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Patent Box: cos’è e come funziona

Il Patent box è un nuovo regime opzionale di tassazione agevolata. Vediamo di cosa si tratta

Il Patent Box, come riportato sul sito dell'Agenzia delle entrate, è il regime opzionale di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetti da copyright, di brevetti industriali, di marchi d’impresa, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relative a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

Vediamo insieme di cosa si tratta. 

A cosa serve?

Il Patent box consente a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica e dalla dimensione e dal settore produttivo di appartenenza, la parziale detassazione dei proventi derivanti dallo sfruttamento di questi beni immateriali. Tale regime ha l’obiettivo di rendere il mercato italiano più attrattivo per gli investimenti nazionali ed esteri di lungo termine, tutelando allo stesso tempo la base imponibile italiana.

Per poter usufruire di questa agevolazione, i soggetti devono riportare le informazioni necessarie alla determinazione del reddito agevolabile in una documentazione idonea, dando comunicazione del possesso nella dichiarazione relativa al periodo d'imposta per il quale si beneficia dell'agevolazione.

Chi è escluso?

Sono escluse le società assoggettate alle procedure di fallimento, di liquidazione coatta amministrativa e di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi; in quest’ultimo caso, tuttavia, il beneficio spetta se la procedura è finalizzata alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica.
Inoltre, non possono accedere al regime agevolativo i contribuenti che determinano il reddito con metodologie diverse da quella analitica (regime forfetario, tonnage tax, società agricole che calcolano il reddito su base catastale, ecc.).

Come accedere

Per accedere al regime di tassazione agevolata, occorre esercitare un’opzione (dura cinque periodi di imposta, è irrevocabile e rinnovabile) che deve essere comunicata all’Agenzia delle Entrate.

Per i primi due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2014, l’opzione andava comunicata all’Agenzia delle Entrate con modalità telematiche. A decorrere dal terzo periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, l’opzione è esercitata nella dichiarazione dei redditi e decorre dal periodo d’imposta al quale la dichiarazione si riferisce.

I titolari di reddito d’impresa che utilizzano direttamente il bene immateriale devono attivare una procedura di accordo preventivo con l’amministrazione finanziaria per definire in contraddittorio i metodi e i criteri di determinazione del reddito agevolabile. 

In caso di utilizzo indiretto del bene immateriale, chi intende beneficiare dell’agevolazione può attivare la procedura se l’utilizzo è realizzato nell’ambito di operazioni con società che direttamente o indirettamente controllano l’impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l’impresa. 

Le agevolazioni

Attraverso l’esercizio di tale regime di tassazione, le imprese che svolgono attività di ricerca e sviluppo possono escludere dalla base imponibile il 50% dei redditi derivanti dall’utilizzo di determinati beni immateriali o dalla cessione degli stessi beni immateriali qualora il 90% del “ricavato” venga reinvestito nella manutenzione o nello sviluppo di altri beni immateriali prima della chiusura del secondo periodo di imposta successivo a quello nel quale si è verificata la vendita.

Per maggiori info, qui.

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