sull’attivazione a causa del distributore, il cliente riceve un rimborso di 35 €.

Nel caso in cui l’accertamento non può essere effettuato, si attiva la fornitura del gas, ma il distributore comunica il mancato sopralluogo al Comune, che può provvedere alla verifica addebitando i costi al cliente.

Documenti e costi

I documenti devono essere inviati entro 90 giorni dalla data di ricevimento della richiesta di attivazioni, se entro questo periodo non vengono inviati, la procedura viene annullata.

Vediamo quali documenti presentare:

  • carta d’identità con tutti i dati anagrafici;
  • recapiti telefonici o email;
  • il codice PDR che corrisponde al codice fiscale della fornitura del gas, unico per ogni cliente
  • specificare la tipologia di fornitura, se si utilizza per cucinare, per il riscaldamento;
  • i moduli richiesti dal fornitore tra cui l’attestazione di tenuta dell’impianto.

Per quanto riguarda i costi per gli impianti di uso domestico, il fornitore addebita al cliente 40€, indipendentemente dall’esito dell’accertamento.

Nel caso in cui l’accertamento non è stato possibile, il fornitore addebita comunque 15€ al cliente. Se questo viene eseguito in seguito dal Comune i costi arrivano a 60€. Se l'esito della verifica del Comune è negativo, il distributore viene avvertito e può sospendere la fornitura già attivata.

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